Zai.net, giovani reporter: La parola di questo mese è “guerra”
È “guerra” la parola scelta per il mese di marzo dai giovani reporter di Zai.net per urlare il loro NO al conflitto tra Russia e Ucraina.
“Ciò che non avremmo mai desiderato è realtà: dopo molti decenni, una nuova guerra d’invasione ha macchiato il cuore d’Europa. Dopo settimane di rassicurazioni ma anche minacce, il presidente russo Putin ha deciso di spedire le sue truppe in Ucraina, suscitando lo scandalo dell’intera comunità internazionale, che ha risposto con delle pesanti sanzioni economiche.
Noi nuove generazioni, che da più di vent’anni troviamo in Zai.net un modo per far sentire la nostra voce, ci siamo chiaramente schierate contro un’iniziativa aggressiva, che non rispecchia gli insegnamenti di pace, tolleranza e dialogo con i quali siamo stati cresciuti. Non nascondiamo una delusione nei confronti dei “grandi”, che ancora una volta hanno fatto crollare una delle nostre ormai poche certezze: quelle di un mondo — per ora solo occidentale, va ammesso — stabile, pacifico ed equilibrato, dove vivere senza il timore di vedere la morte attorno a noi. Ma una grande differenza, rispetto ai tempi passati, c’è.
Italia, nel mondo e perfino in Russia la gente — in buona parte giovani — è scesa in piazza per esprimere solidarietà al popolo ucraino, ma anche per dire chiaramente che non siamo disposti ad accettare la guerra come uno strumento di risoluzione. L’idea per cui l’umanità sia destinata allo scontro è sbagliata e priva di un qualsiasi fondamento antropologico. Esistono società totalmente pacifiche e siamo in molti a sperare che l’evoluzione ci possa portare a un futuro se non di comprensione, quantomeno di risoluzione pacifica dei conflitti.
In un contesto di grande manipolazione e propaganda — due assi nella manica di chi vuole legittimare odio e violenza — la media literacy è importante come non mai: valutare e contestualizzare le informazioni diventa la prima arma di difesa. E noi giovani speriamo siano realmente le uniche armi che utilizzeremo nel corso della nostra vita.”