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Settore Cultura (Beni culturali e Spettacolo)

Con la nascita di CulTurMedia – Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop  in questo settore sono rappresentate sia le cooperative che operano nella ricerca, nella progettazione, gestione e valorizzazione dei Beni culturali sia quelle che operano nello Spettacolo dal vivo (Teatro, Danza, Musica), nel Cinema e produzione audiovisuale, nei servizi per la cultura e nella progettazione culturale.
 
Nei Beni culturali, in particolare, la cooperazione vanta presenze ed esperienze di straordinaria importanza, sia nella gestione e valorizzazione da parte di alcune grandi cooperative, leader del comparto, di molte delle principali realtà museali e monumentali o di siti e parchi archeologici del Paese, sia nella valorizzazione dell’immenso patrimonio  culturale diffuso  che connota così significativamente l’Italia. Inoltre, le cooperative di  questo comparto  rappresentano competenze e capacità innovative nell’ambito della ricerca, della progettazione, della conservazione e del restauro dei Beni culturali e investono costantemente sul coinvolgimento nella fruizione museale di nuovi pubblici  secondo modalità innovative e  con il  supporto di nuove soluzioni tecnologiche. Si può dire che in questo settore vi sia  una componente fondamentale del sistema museale  e del know how per la valorizzazione e promozione del Patrimonio Culturale del Paese.
 
La cooperazione rappresenta un modello organizzativo unico per la capacità di operare nella costruzione di un costante rapporto tra “pubblico e privato”, con finalità di interesse pubblico e nella promozione di azione condivise di  valorizzazione dei Beni Culturali come fattore di sviluppo dei territori.  Sia nella capacità di produrre nuovi livelli di partecipazione attiva dei cittadini e nuove sperimentazioni di innovazione sociale la cooperazione che opera nei Beni Culturali esprime la forza aggregativa di un modello inclusivo e trasversale dello sviluppo dei territori a forte base culturale.
 
L’investimento costante negli anni di formazione delle competenze tecniche e manageriali rappresenta una caratteristica di forza e distintività del settore, che opera per il rispetto dei CCNL e per un’ampia messa in campo di risorse umane ad alta qualificazione in grandissima parte soci e dipendenti a tempo indeterminato. Anche sul versante delle esperienza di collaborazione e di progettualità a livello internazionale la cooperazione del comparto vanta numerose esperienze sia in Europa, che nel bacino del  Mediterraneo, che in numerosi altri Paesi.
 
Lo Spettacolo dal vivo ed il cinema rappresentano, poi, un ambito in cui, da fine anni ’70 la cooperazione culturale ha contribuito alla crescita ed al rinnovamento del sistema dello spettacolo  a livello nazionale e delle regioni. Oggi sono molte le realtà cooperative che, in ogni parte del Paese, sono protagoniste  della gestione  di Teatri in Convenzione con le Amministrazioni Locali, ideatrici ed organizzatrici del Festival, eventi e manifestazioni culturali.
 
Anche il settore della Produzione e distribuzione  musicale esprime un forte radicamento, esperienze leader impegnate a dare valore al lavoro nel settore, a far emergere e regolarizzare il lavoro nero, a dare dignità, riferimenti contrattuali e servizi agli artisti, ai tecnici, agli organizzatori dello spettacolo. Inoltre, nasce dalla cooperazione la forte spinta ad elaborare un progetto comune tra gli operatori del settore sul tema della sicurezza del lavoro.
 
Nel Cinema e nella produzione audiovisuale, poi, la cooperazione esprime realtà originali  ed innovative, che stanno cercando le basi per una nuova progettualità comune sia sul terreno della produzione, che su quello della distribuzione dei prodotti.
 
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Le COOPERATIVE CULTURALI, aderenti a Legacoop, si costituiscono in Associazione nell’immediato dopoguerra e svolgono, fin dagli anni ’50 dello scorso secolo, una forte azione di sensibilizzazione e di sostegno alla crescita del ruolo della cultura democratica in tutti gli ambiti sociali.

Si riprende, così, l’antico convincimento del movimento operaio che solo attraverso la cultura si poteva aspirare ad un reale protagonismo dei ceti meno favoriti e alla crescita della democrazia.

