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AgCult | Musei, Franceschini: studiamo riapertura in zone gialle in giorni feriali

Il ministro: La cultura non abbia confini né barriere. E su It’s Art: “Offerta integrativa online e a pagamento che stimolerà a visitare realmente i luoghi della cultura italiani”

I musei potranno riaprire nelle zone gialle almeno nei giorni feriali. E’ questa l’ipotesi a cui sta lavorando il governo in queste ore su proposta del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. “I musei riaprano nelle zone gialle almeno nei giorni feriali, nel momento in cui non ci sono turisti e non ci si può spostare da regione a regione si tratta sostanzialmente di un servizio per i residenti. Ci stiamo ragionando in queste ore. E’ un primo piccolo passo, un segnale di apertura per offrire un servizio in massima sicurezza”. Il ministro ha anche invitato tutti a riflettere su “una sfida che come comunità internazionale dei musei e della cultura dobbiamo portare sempre più avanti: dimostrare che non esistono confini o barriere. Esiste solo un grande patrimonio che è dell’umanità”.

IT’S ART

Franceschini, intervenendo al convegno online “More Museum: il futuro dei musei tra crisi e rinascita, cambiamenti e nuovi scenari”, ha anche fatto riferimento alla neonata società gestita da Cassa Depositi e Prestiti: It’s Art. “Da tempo c’è una presenza diversificata dei musei sulla rete. Ma l’assenza delle aperture fisiche ha fatto esplorare le vie nuove della rete. C’è stata una moltiplicazione creativa di offrire un prodotto culturale gratuito che è arrivato nelle case. Su questa esperienze abbiamo pensato a una piattaforma della cultura. Ieri Cdp ha reso noto il nome It’s Art che offrirà in Italia e nel mondo la cultura italiana online e a pagamento”. Vorrà dire intanto accedere virtualmente finché ci saranno restrizioni che impediscono l’accesso fisico, “ma cercherà anche di realizzare un’offerta integrativa e mai sostitutiva dell’offerta culturale”. Un’offerta integrativa che “può espandere enormemente il numero di persone che si può avvicinare senza costi e tempi di uno spostamento fisico alle istituzioni culturali e sarà uno stimolo a visitare realmente quel luogo”. Si tratta per Franceschini di “un grande terreno di ricerca e di sviluppo, un’iniziativa democratica, una rivoluzione culturale che non si deve temere”. 

NESSUN CONFINE PER LA CULTURA

Infine, riferendosi al tema dei direttori stranieri dei musei statali, Franceschini ha invitato ad accettare la sfida del curriculum indipendente dalla nazionalità. “Una misura che ha aperto una strada nel mondo: chi ha fatto esperienza in un paese poi la porta ad arricchire l’esperienza di un altro Paese. Se c’è un luogo dove le frontiere non devono esistere più è la cultura. La cultura unisce, fa dialogare. E’ importante che la comunità internazionale adotti standard internazionali e tutti i paesi aprano le loro porte” Ricordando la selezione del Parco archeologico di Pompei, ha sottolineato come essa rappresenti “una grande prova di apertura. Questa è una sfida che come comunità internazionale della cultura dobbiamo portare sempre più avanti: dimostrare che non esistono confini o barriere. Esiste solo un grande patrimonio dell’umanità”. 

GLI AIUTI

Franceschini ha ricordato ancora una volta poi che “il mondo della cultura sta attraversando un deserto complicato che porta a sacrifici enormi che ha anche fatto capire quanto sono brutte le nostre città senza i luoghi della cultura. Anche coloro che hanno frequentato poco questi luoghi hanno capito come chiunque in Italia viva nella bellezza che rappresenta un pezzo dell’identità del nostro Paese”. Il governo “ha il dovere di aiutare le imprese, le istituzioni e i lavoratori del settore ad attraversare questo deserto. Abbiamo preso decisioni molto forti e continueremo a farlo finché ci saranno misure restrittive. Adesso la priorità è la salute”. 

(Fonte: AgCult.it)