Home News Cultura AgCult | Campania, Franceschini: Regione unica al mondo, se si investe qui tutto diventa possibile

AgCult | Campania, Franceschini: Regione unica al mondo, se si investe qui tutto diventa possibile

Il ministro interviene a Napoli agli Stati Generali della Cultura. “La sfida attorno alla quale mi concentrerò nei prossimi mesi sarà l’investimento sul contemporaneo”

“Non c’è regione al mondo, non solo in Italia, che abbia la stessa potenza culturale della Campania. Un patrimonio di arte, paesaggio, bellezza, archeologia, mare, creatività, teatro, storia, borghi, cinema e musica. Se si investe in Campania tutto diventa possibile”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenuto al Palazzo Reale di Napoli agli Stati Generali della Cultura organizzati dalla Regione Campania. Il titolare del Mibact ha portato come esempio l’area archeologica di Pompei, definendola “una storia di riscatto” perché “fino a poco tempo fa era conosciuta come luogo dei problemi” mentre adesso “lavorandoci con le persone giuste, è diventato un modello nel mondo”. Ha sottolineato Franceschini rivolgendosi alla platea: “Tutto è possibile se ci si crede. Investite su voi stessi, io sarò in mezzo a voi in questa battaglia nella quale il futuro si crea sulla bellezza”.

Franceschini ha parlato della “sfida attorno alla quale ci concentreremo al Mibact nei prossimi mesi: oltre a investire sulla tutela del patrimonio, investiremo sul contemporaneo. Un lavoro che è stato trascurato in passato”. Ha affermato il ministro: “C’è una creatività del presente che è enorme: l’arte, l’architettura, la musica e il teatro contemporanei. C’è il settore in crescita straordinario delle industrie culturali creative legate ai giovani. Per fare questo ci vogliono investimenti in educazione e conoscenza, che sono i più potenti antidoti per affrontare le paure della diversità, dell’integrazione e dell’accoglienza”.

“Far capire la centralità degli investimenti sulla cultura ai decisori politici significa investire in economia e crescita del Paese – ha rimarcato Franceschini -. E’ un dovere costituzionale imposto dall’articolo 9 della Costituzione, ma anche un dovere morale e politico, perché mentre si fa questo lavoro si può fare anche un investimento sulla crescita economica e sostenibile”.

Franceschini si è poi soffermato sul turismo, “che abbiamo riportato al ministero dei Beni culturali – ha detto – dopo la stravagante pausa che lo ha aveva aggregato al ministero dell’Agricoltura”. Il turismo, ha messo in guardia il titolare del Collegio Romano, “crescerà nel mondo e aumenteranno le persone che arriveranno in Italia. Bisognerà governare in maniera intelligente questi flussi, distribuendoli in tutto il territorio perché possono portare crescere economica, ma se non sono guidati possono portare dei problemi”. Se il turismo “si concentra solo in pochi luoghi, ci sarà un problema di compatibilità con la fragilità delle nostre città d’arte e il nostro paesaggio”.

Il nostro patrimonio, ha spiegato Franceschini, “è anche quello che rende competitivi i prodotti italiani nel mondo. I nostri prodotti sono attrattivi perché contengono la storia, la bellezza, la conoscenza e i saperi di generazioni e generazioni. Quando nel mondo si pensa all’Italia, si pensa prima di tutto a una terra di cultura e arte”.

(Fonte: AgCult.it)