Home News Turismo Sostenibile e responsabile, turismo cooperativo protagonista della IX edizione della Bitac

Sostenibile e responsabile, turismo cooperativo protagonista della IX edizione della Bitac

Si è svolta a Perugia, il 27 e 28 novembre, la due giorni della IX edizione della Bitac – Borsa Italiana del Turismo Cooperativo ed Associativo – manifestazione ideata e promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo e Beni Culturali per promuovere la collaborazione tra le imprese turistiche cooperative e favorire la commercializzazione della loro offerta.

Bitac, organizzata insieme ad “AITR Incontra”, è stata patrocinata dalla Provincia e dal Comune e dalla Camera di Commercio di Perugia e ha avuto come partner istituzionale la Regione Umbria.

«La cooperazione – sottolinea Irene Bongiovanni, presidente di Alleanza delle Cooperative Turismo e Beni Culturali – è una delle leve di sviluppo del turismo sostenibile nel nostro Paese. Tutta la filiera cooperativa – da quella culturale e turistica a quella agricola e sociale – può essere infatti la base per uno sviluppo turistico anche nelle aree interne. I dati ci parlano di una continua crescita del turismo cosiddetto esperienziale, lento, di scoperta di eccellenze uniche. Chi più delle cooperative può rappresentare la porta di accesso a tante aree oggi ancora poco conosciute nel nostro Paese? Nelle prossime settimane presenteremo nuove progettualità che, partendo dalle cooperative, possano sviluppare nuove proposte di turismo sostenibile nel nostro Paese».

«In Italia – ha ricordato il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Maurizio Gardini – abbiamo molte esperienze di turismo sostenibile e responsabile: da quello religioso a quello enogastronomico passando per quello culturale. Diverse esperienze che si aiutano reciprocamente e alle quali la cooperazione può dare una risposta che parta dalla valorizzazione del territorio e dal protagonismo delle persone che ci vivono e lo animano.   Dobbiamo mettere insieme le nostre esperienze perché raccontare quello che è il mistero di un percorso religioso, o raccontare una bellezza ambientale, o raccontare la bontà dei cibi o le opere dell’uomo che sono state lasciate attraverso un percorso di vita, rende unico ogni cammino e ogni esperienza»

Nella giornata di martedì 27 si è parlato di:

Turismo sportivo: quello del turismo sportivo è un segmento molto interessante perché consente di orientare i flussi turistici in periodi lontani dai picchi. Sono varie le esperienze che verranno presentate, dall’idea originale della corsa non agonistica “5.30”, dove il numero indica sia la lunghezza del percorso sia l’orario del mattino di partenza della corsa. Partita da Modena nel 2009, si è estesa in 10 anni a 12 città, non solo italiane, ed è passata dagli iniziali 570 partecipanti a gli attuali 35.000. Alla base della 5.30, la volontà di creare un evento che promuova una cultura per uno stile di vita sano e positivo. Altrettanto significativa, l’esperienza di Sportivamente che grazie al coinvolgimento del territorio, alla creazione di eventi collaterali agli eventi sportivi, riesce a creare un effetto moltiplicatore delle presenze. Un esempio per tutti, le Special Olympics realizzate a Biella nel 2017 hanno coinvolto 1700 atleti che hanno che si sono tramutate in 7000 presenze alberghiere.

Turismo accessibile: nel turismo accessibile 1 vale 3 perché le persone disabili raramente viaggiano da sole. Partendo da questo assunto si capisce come mai questo segmento sia così interessante per gli operatori turistici e tuttavia ancora molto ci sia da fare per assicurare una piena fruizione da parte delle persone con disabilità, da un lato, e per cogliere appieno le opportunità della domanda di turismo accessibile, dall’altra. Tante le storie che sono state raccontate nel seminario, buone pratiche di impresa e esperienze di vita reale di associazioni che operano per l’accessibilità nel turismo. Si va dall’esperienza del Trentino che ha saputo sviluppare un marchio per l’accessibilità della montagna, il marchio “OPEN”, all’accessibilità delle chiese rupestri di Matera, passando per l’Umbria.

Viaggio tra Cuba e l’Italia nei servizi innovativi di informazione e accoglienza turistica: nasce da un progetto di cooperazione allo sviluppo realizzato a Cuba, l’idea di mettere a confronto il lavoro egregio svolto a L’Avana dal “Centro del Visitante” per promuovere la cultura dell’isola caraibica e sviluppare un’offerta turistica che vada oltre le mete tradizionali di mare, a quanto viene fatto in Umbria che punta sulle emozioni, sulle eccellenze e sull’autenticità per promuovere il territorio della Regione, delle sue città e della sua natura.

Overtourism: è un termine che ormai è diventato noto ai più da quando i flussi turistici, soprattutto delle principali città italiane (Venezia, Roma, Firenze) sono aumentati al punto da creare problemi di gestione dei flussi. Alla Bitac ci sono state testimonianze di operatori che conoscono bene il fenomeno, il Consorzio 5 Terre e Slow Venice, che cercano di offrire delle risposte concrete anche offrendo proposte alternative, ad esempio allargando l’area di interesse dei turisti. E poiché siamo in Umbria, si si è parlato anche di un aspetto particolare, legato al rispetto della sacralità di alcuni dei luoghi più visitati, come ha testimoniato il sindaco di Assisi.

La giornata di mercoledì 28 è stata invece dedicata all’incontro tra domanda e offerta nei suggestivi spazi del Centro Espositivo Rocca Paolina di Perugia.

Presenti 60 buyer in rappresentanza di Tour Operator, Agenzie di Viaggio, CRAL aziendali e organizzatori di gruppi provenienti da tutto il Paese alla ricerca di proposte di turismo e viaggio offerte da cooperative e non solo che coprono gran parte del territorio italiano.

 

 

Il Programma Bitac 2018

Leggi anche l’articolo “Al via a Perugia la BITAC, la Borsa Italiana del Turismo Coopeativo e Associativo”