AgCult | Lettura, Mibact avvia tavolo per legge che aiuti tutta la filiera del libro
Lo ha annunciato il ministro Dario Franceschini in un video messaggio inviato alla conferenza stampa di presentazione di #ioleggoperché
Il Mibact ha attivato un tavolo “per dare al paese una legge che aiuti tutta la filiera del libro: autori, editori, distributori, i piccoli editori, le librerie, le biblioteche. Un impegno fondamentale che va supportato da una forte coesione di tutto il mondo del libro. Non più concorrenza a vicenda quindi ma lavorare come un’unica squadra che cerca di aumentare il numero di lettori e favorire la lettura”. Lo ha annunciato il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2020 di #ioleggoperché, una grande raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche promossa da Aie, sostenuta dal Mibact e dal Cepell e realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Sindacato dei Librai (SIL), l’Associazione dei librai (ALI) e l’Associazione italiana Biblioteche (AIB).
Franceschini ha ricordato di aver “lavorato tanto per sostenere le imprese culturali. In particolare abbiamo cercato di aiutare la lettura con il sostegno delle librerie che resteranno aperte nelle zone rosse come gli altri servizi essenziali, abbiamo aiutato le piccole case editrici”. Del resto, come tutti i grandi drammi e le grandi crisi, ha ribadito Franceschini, “c’è sempre qualcosa che resta, che segna il tempo futuro. Questa esperienza del lockdown ha fatto scoprire a molte persone che magari nella loro vita frenetica e veloce avevano dimenticato: spazi di solitudine, di silenzio, spazi isolati nelle proprie case. E non a caso molte persone hanno riscoperto la lettura, queste cose resteranno”.
Franceschini ha poi aggiunto che “dovremmo investire sul fatto che molte persone, anche molti decisori politici lontani dall’ambiente della cultura hanno capito l’importanza che nelle nostre società “gli investimenti in cultura. Hanno capito quanto sono brutte le nostre città senza i cinema aperti, senza i teatri, senza concerti, senza musica nelle strade, sono città più tristi. Questo farà sì che le scelte strategiche del futuro avranno al centro gli investimenti in cultura”.
(Fonte: AgCult.it)