Home News Comunicazione Silurate! 24 luglio 1943. L’affondamento del postale Santa Lucia, edizioni All Around

Silurate! 24 luglio 1943. L’affondamento del postale Santa Lucia, edizioni All Around

«Ogni nave ha una sua storia da raccontare. Quella del piroscafo Santa Lucia, per quanto amara e dolorosa, è una storia piena di umanità, di poesia, di resistenza e di orgoglio di fronte alle avversità, che restituisce memoria ai valori e alle tradizioni di un popolo, quello delle isole ponziane, chiamato ogni giorno, tra gioie e rinunce, a confrontarsi con il mare»: così l’ammiraglio Giovanni Pettorino nella prefazione al libro dello storico Luciano Zani, Silurate! 24 luglio 1943.

Un libro documentatissimo, che ricostruisce la vicenda drammatica del “tram dei ponzesi”. Sono le 10 di mattina del 24 luglio quando il piroscafo, al largo di Ventotene, viene colpito da due siluri sganciati da una squadriglia di arei britannici. Il destino della nave è segnato, affonderà in meno di un minuto. Il bilancio di vite umane è durissimo: si conteranno, alla fine, 66 morti.
Le date sono importanti in questa storia. Ventiquattro ore dopo il siluramento, il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del fascismo con l’ordine del giorno Grandi, segna la fine del regime. Sull’affondamento del Santa Lucia fiorirono subito diverse leggende: che gli inglesi avessero attaccato perché pensavano che a bordo fosse imbarcato Mussolini; che tra i passeggeri del postale vi fossero importanti detenuti politici in trasferimento da Ponza a Ventotene. La verità, come scrive Zani in Silurate!, è un’altra: il Santa Lucia venne affondato perché gli Alleati ritenevano necessario bonificare l’area del Mar Tirreno in vista dello sbarco a Salerno.

Insomma, la piccola storia del Santa Lucia è strettamente connessa con la grande storia della Seconda guerra mondiale e con la fine di un regime che per venti anni aveva conculcato la libertà degli italiani. Tra gli spettatori attoniti dell’affondamento vi sono non solo gli isolani ma anche le centinaia di confinati politici di Ventotene, che ogni settimana aspettavano l’arrivo del piroscafo per ricevere e inviare la corrispondenza. Il 24 luglio rappresentò anche per loro una cesura fortissima: presero coscienza che da lì, da quelle piccola isola, partiva la ricostruzione morale e civile del Paese e – vedi il manifesto di Ventotene di Spinelli – dell’Europa intera.

Info: edizioniallaround.it