Home News Cultura AgCult | Fase 3, Franceschini: ridiscutere tutele per settori non coperti

AgCult | Fase 3, Franceschini: ridiscutere tutele per settori non coperti

Necessario “affrontare – al di là dell’emergenza – un inquadramento più organico delle tutele”

“Per i settori che non avevano ammortizzatori sociali e che hanno avuto tutele nella fase dell’emergenza, cosa succederà dopo? Torneranno a essere non coperti o ci sarà una ridiscussione degli ammortizzatori sociali? Questo è un grande tema”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo in audizione presso la commissione Cultura del Senato. “Penso che da cose negative possano uscire meccanismo virtuosi: l’erogazione degli ammortizzatori sociali e dell’indennità ha consentito infatti un censimento delle varie forme di tutele e di contratti del settore dello spettacolo, in modo da affrontare – al di là dell’emergenza – un inquadramento più organico delle tutele”. 

Il titolare del Collegio Romano spiega poi che “abbiamo abbassato a 7 giornate i requisiti minimi per ottenere l’indennità di 600 euro, ora stiamo cerando di capire se nonostante questo abbassamento ci sia ancora qualche categoria di persone esclusa, per provare a coprirla o con nuovi interventi o con il Fondo emergenza assegnato al ministero. Se verificassimo che alcune categorie di lavoratori sono escluse, vedremo di intervenire”. Sulla cosiddetta “Netflix della cultura” Franceschini afferma di star “procedendo con Cassa depositi e prestiti, che avrà in gestione la piattaforma; abbiamo cercato di coinvolgere la Rai, ci sono contatti in corso ma ovviamente la Rai non offre a pagamento i singoli eventi. Stiamo studiando una forma di integrazione rispetto a una piattaforma che nelle intenzioni è una forma di supporto alle attività dal vivo, quindi è a pagamento”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo in audizione presso la commissione Cultura del Senato.

Per quanto riguarda la carenza di personale nella PA, “credo che sia importante portare energie nuove nella Pubblica amministrazione, fare entrare giovani qualificati. Una grande operazione di modernizzazione e digitalizzazione della P.A. la fai anche se hai persone anagraficamente e culturalmente preparate ad affrontare delle sfide nuove – sottolinea il ministro per i Beni culturali -. Questo riguarda anche il mio settore – dove abbiamo carenze di pianta organica ed età media molto alta – ma è un tema generale della Pubblica amministrazione”.

(Fonte: AgCult.it)