COOP BAGNINI CERVIA: dai risultati del convegno Cervia può competere con il turismo mondiale
Sono stati presentati venerdì 16 dicembre 2016 al Convegno “Cervia: il valore espresso dal territorio“, tenutosi al Palace Hotel di Milano Marittima, i risultati dell’analisi sviluppata dalla società di studi economici Nomisma commissionata da Comune di Cervia e Cooperativa Bagnini Cervia per valutare il territorio in relazione alla capacità di attrazione, alla affidabilità delle imprese e alla generazione di valore per la comunità economica. Ne emerge il posizionamento di Cervia tra le destinazioni di maggior interesse oltre a una affidabilità creditizia medio-alta e un impatto turistico valutabile in 538 milioni di euro. La località, attenta ai trend turistici mondiali, può competere con le società di investimento internazionali anche in vista della Bolkestein.
Il Comune di Cervia e la Cooperativa Bagnini hanno commissionato alla società di studi economici Nomisma uno studio per misurare il valore espresso dal territorio. Nomisma e Crif (la Centrale Rischi italiana) hanno progettato uno strumento innovativo in grado di misurare questo valore in relazione a specifici fattori (imprese, lavoro, turismo, affidabilità creditizia, governance, benessere sociale …) denominato Equity Scoreboard. Nomisma ha messo a punto un approccio metodologico creando una piattaforma informativa unica composta da dati secondari e dati derivanti da survey; da parte di Crif sono arrivate le informazioni creditizie sulle imprese derivanti dal patrimonio informativo della Centrale Rischi.
Il valore espresso dal territorio: Cervia Equity
L’Equity Scoreboard per il sistema Cervia (che comprende Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata) raggiunge un punteggio molto elevato, sia in termini assoluti (è pari a 0,86 a fronte di un campo di variazione compreso tra 0 e 1) che in termini relativi (il dato medio nazionale è pari a 0,55). È quanto emerge dallo studio presentato da Luca Dondi managing director di Nomisma. Il valore dei singoli domini: “Imprese e Lavoro”, che esprime vitalità del tessuto produttivo, capacità di generare lavoro e affidabilità creditizia delle imprese. Tale dominio cattura 89 punti su 100, con un posizionamento al vertice nella graduatoria delle province italiane (quarto posto per Cervia, dopo Milano, Bolzano e Monza – con un valore dell’indice superiore al 39% rispetto alla media nazionale e al 22% rispetto al dato medio della regione Emilia-Romagna). Per quanto riguarda “Politica e Governo” il dato è 0,63 e include, tra i micro-indicatori capacità di spesa, pressione tributaria pro-capite, investimenti comunali pro-capite, caratteristiche dei rappresentanti del governo locale per genere e classe di età.
Sul fattore turismo Cervia è in tredicesima posizione nel ranking nazionale delle province italiane (0,56 il valore dell’indicatore su tale pilastro, valore superiore del 14% rispetto al dato medio nazionale), al pari di Siena e Treviso, ai primi posti Firenze, Roma, Milano e Bolzano.
Cervia ha una affidabilità creditizia medio/alta che ha tenuto in maniera formidabile anche durante la crisi
Crif ha analizzato il tessuto imprenditoriale dei bagnini di Cervia sotto il profilo del ricorso al credito, mettendo a confronto il comparto con l’intera “filiera del mare” e il tessuto economico della provincia di Ravenna (al netto del settore dell’edilizia) rilevando anche che il sistema degli stabilimenti balneari è caratterizzato da un’elevata presenza di società di persone e di capitali oltre alle ditte individuali.
L’analisi, spiegata da Davide Capuzzo (analytics management senior director di Crif) e condotta su dati statici derivati dal patrimonio informativo di Crif, ha evidenziato come gli stabilimenti balneari di Cervia ricorrano maggiormente a forme di “credito garantito” (anche rispetto al resto della provincia) che è credito “sano” in quanto a bassa rischiosità: è garantito il 71% del credito erogato ai bagnini, contro il 54% di quello concesso alla filiera del mare e contro il 42% medio del credito alle altre realtà economiche della provincia.
Inoltre, i bagnini dell’area cervese privilegiano il credito a medio/lungo termine (cioè credito con piani di rientro oltre i 3 anni), tipico di investimenti con una progettualità di durata: è a medio/lungo termine l’82% del credito ai bagnini contro 73% del resto della filiera e un 62% medio delle altre aziende della provincia.
Infine l’affidabilità creditizia della filiera del mare di Cervia è medio-alta (86% contro un 79% del resto della provincia, sempre al netto del comparto dell’edilizia). Dal 2012 ad oggi i bagnini di Cervia hanno mantenuto dei livelli di affidabilità medio –alta sostanzialmente costanti, dimostrando di essere un settore che ha tenuto in maniera formidabile anche durante la crisi.
