AgCult | Portici Bologna, arriva il riconoscimento Unesco: Valore mondiale eccezionale
Salgono a 58 i siti italiani inseriti nella World Heritage List. L’Unesco ha deciso anche di estendere l’area del centro storico di Firenze e di proclamare patrimonio mondiale dell’umanità oltre 8.000 ettari di foreste italiane
I Portici di Bologna sono da oggi inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’annuncio è arrivato in mattinata nel corso del Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito dal 16 al 31 luglio in modalità virtuale da Fuzhou (Cina). Salgono così a 58 i siti dell’Italia inseriti nella World Heritage List, dopo che sabato scorso lo stesso riconoscimento era toccato a Padova Urbs Picta e Montecatini grande città termale europea. Il Comitato ha riconosciuto il valore mondiale eccezionale dei Portici quale straordinario esempio di spazio privato ad uso pubblico, rappresentativo del sistema urbano di percorsi coperti che definisce l’identità urbana della città di Bologna, contribuendo al senso del luogo e alle dinamiche sociali. Una particolarissima forma di spazio pubblico e privato ad un tempo che, a partire dall’obbligo per la sua costruzione definito dagli Statuti Comunali del 1288, nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri si sviluppato in numerose varianti ed esteso fino coprire 62 km di Portici. Il Comitato di Fuzhou ha dimostrato di voler approfondire ulteriormente la conoscenza delle peculiarità di questo sito, comprendendone appieno le valenze quale modello di amministrazione civica e di socialità, fonte d’ispirazione per altre città europee.
“Si tratta di un risultato straordinario, frutto di una intensa e costante azione di diplomazia culturale e della stretta collaborazione tra Governo, enti locali e associazioni – commenta il ministro Dario Franceschini -. Una bella notizia alla vigilia del G20 Cultura che l’Italia si appresta ad ospitare per la prima volta”. “Sono doppiamente entusiasta, sia per il riconoscimento ottenuto dopo l’impegnativo lavoro che seguo ormai da anni, sia perché Bologna è la mia città”, le prime parole del sottosegretario al MiC, Lucia Borgonzoni. Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “anche questa iscrizione conferma e premia l’impegno costante del nostro Paese nel tutelare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale e naturalistico, anche attraverso l’adesione ai programmi dell’Unesco”. Mentre per l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “l’Italia si conferma ogni giorno il luogo più ricco di bellezza al mondo”.
“Adesso spetta adesso a noi tutti, alle Istituzioni a qualunque livello, conservare e preservare questo incredibile patrimonio culturale che ci rende unici nel mondo. Abbiamo molto su cui lavorare per valorizzare i nostri Portici agli occhi dei bolognesi e dei turisti e auspico che d’ora in avanti si avvii una sistematica opera di pulizia per riportarli al loro splendore”, dichiara la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini. “La notizia dell’iscrizione dei Portici della mia amata Bologna tra i siti patrimonio dell’Umanità mi riempie di gioia ed emozione. Il loro immenso valore architettonico, culturale e sociale, che da secoli accompagna la quotidianità di generazioni di cittadini, studenti, studiosi e visitatori, viene così riconosciuto e tutelato come un patrimonio caro e prezioso non solo per noi bolognesi ma per tutto il mondo”, afferma la senatrice bolognese Michela Montevecchi (M5S), membro della commissione Cultura.
Entusiasti anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori. “E’ un riconoscimento straordinario per la città di Bologna e per l’Emilia-Romagna – affermano -. Si conferma l’attitudine del nostro territorio a fare squadra: enti locali, privati, forze sociali ed economiche, università e sistema produttivo. Ora vogliamo fare in modo che il riconoscimento ottenuto dall’Unesco non sia solo un punto di arrivo, ma un’ulteriore tappa nel percorso di valorizzazione del patrimonio culturale regionale”. “Piangiamo di gioia, siamo molto felici. Festeggeremo in Piazza Maggiore una di queste sere, stiamo organizzando anche per avere la presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini. E’ un grandissimo risultato per il nostro Paese”. Così l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna, e candidato sindaco del centrosinistra, Matteo Lepore.
Per Giada Rubinato, referente Emilia Romagna GTI-Guide Turistiche Italiane, “il riconoscimento Unesco è la chiave di volta per riportare l’attenzione internazionale su Bologna e la sua ricchezza storica e artistica nell’epoca di ricostruzione turistica post-covid. I Portici fungono da abbraccio, hanno per tutti, residenti e turisti, un fascino particolare, sono un unicum architettonico cui si attribuisce il meritato valore. Non a caso fungono da ambientazione per il cinema e la letteratura. Confidiamo che ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, la notizia possa fare da traino per la riscoperta di Bologna come città d’arte”.
Ma altre due decisioni del Comitato del Patrimonio Mondiale hanno riguardato l’Italia. E’ stata infatti decisa l’estensione dell’area del centro storico di Firenze iscritto dal 1982 nella lista dell’Unesco. Con questa nuova perimetrazione diventano patrimonio mondiale dell’umanità anche l’Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il Giardino delle Rose e quello dell’Iris. “È la dimostrazione di come il lavoro condiviso delle diverse realtà coinvolte possa portare a risultati importanti, capaci di dar merito alla ricchezza dei nostri beni culturali”, rimarca il ministro Franceschini.
E diventano patrimonio mondiale dell’umanità Unesco anche oltre 8.000 ettari di foreste italiane perché sono stati riconosciuti i caratteri ecologici peculiari di faggete vetuste mediterranee situate nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino, con i nuovi complessi forestali di Pavari-Sfilzi, Pollinello e Valle Infernale. Un riconoscimento, quest’ultimo, che suggella l’iniziativa internazionale seguita dal ministero della Transizione ecologica, con il coordinamento operativo del Parco nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, in cooperazione con altri Paesi europei (Bosnia-Erzegovina, Francia, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Repubblica ceca, Serbia, Slovacchia, Svizzera), per l’estensione del sito transnazionale naturale delle Antiche faggete d’Europa.
(Fonte: AgCult.it)