Assemblea Teatro: mostra in omaggio a Sepúlveda fino all’8 novembre al Mausoleo Bela Rosin di Torino
Fino all’8 novembre 2020 al Mausoleo della Bela Rosin (strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino), sarà possibile visitare l’installazione in omaggio ai testi di Luis Sepúlveda IL SUONO DELLE PAROLE organizzata da Assemblea Teatro con la collaborazione di Salone Internazionale del Libro, Circolo dei Lettori, Portici di Carta e Biblioteche Civiche Torinesi.
Un ricordo dell’autore sudamericano, recentemente scomparso, attraverso l’esposizione di oltre 150 suoi libri nelle diverse lingue del mondo. Il Mausoleo diventa un Pantheon per Sepulveda.
Più di cento fotografie tratte dagli archivi del Salone Internazionale del libro di Torino e della compagnia Assemblea Teatro uniti a pagine da conoscere, rileggere o riascoltare offrono un viaggio dentro l’etica e il rigore umano e civile che hanno fatto innamorare milioni di italiani dell’autore cileno.
Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-13.00
mercoledì, sabato e domenica 14.00-18.00
ingresso intero € 2,00 – ridotto € 1,00 (residenti il quartiere e iscritti alle Biblioteche civiche torinesi)
Aperitivo attraverso le pagine: 8 novembre 2020, ore 18.00.
Nel rispetto delle norme del contingentamento e del distanziamento interpersonale, si accede all’installazione a gruppi di 30 persone per volta.
Maggiori dettagli sul sito www.assembleateatro.com
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Gli eroi di Sepúlveda sono uomini e donne comuni. Per lui gli eroi sono esseri normali spinti dalle circostanze nella necessità di dimostrare la propria dignità.
Combattente, perseguitato politico, scrittore, romanziere, giornalista, militante ambientalista, Luis è stato un uomo che ha saputo vivere coniugando bene tutti i campi in cui si è trovato, unendo l’aspetto popolare a quello intellettuale riuscendo a parlare a generazioni diversissime tra di loro come solo i grandi riescono a fare.
In ogni luogo ha saputo creare comunità. Lo ha fatto tra gli scrittori come tra il suo pubblico di lettori. Comunità, una parola che sapeva bene oramai in disuso, se non disprezzata, ma che per lui continuava ad essere fondamentale.
Non confondeva mai la letteratura con la propaganda.
Per questo nei diversi generi in cui si è cimentato, fosse poesia, racconto, giornalismo, romanzo, ha sempre affrontato i valori etici attraverso i suoi comportamenti coerenti, continuando a sventolare la bandiera della dignità.
Stava dalla parte dei deboli o dei perdenti, pur non avendo la vocazione dello sconfitto. Lo muoveva la volontà di continuare a offrire le sue parole a cui afferrarsi come ad una zattera in una tempesta.
Le sue parole hanno offerto fino all’ultimo una bussola. Oggi che ci hanno tolto passato e futuro condannandoci a vivere nel presente Sepúlveda ci sapeva indicare da dove veniamo e dove andiamo attraverso memoria storia e tradizione.
Per questo ci mancherà anche se fortunatamente ci restano i suoi libri.
Ecco perché è stato così importante raccoglierli per questa esposizione.
I suoi libri sono l’essenza della sua testimonianza e sono presenza tra le mille voci e lingue del mondo.
Renzo Sicco