Un impatto economico turistico da 538 milioni di euro
“L’impatto economico del turismo e dell’escursionismo a Cervia si quantifica in 538 milioni di euro. Il dato comprende la spesa dei turisti ed escursionisti (321 milioni) e il Pil attivato dalla suddetta spesa che si attesta a 226 milioni di euro.” È quanto ha affermato Silvia Zucconi consumer insight di Nomisma che ha relazionato su “Destinazione Cervia: reputazione e potenzialità”.
Ma partiamo dall’inizio.
L’analisi di Nomisma sui dati Istat e Cervia Turismo posiziona Cervia al 4° posto per quanto riguarda gli arrivi turistici nel 2015 – 707.261 (dopo Rimini – 1,6 milioni – Bologna con 1,2 milioni e Riccione con 798.710) e al 2° posto per presenze con 3,6 milioni (dopo Rimini – che da sola registra 6,9 milioni di presenze). La provenienza dei turisti è per l’86% nazionale e per il 14% straniera. In questo caso Cervia si posiziona dietro a località confinanti come Cesenatico che registra il 21% di presenze straniere, Gatteo il 23%, Rimini il 29% e, fuori dalle località balneari, il 19% del comune di Cesena. I turisti che frequentano Cervia provengono per il 32% dalla Lombardia, per il 24% dall’Emilia Romagna e per il 7% dalla Toscana. Tra le località straniere prevalgono Germania e Svizzera (4% e 2%).
Il trend degli arrivi totali annuali dal 1971 al 2015 è in crescita e dal 2014 al 2015 si registra una variazione positiva del +4,5%. Per quanto riguarda le presenze (la permanenza è in media pari a 5,1 giorni) si registra una crescita del +2% nel 2015 rispetto al 2014.
L’indagine Nomisma su turisti e escursionisti nel territorio di Cervia ha rilevato come le “caratteristiche balneari” siano per gli italiani il criterio più rilevante nella scelta delle mete per vacanze e gite in giornata: in particolare il 21% sceglie prevalentemente in base alla bellezza del mare (21%) e alla presenza di stabilimenti balneari attrezzati (8%). Altrettanto importanti risultano gli “elementi di arricchimento” come la presenza di monumenti/arte (11%) e una proposta enogastronomica di qualità (8%).
L’importanza del “fattore spiaggia” è comunque centrale: la presenza di spiagge curate e la proposta di servizi in spiaggia con buon rapporto qualità-prezzo sono fattori importanti rispettivamente per il 96% e il 93% degli italiani. Rilevante anche il riconoscimento della Bandiera Blu (89% giudica importante questo elemento nella scelta della destinazione) e la presenza di spiagge ben organizzate e attrezzate con buoni servizi (84%).
Come notorietà Cervia è al 3° posto dopo Rimini e Riccione (il 51% degli italiani la cita nella classifica delle località più conosciute dell’Emilia Romagna). Nella TOP 3 delle destinazioni che offrono la migliore organizzazione e servizi in spiaggia Cervia si trova al secondo posto, con il 29% delle preferenze (preceduta da Riccione 32% e seguita da Forte dei Marmi – 9%) Come destinazione balneare con spiagge curate, adatte ai bambini e acque sicure Cervia è terza con il 12% dei consensi dopo San Teodoro e Gallipoli che registrano il 13%.
Riconoscimento decisamente lusinghiero che si riflette anche nella classifica dei punti di forza/attrattori di Cervia: gli stabilimenti balneari ben attrezzati (il 29% di turisti-escursionisti li indica come principale punto di attrazione), il divertimento (23%) e i prezzi accessibili (12%). Questi fattori, insieme anche alla presenza di ristoranti/locali, di sagre/fiere, eventi sportivi/musicali ecc – rendono turisti ed escursionisti complessivamente soddisfatti delle loro esperienze nel territorio. Il voto medio del turista è 8,2 mentre quello dell’escursionista è 8.
Cervia competitiva nello scenario mondiale
Secondo i dati presentati da Alessandra Priante (responsabile relazioni internazionali e politiche del turismo al Ministero dei beni culturali e del turismo) il turismo nel mondo registra flussi turistici in crescita nel 2016 con un incoming nel 2015 di 1.110 miliardi di euro. L’Europa si dimostra la macro area con la quota di arrivi più consistente (51,3%) pesando sul ricavo per il 36,4%. L’Italia si posiziona al 5° posto con 50,7 milioni di arrivi internazionali (variazione del +4,38% rispetto al 2014), in una classifica dominata dalla Francia (1° con 84,5 milioni) cui seguono USA, Spagna e Cina. Anche per il 2016 le stime confermano una crescita a livello internazionale compresa tra il +3,5% e il +4,5%. La previsione, estesa sino al 2030 conferma un andamento globalmente positivo ed attorno al +4%. Da gennaio a settembre 2016, gli arrivi internazionali sono cresciuti del +4%: , quasi un miliardo di turisti internazionali che hanno viaggiato in tutte le aree del mondo. Risultati che dimostrano come nonostante le continue sfide poste dagli accadimenti naturali e non, il turismo è un settore resiliente ed economicamente vivo.
