Home News Cultura AgCult | Riforma Rai, Siae: Azienda punti sui contenuti, servono risorse adeguate

AgCult | Riforma Rai, Siae: Azienda punti sui contenuti, servono risorse adeguate

Il direttore generale, Gaetano Blandini, in audizione al Senato sui disegni di legge di riforma dell’azienda televisiva pubblica

“Siamo senz’altro favorevoli a tutte le politiche che rafforzino il ruolo di RAI nella produzione di contenuti e nella loro promozione all’estero. Gli autori e gli editori che noi rappresentiamo hanno bisogno, specie in questa fase, che non si disinvesta sui contenuti e che la RAI continui ad essere dotata delle risorse necessarie per alimentare la propria offerta”. Lo ha detto il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, in audizione al Senato di fronte alla commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni nell’ambito dell’esame dei disegni di legge di riforma della Rai.

Gli ambiti di riflessione sul futuro dell’azienda, dalla governance all’innovazione tecnologica, dal pluralismo allo sviluppo delle competenze, per Siae devono essere “tutti subordinati all’aspetto creativo. E’ per diffondere contenuti di qualità che RAI trova il fondamento della propria missione”. E’ anche necessario, ha detto il direttore generale Siae, che tutto ciò avvenga “nel più rigoroso rispetto del diritto d’autore. In particolare, il recepimento appena avvenuto della Direttiva Europea sul copyright n. 790-19 ha inserito nell’ordinamento italiano (legge 633/41) tutta una serie di regole sui contratti degli autori e sulla trasparenza; le produzioni organizzate o comunque commissionate dalla RAI dovranno certamente ottemperare a questi nuovi obblighi”.

Un altro punto rilevante, secondo Siae, è rappresentato dal porre un maggior accento sulla autorialità. “A nostro avviso sarebbe auspicabile che la RAI – in quanto editore televisivo, radiofonico e multimediale – sviluppasse una linea di intervento specifica per gli autori, con attività di formazione e sviluppo di progetti innovativi, senza la mediazione del sistema produttivo. Con un impegno finanziario anche modesto sarebbe possibile sopperire alla tipica carenza di investimenti in Ricerca & Sviluppo del settore audiovisivo italiano, con sicuri ritorni in termini di innovazione di prodotto”.

Per assolvere tutti questi compiti, c’è bisogno di risorse adeguate, spiega la Siae. “E’ giusto chiedere alla RAI di assolvere i propri impegni verso la creatività e la produzione di nuovi contenuti. Ed è giusto chiedere impegni sempre maggiori, efficaci, trasparenti, e spostare costantemente più in alto l’asticella degli obiettivi. Ma è altrettanto giusto mettere la RAI nella condizione di operare al meglio, con risorse adeguate: da una parte tagliando eventuali sprechi, eliminando le spese superflue e facendo sinergie, dall’altra assicurando le risorse economiche necessarie”.

SIAE, così come gli autori che essa rappresenta, è infatti “preoccupata dal rischio che gli effetti economici dell’emergenza sanitaria ancora in corso portino ad un disinvestimento dalla produzione audiovisiva italiana. Questa preoccupazione è trasversale a tutte le componenti del sistema audiovisivo. Speriamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa sostenere progetti nel settore audiovisivo che vedano coinvolto il servizio pubblico e siano efficaci per il suo rilancio”.

(Fonte: AgCult.it)