“TUTTI PARLANO DI RETE…”, editoriale di Demetrio Chiappa su Doc Magazine di febbraio
E’ sicuramente un termine che rappresenta un valore, a volte una moda e spesso anche un luogo comune, ma sono convinto che valga la pena approfondire e mettere testa e cuore sul significato della parola “RETE”. Perché sono convinto che fare rete e saper essere in rete sia una proprietà personale, un modo di essere e di agire, se non uno stile di vita. L’idea di rete ce l’hai dentro ma, se non ti appartiene, la puoi imparare. Fare rete non è facilitare la condivisione con gli altri, è ancora di più. Significa dare e ricevere continuamente senza riserve, con la consapevolezza che il valore collettivo generato va a vantaggio di tutti. Presuppone una consapevolezza alla stregua di chi è autenticamente pacifista, o cooperatore. Non si tratta di un titolo o di un assioma, ma di un modo di essere che si può acquisire una volta comprese le caratteristiche di una rete, così come la conosciamo nei tempi che stiamo vivendo. Lavorare in gruppo, e quindi in rete, non significa semplicemente stare bene con gli altri, significa saper interagire con tutti coloro con cui siamo in contatto, creare connessioni che portino valore.
Osserviamo come funziona la più diffusa delle reti, il web: innanzitutto è aperta, illimitata, ed ognuno, generosamente, la carica di informazioni che altri andranno a cercare gratuitamente. Nella rete nessuno perde valore, ma il condividere aumenta le opportunità di ognuno, indistintamente. Diventa inutile, se non pericoloso, bloccarne il flusso.
Essere rete significa quindi dare e ricevere, continuamente, in un’interazione senza riserve.
Significa anche saper chiedere e voler proporre.
Di fatto, essere rete significa lavorare insieme, cooperare.
Significa desiderare di lavorare con persone più capaci di noi per arricchirci quotidianamente, ben sapendo che dietro ogni collaboratore, oltre alla mansione specifica attribuita, c’è un patrimonio di nozioni, competenze, capacità di visione e condivisioni che, se messe in rete comune, arricchisco tutto il sistema.
Essere rete vuol dire abbandonare la competizione e il sospetto e sostituirli con altre due parole fondamentali: la curiosità, per scoprire nuovi mondi e opportunità di sviluppo e crescita, e la generosità senza la quale i curiosi non troverebbero terreno fertile. Proprio come nel web.
Demetrio Chiappa, presidente Doc Servizi