Home Agenda “TIERGARTENSTRASSE 4 – UN GIARDINO PER OFELIA”: per la Giornata della Memoria torna in scena uno degli spettacoli storici del Teatro dell’Argine

“TIERGARTENSTRASSE 4 – UN GIARDINO PER OFELIA”: per la Giornata della Memoria torna in scena uno degli spettacoli storici del Teatro dell’Argine

In occasione della Giornata della Memoria, dopo oltre 100 repliche nei teatri di tutta Italia, torna in scena uno degli spettacoli storici del Teatro dell’Argine:

“Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia”
con Micaela Casalboni e Paola Roscioli
testo e regia di Pietro Floridia

Ambientata negli anni ‘40 ad Amburgo, questa storia dolcissima e tragica racconta l’incontro di due donne: Ofelia, una giovane disabile mentale che vive coltivando fiori nell’assoluta innocenza di un rapporto di verità col mondo, e Gertrud, l’infermiera nazista mandata a verificare le sue condizioni e che si troverà a doverla difendere dal programma T4, il cosiddetto “Olocausto minore” che prevedeva l’eliminazione dei disabili e che fece centinaia di migliaia di vittime nella Germania nazista. L’incontro si trasforma in un’amicizia profonda e in un legame di cura e di tenerezza che unirà i destini di queste due donne fino alla fine.

Lo spettacolo sarà in scena:

Venerdì 26 gennaio 2018 ore 21.00 presso Teatro Calcara
Via G. Garibaldi, 56 – Valsamoggia loc. Calcara di Crespellano (BO) – 051 963037 – info@teatrodelletemperie.com

Sabato 27 gennaio 2018 ore 21.00 presso TaG Teatro a Granarolo
Via San Donato, 209/b – Granarolo dell’Emilia (BO) – 051 0353248 – info@teatroagranarolo.it

Lunedì 29 e martedì 30 gennaio 2018 ore 11.00 (matinée per le scuole secondarie di primo grado) presso ITC Teatro di San Lazzaro
Via Rimembranze, 26 – San Lazzaro di Savena (BO) – 051 6270150 – biglietteria@itcteatro.it

«L’Autore di questo lavoro e le due attrici hanno compiuto un approfondito lavoro di ricerca sui documenti del processo di Norimberga, attraverso il quale passarono molti medici coinvolti nell’operazione, e sui diari di infermieri e dottori impiegati presso il famigerato indirizzo, recuperando anche alcuni filmati di propaganda che mostrano visi e corpi segnati dall’handicap, proiettati in scena sul coperchio di un baule aperto all’improvviso. […] Gioco di gesti minimi, di tensioni sottili, di attriti e di difficoltà, le due interpreti sole in scena con pochi oggetti e luci malinconiche di lampadine descrivono a pieno le linee complesse di quella comunicazione e di quell’affetto, con notevoli momenti di tensione» (Il Sole 24 ore – Antonio Audino).
 
«Un testo che sa dire più di quanto si sente in scena […] la regia altrettanto trattenuta dell’autore, in fuga da ogni patetismo […] il lavoro ammirevole delle due protagoniste sa far sentire questo vigilato invito alla commozione persino fisicamente, riempiendo la dimensione raccolta (ma tutt’altro che angusta) di uno spettacolo lancinante» (Il Resto del Carlino – Sergio Colomba).
 
«È una bella storia ambigua e sfuggente, che potrebbe procedere per vie lineari, sul filo di facili richiami emotivi, e sembra invece voler suggerire ogni sorta di deviazioni trasversali in insidiose zone d’ombra […]. In questo costante tentativo di togliere appigli al giudizio dello spettatore – oltre che nella bella prova di Micaela Casalboni e Paola Roscioli – sta a mio avviso il principale motivo di interesse di Tiergartenstrasse 4» (delteatro.it – Renato Palazzi).

«Questo lavoro riesce a trovare uno scorcio possibile da dove scrutare l’orrore, con le pennellate di poesia rustica date dalla dolce follia di Ofelia e le macchie di ombra e crudeltà fornite da Gertrud. Uno spettacolo di piccolo formato e grande qualità. Da far circuitare» (L’Unità – Rossella Battisti).

«Lo spettacolo prende al cuore, grazie all’interpretazione asciutta di Micaela Casalboni, che fa della protagonista una creatura fragile e decisa, rotta come da una corrente elettrica interna ma lucidissima […]. La Gertrud di Paola Roscioli è invece irrigidita dalla lotta con quel mondo di cui segue l’aspra corrente. Questo lavoro è più che un necessario esercizio di memoria: diventa parabola e metafora di una condizione umana continuamente minacciata, grazie alla forza di dialoghi che scavano negli abissi personali» (L’Unità, Emilia Romagna – Massimo Marino).
 
«Ma il teatro non è mai così commovente come quando ribalta il grande nel piccolo, e fa del frammento il prisma in cui l’intero si rilegge, che è quanto accade in Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia, il dramma che Pietro Floridia ha portato in scena all’Orologio di Roma: tra continui cambi di luce, due attrici straordinarie, Micaela Casalboni e Paola Roscioli – Ofelia e Gertrud, l’infermiera – fanno girare una lanterna magica dove ogni sequenza, ogni quadro, lascia impresso nell’immaginazione più di quel che la scena dà a vedere. Kammerspiel delicato, sospeso tra la storia e il sogno di uscirne, nell’innocenza di Ofelia («innocenti» chiama la letteratura russa i deboli di mente),  Tiergartenstrasse è un atto di accusa sommesso, e dunque terribile, contro una macchina del consenso che, quanto a complicità, non risparmiò niente e nessuno» (Diario – Attilio Scarpellini).
 
«Lavorando su documenti originali ma costruendo una trama di pura invenzione, il regista/autore intreccia qui il racconto rievocativo della rigida Gertrud (interpretata da un’efficace Paola Roscioli) con momenti di dialogo a due (… con) la dolce Ofelia di Micaela Casalboni (assai credibile nel non facile ruolo di una ragazza ritardata) (…) immagini di repertorio spezzano il ritmo illuminando, con la loro sola presenza, lo spazio cupo di questa commovente denuncia» (Il Giornale – Laura Novelli).