Home News Cultura Viva la Sharing economy! Non quella che sottrae ma quella che sa generare valore

Viva la Sharing economy! Non quella che sottrae ma quella che sa generare valore

demetrio chiappa doc serviziLo scorso 21 maggio abbiamo raccolto l’invito di Legacoop Estense a partecipare alla prima edizione dello Sharing Festival di Ferrara: un convegno sulle nuove professioni e il mondo dell’innovazione.

È stato lusinghiero essere riconosciuti quali portatori sani di innovazione e nuove professioni in un periodo dove vi è l’urgente esigenza di trovare in nuove e alternative forme di lavoro le risposte al particolare momento che stiamo attraversando.

Dal punto di vista politico la crisi occupazionale non va risolta solo definendo quanti posti di lavoro creare e in che settore, ma è necessario focalizzarsi sulle nuove attività economiche e sulle modalità in cui le stesse possono generare nuove opportunità di lavoro. Ci sono oggi modelli di nuove imprese così particolari e innovativI che sfuggono ai classici canoni dell’economia e dei codici ATECO, e la stessa normativa dovrà faticare per stare al passo con un sistema che cambia così vorticosamente.

L’economia della condivisione, che è tra i pilastri fondanti della cultura cooperativa genuina, ne è la principale protagonista. Oggi, anche grazie alla tecnologia, condividiamo oggetti, strumenti, viaggi, disponibilità di spazi e di tempo, riuscendo a trasformare in lavoro anche azioni quotidiane che prima offrivamo per cortesia, come dare un passaggio o condividere un tavolo.

Ben vengano queste nuove e creative forme di lavoro che danno grandi opportunità a chiunque, ma per quanto tempo e che stabilità avranno queste nuove professioni, considerata la velocità di cambiamento cui la tecnologia ci obbliga?

E ancora. Quante di queste forme di economia liquida sono gestite con modalità fiscali e previdenziali non adeguate, correndo il rischio di diventare terreno di sommerso, illegalità, e quindi di precarietà?

Ma soprattutto. Quando la Sharing Economy diventa Shadow Economy? Quanti di questi modelli abbassano il valore dei servizi acquisiti per spendere meno, riducendo quindi il valore dell’intera filiera?

Sharing va inteso come un’opportunità per evitare sprechi, condividere strumenti e contatti, con conseguenti vantaggi competitivi, magari per tutti. La politica del ribasso, invece, prima o poi rende tutti più poveri. Viva quindi la Sharing economy, non quella che sottrae, ma quella che sa generare valore.

Editoriale di Demetrio Chiappa, presidente Doc Servizi, pubblicato su Doc Magazine 2016 – n.12 con il titolo “Sharing o Shadow Economy?”

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