La testimonianza di questa attenzione è rappresentata dalle centinaia di Circoli culturali che accompagnano tutti i 120 anni di vita della cooperazione di Legacoop.
Con l’azione del suo primo Presidente, Cesare Zavattini, si avvia una stagione di promozione e inclusione sociale di persone e territori che culminerà con il grande successo della forma cooperativa come strumento di produzione culturale, soprattutto nel campo teatrale.

Oggi la cooperazione culturale rappresenta una realtà importante in ogni regione italiana nel saper corrispondere ed aggregare i nuovi bisogni di protagonismo nella produzione e fruizione culturale da parte di una quota crescente di cittadini.

La cooperazione culturale di Legacoop intende, infatti, rappresentare una modalità di fare impresa associata nei diversi comparti della cultura avendo a riferimento l’efficienza e la sostenibilità economica insieme alla finalità sociale e di interesse pubblico.

Da qui nasce la costante ricerca di una nuova dimensione, sostenibile ed etica, da ricercare e costruire nel rapporto tra pubblico e privato nella valorizzazione e gestione degli spazi di produzione culturale di spettacolo, così come dei Beni culturali e ambientali.

Da qui nasce la crescente affermazione della responsabilità sociale delle cooperative culturali verso i territori in cui operano e verso i diversi interlocutori sociali, economici e istituzionali con cui il loro lavoro e i loro progetti entrano in relazione.

Legacoop settore Cultura opera da anni per affermare nel Paese una nuova consapevolezza del valore fondamentale della cultura sia per l’identità, la democrazia e la qualità della vita, sia per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia, Paese che può e deve investire sulla cultura come straordinaria opportunità di crescita economica e di sviluppo di nuova occupazione qualificata.
La nascita in questi ultimi anni di molte nuove cooperative tra tanti giovani di talento e ad alta scolarità che in ogni regione si sono avvicinate alla forma cooperativa per dare risposte a bisogni di lavoro e di nuovo protagonismo nel creare prodotti e servizi innovativi, in particolare nell’area delle nuove tecnologie digitali, nell’ambito dei 12 comparti che costituiscono per l’Unione Europea le Industrie Culturali e Creative rappresenta un nuovo importante orizzonte da cui partire per il lavoro di legacoop in questo settore.

Legacoop settore cultura intende quindi confrontarsi, sia a livello nazionale, che nei singoli territori con le amministrazioni e le istituzioni pubbliche e con le categorie economiche e sociali non solo in riferimento alle politiche culturali e al MIBACT, che resta il primo interlocutore per quanto attiene alle politiche culturali, ma anche nei confronti del Ministero delle attività produttive e del Lavoro e della Formazione, delle Politiche sociali.

Sempre più, infatti, in Italia in particolare, ma anche in Europa, la cultura rappresenta un elemento trasversale e necessario per la qualità dello sviluppo e per la competizione economica.

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IL SETTORE CULTURA LEGACOOP COME PARTE DI UNA PIÙ AMPIA PRESENZA DELLA COOPERAZIONE NELLE INDUSTRIE CULTURALI E CREATIVE

Le cooperative associate a Legacoop che operano anche nei comparti che l’Unione Europea, Eurostat o le più recenti ricerche Italiane ed Europee definiscono come “INDUSTRIE CULTURALI E CREATIVE” sono, tuttavia, ben più numerose. Molte di esse sono, infatti, associate in Legacoop a settori specifici diversi o per complementarietà dei prevalenti mercati di riferimento o per scelte organizzative consolidate negli anni.
Per dare una dimensione complessiva dell’area cultura e creatività in Legacoop , quindi, aldilà dei settori associativi in cu essi sono inseriti tenendo conto della prevalenza di attività, abbiamo un dato aggregato che indica una considerevole dimensione economica e sociale che oggi questa presenza cooperativa rappresenta nel Paese.
Si tratta, infatti, di 823 cooperative che, distribuite in ogni regione italiana, operano unicamente o in modo significativo anche in campo culturale, con un valore stimato di fatturato pari, nel 2012 a 460.070.594 milioni di euro e con 12.562 addetti complessivi.