Home Agenda In anteprima per il pubblico dell’ITC Teatro ‘IL RUMORE DEL SILENZIO’, spettacolo sulla tragedia di Piazza Fontana

In anteprima per il pubblico dell’ITC Teatro ‘IL RUMORE DEL SILENZIO’, spettacolo sulla tragedia di Piazza Fontana

 

Sabato 7 dicembre 2019 Laura Curino torna sul palco dell’ITC Teatro insieme a Renato Sarti con “Il rumore del silenzio“, spettacolo con musiche originali di Carlo Boccadoro, sulla tragedia di Piazza Fontana presentato in anteprima per il pubblico dell’ITC Teatro.

Il 12 dicembre del 1969, alle 16 e 37, nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano esplose una bomba che causò la morte di 17 persone e ne ferì 88. Si cercò di far ricadere la responsabilità sui gruppi anarchici, si indicò ingiustamente Pietro Valpreda come “il mostro” della strage, anche se gli ideatori e gli autori erano da individuare negli ambienti della politica estera degli Stati Uniti e della CIA, dei neofascisti di Ordine Nuovo e della destra eversiva e in alcuni settori “deviati” dei servizi segreti, delle forze dell’ordine, dell’esercito e degli apparati dello Stato. In seguito ai primi arresti, il 15 dicembre l’anarchico Giuseppe Pinelli, trattenuto illegalmente, morì precipitando dalla finestra di un ufficio situato al quarto piano della Questura di Milano. Ma anche se questa realtà è stata appurata senza ombra di dubbio nelle sentenze definitive dei tribunali, secondo una ricerca del 2006 voluta dall’ISEC, Istituto Storico dell’Età Contemporanea di Milano, su più di mille studenti milanesi tra i 17 e i 19 anni, il 41% ritiene che la strage di piazza Fontana sia stata opera delle Brigate Rosse e solo il 6,4% individua nei veri colpevoli gli autori della strage. Il 53% che rimane è suddiviso, più o meno equamente, fra la mafia, i comunisti e persino gli anarchici, che si attestano sul 20%. Personalmente conduco diversi corsi e incontri nelle scuole e non ho il minimo dubbio che, se oggi si rifacesse quella ricerca i risultati riserverebbero ulteriori brutte sorprese. In un Paese come il nostro di “brava gente”, esperto nell’arte del minimizzare le proprie colpe e nel depistaggio, il fenomeno dell’oblio raggiunge livelli preoccupanti, arrivando a volte al paradosso del capovolgimento: la poca Memoria storica non solo non combacia con la verità, ma a volte trasforma gli assassini in santi o in eroi a cui intitolare vie o piazze. In questo senso, la storia della strage di piazza Fontana è emblematica. Ricordare a cinquant’anni di distanza, con la forza di uno spettacolo teatrale, il tentativo della destra eversiva di imporre allora la legge dei carri armati attraverso il caos, le bombe e l’uccisione di innocenti, è un atto doveroso innanzitutto nei confronti delle vittime delle stragi e dei loro familiari. E altrettanto importante è ricordare i funerali di piazza Fontana che si svolsero il 15 dicembre. Quel giorno, centinaia di migliaia di uomini e donne confluirono in Piazza Duomo per rendere omaggio, ma anche per vigilare e presidiare, e sembrava che lanciassero al mondo politico un silente e inequivocabile monito: “Quella bomba non ha colpito soltanto le vittime, ma tutta l’Italia. Non vi illudete e state attenti a quello che fate. Noi siamo determinati a difendere la libertà e la democrazia conquistate a caro prezzo. Un domani la condanna dei giudici potrà anche non essere emessa (come in parte è avvenuto), ma quella del popolo, indelebile, è già qui, oggi. Le lancette della storia non si riportano indietro!”. E fu probabilmente “il rumore del silenzio” di quella marea umana a convincere l’allora Presidente del Consiglio Mariano Rumor, o chi per esso, a non proclamare lo stato di emergenza che avrebbe significato dittatura come in Grecia, esercito per le strade, bagni di sangue, guerra civile. Senza rinunciare a pochi ma essenziali cenni riguardanti i fatti politici e processuali, il testo si sofferma soprattutto sulla tragedia, spesso dimenticata, delle vittime e dei loro cari, concentrando l’attenzione soprattutto sugli aspetti umani, quelli circoscritti alla sfera prettamente personale. Sul palcoscenico, da una parte, Renato Sarti si farà tramite del dolore dei parenti di chi perse la vita nella strage e del mos maiorum del mondo rurale da cui provenivano: il lavoro, la fatica, l’attaccamento alla terra, alla famiglia e a quella Patria alla quale, come soldati, molti avevano dato un notevole contributo di sofferenza durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Dall’altra parte Laura Curino, attrice di grande spessore, darà voce alla testimonianza di Licia Rognini, moglie di Giuseppe Pinelli, uomo simbolo della tradizione anarchica libertaria e che nel 2009 fu riconosciuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come diciottesima vittima della strage. Una messa in scena per rammentare agli “smemorati di turno” – sia a quelli senza, sia a quelli con secondi fini antidemocratici – che il teatro, anche quando tratta pagine di grande portata storica come questa, sempre dai legami affettivi e dai sentimenti umani più profondi deve partire o, dopo un lungo percorso, deve arrivare.

A seguire incontro con la Compagnia.

Per info:
ITC Teatro di San Lazzaro
Via Rimembranze 26, San Lazzaro di Savena
Tel. 051 6270150 – biglietteria@itcteatro.it