Il primo paese generatore di spesa è la Cina (263,44 miliardi di euro e un incremento del +24,5% rispetto al 2014) seguita dagli USA (108,6 miliardi di €) e dalla Germania (68,8 miliardi di €). L’Italia si attesta al 9° posto con 22,0 miliardi di €, confermando il trend in crescita rispetto agli anni precedenti.
In questo contesto è necessario un approccio consapevole di pianificazione spaziale attorno al mare, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: buone condizioni ambientali in cui il far svolgere il turismo; qualità sostenibile delle spiagge e delle coste, assieme ad una gestione intelligente delle risorse turistiche; adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici e considerazioni ambientali prospettiche; regolamentazioni spaziali finalizzati alla gestione ottimale degli spazi costieri e marini, affinché’ non siano ne’ troppo ne’ poco sfruttati dalle strutture e infrastrutture turistiche; utilizzo ponderato delle risorse destinate ad “usi umani” delle zone costiere, onde evitare pericolosi conflitti naturali e massimizzare anche le sinergie esistenti e creabili tra i vari settori.
Conclusioni
Il valore del territorio è alto, la competitività è qualificante anche rispetto al trend mondiale del turismo, l’affidabilità creditizia si posiziona su livelli medio/alti.
Questi sono i dati che assicurano la direzione presa dalla Cooperativa bagnini di Cervia in vista dell’applicazione della direttiva Bolkestein: “Abbiamo dimostrato al mondo finanziario che Cervia è una piazza dove è bene investire perché le imprese sono sane, solventi e gli amministratori sono seri e collaborativi” – afferma Danilo Piraccini consigliere della Cooperativa Bagnini Cervia – “Cervia è un territorio dove il rating è alto (per usare un termine bancario). Abbiamo scoperto di avere un’ottima reputazione e un sentiment altissimo per quanto riguarda l’appeal sui turisti. Cervia ha tutti i numeri per attrarre il turismo internazionale e per vincere sui competitor, anche in vista della Bolkestein ed è necessaria un’alleanza che coinvolga i soggetti che ricoprono ruoli di responsabilità nella nostra società. Abbiamo bisogno di più coraggio e meno paura perché le analisi ci dicono che abbiamo le capacità per competere sui trend mondiali del turismo. Le affermazioni territoriali importanti, i grandi appalti, avvengono su basi consortili per questo la Cooperativa Bagnini Cervia ha studiato un modello di consorzio che metta a sistema tutte le realtà del territorio e possa competere con i grandi investitori mondiali sia in vista della Bolkestein e sia per quanto riguarda le politiche turistiche che dovremo pianificare per il futuro. Il nostro modello di consorzio prevede che le imprese del territorio partecipino unite alle eventuali aste pubbliche, garantite dal sistema finanziario territoriale”.
“Siamo pronti ad accettare la sfida della competitività. Siamo forti dei numeri emersi dall’analisi fatta dagli esperti e presentata pubblicamente oggi, ma dobbiamo valutare questi valori come un punto di partenza e non di arrivo – afferma il sindaco Luca Coffari –. Dobbiamo diventare stabilmente secondi in Regione come presenze, allungare la stagione turistica e, molto importante, aumentare i numeri sul turismo straniero che sono “al ribasso” e questo risultato crediamo si possa raggiungere esclusivamente rivolgendosi al mercato estero come una squadra formata sia dal pubblico che dal privato. Il Comune sta confezionando il piano strategico del turismo e ha scelto di farlo in un regime di sistema con la città. Innovazione e riqualificazione delle strutture e delle “cartoline della città” sono operazioni già in corso. Abbiamo scelto la riqualificazione del privato, dando forti incentivi pubblici, abbiamo rafforzato le operazioni di marketing turistico e la comunicazione e anche in questo caso condividendo ogni step con tutti gli operatori. Il modello consortile per affrontare la Bolkestein” – ha poi aggiunto Coffari – “è sicuramente nelle logiche dell’amministrazione pubblica, i consorzi sono soggetti che possono partecipare alle evidenze pubbliche e l’applicazione della direttiva non è sicuramente un problema solo dei balneari ma di tutta la città e come città va affrontato”.
(fonte: www.legacoopromagna.it)