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AgCult | G20, Draghi: sostegno alla cultura cruciale per la ripartenza del Paese

Il Premier al Colosseo: “Storia e bellezza fanno parte dell’essere italiani, quando il mondo ci guarda vede prima di tutto arte, letteratura, musica, segni della storia antica”

“Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aprendo nell’arena del Colosseo la prima ministeriale Cultura del G20. Draghi si è detto “molto, molto orgoglioso” che il debutto della prima ministeriale della cultura della storia del G20 avvenga in Italia. Riferendosi al Colosseo, il premier ha poi aggiunto come “questo posto testimonia meglio di ogni parola come storia e bellezza siano parti inerenti dell’essere italiani. Quando il mondo ci guarda vede prima di tutto arte, letteratura, musica, segni della storia antica: voglio ringraziare chi lavora nei nostri teatri, nelle nostra biblioteche, nei nostri musei. Perché la riscoperta del passato è la condizione necessaria per la creazione del futuro”. 

Dopo aver elencato molti luoghi culturali italiani e aver ricordato che il nostro Paese con 58 siti guida la ‘classifica’ Unesco, Draghi ha sottolineato come “il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese”. Il premier ha ribadito poi che “la tutela del patrimonio artistico richiede maggiore sostenibilità ambientale. Dobbiamo agire subito perché le generazioni di domani possano godere dei tesori che ammiriamo e che hanno accompagnato tutta la nostra vita”. E ha ricordato il recente intervento a favore di Venezia. “Abbiamo severamente ristretto il passaggio delle navi davanti alla Basilica di San Marco e nel Canale della Giudecca, un provvedimento che attendeva anni per essere preso”. 

Tuttavia, ha proseguito Draghi, “conservazione non deve essere sinonimo di immobilismo, è per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e di semplificazioni. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le loro energie, promuovere l’uso della tecnologia ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d’arte affinché l’Italia sia allo stesso tempo custode di tesori e laboratori di idee. Il nostro patrimonio culturale è frutto dell’immaginazione dei nostri antenati, quello dei nostri nipoti dipende da cosa potremmo fare noi”, ha concluso Draghi.

(Fonte: AgCult.it)