Home News Comunicazione LA LETTURA E LE BIBLIOTECHE. Una riflessione di Lucetta Paschetta, vicepresidente CulTurMedia

LA LETTURA E LE BIBLIOTECHE. Una riflessione di Lucetta Paschetta, vicepresidente CulTurMedia

Dati ISTAT – Una biblioteca su due è al Nord

Una istituzione chiave per la promozione e la pratica della lettura è certamente la biblioteca. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), la maggior parte delle 13.457 biblioteche attive in Italia nel 2014 (49,2% del totale, 6.618 in valore assoluto) ha sede nelle regioni del Nord il 21,4% (2.882) al Centro e il 29,4% (3.957) nel Mezzogiorno.

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo diffonde dati sui frequentatori con riferimento alle 46 biblioteche statali di propria competenza (Tavole 41-44). Questi istituti, che offrono nel loro insieme 5.907 postazioni di lettura e quasi 25 milioni di volumi stampati, sono 14 al Nord, 22 al Centro, 10 al Sud. Nel 2014, hanno accolto poco meno di 1 milione 400mila lettori, il 30% dei quali – circa 420mila – si sono concentrati nel solo Lazio. Il servizio delle 46 biblioteche statali italiane è garantito da poco meno di 2.000 addetti, di cui circa un quarto è rappresentato da bibliotecari.

Più capillare la presenza sul territorio delle biblioteche di pubblica lettura degli enti territoriali, comunali e provinciali. Il Centro per il Libro e la lettura ha diffuso a fine 2014 i risultati di un’indagine su circa 6.000 di questi istituti, secondo la quale, nel 2013, ha visitato una biblioteca comunale o provinciale poco meno di una persona (0,9) ogni mille abitanti. L’indice di frequentazione sale a 1,3 nel Nord mentre nel Centro e nelle Isole raggiunge appena lo 0,6, per scendere a 0,2 nelle regioni del Sud. I posti a sedere per ogni mille abitanti sono tra 4 e 5 nel Nord, circa 6 nelle Isole, quasi 3 nel Centro (valore corrispondente anche alla media nazionale) e poco meno di 2 al Sud.

La dotazione documentaria delle biblioteche degli enti locali è pari in media a 1,9 volumi per abitante, valore di poco inferiore ai 2-3 volumi pro capite indicati come standard di riferimento dall’Associazione Italiana Biblioteche. Nettamente superiore al dato nazionale è il valore rilevato nel Nord-est (3,5) mentre il numero di volumi disponibili è più basso al Centro (0,9) e al Sud (0,8).

Alcune riflessioni sui dati ISTAT e sui dati AIE sulla lettura, che di fatto dimostrano quanto la Biblioteca Civica di pubblica lettura sia importante nel creare lettori e nell’ essere volano per il mercato editoriale.

La differenza tra Nord e Sud è abissale, con motivazioni storiche molto importanti. Se il nord ha investito nelle Biblioteche risorse almeno sufficienti a mantenerne una rete capillare, il sud è in grande ritardo e non c’è l’abitudine consolidata di utilizzare la biblioteca come normale luogo di aggregazione sia negli orari scolastici che extrascolastici.

La Cooperazione con il settore Culturmedia si sta ponendo il problema dell’ aumento della lettura come di una componente importante per la crescita culturale del paese. La Cooperazione oltre ad essere un interlocutore istituzionale per i percorsi di crescita del Paese, rappresenta un universo di imprese culturali con vasta e lunga esperienza. Quel substrato culturale che nel nord è stato humus di sviluppo della lettura, quanto deve anche  alle imprese cooperative che gestiscono in prima persona le Biblioteche e i luoghi di aggregazione culturale?

All’interno della cooperazione abbiamo esperienze  importanti  che potrebbero interagire e  favorire  la nascita di una nuova cooperazione al sud e contribuire alla creazione di Biblioteche civiche aperte al pubblico, punti di riferimento culturale, che abbiano tra i loro scopi la creazione di lettori nuovi, cominciando dalla scuola d’infanzia. Un lavoro di semina quotidiano, difficile, che avrà risultati sul lungo periodo, ma che è indispensabile avviare al più presto.

Formare cooperative per creare lavoro e per creare lettori, attraverso la nascita capillare di Biblioteche e con l’intento di stimolare gli enti pubblici e privati ad investire in cultura per il futuro delle nuove generazioni.

Forse, tra qualche anno, se si saprà investire su questo percorso, non ci saranno più i divari culturali odierni e  il nostro paese avrà fatto dei notevoli passi in avanti in cultura e in posti di lavoro qualificati.

Lucetta Paschetta
Vicepresidente CulTurMedia con delega all’editoria libraria

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