Home News Comunicazione Presidenza CulTurMedia: le cooperative dei settori cultura, turismo e comunicazione alla prova della resilienza

Presidenza CulTurMedia: le cooperative dei settori cultura, turismo e comunicazione alla prova della resilienza

Il Consiglio di Presidenza di CulTurMedia si è riunito lo scorso 13 ottobre per affrontare i temi aperti di questa stagione caratterizzata dall’inasprirsi della pandemia e dall’incertezza per le imprese.

Il momento di crisi acuto che avevamo raggiunto durante il lockdown, alleggerito solo in parte da un’estate che ha permesso alle cooperative di lavorare, non è certamente ancora superato e l’autunno ci consegna un quadro di incertezze e opportunità che la Presidenza ha discusso.

In particolare, sono emerse le difficoltà legate ai provvedimenti governativi che in alcuni casi non sono applicabili, la necessità di aggregare gli interessi delle cooperative di vari settori e stabilire alleanze e collaborazioni con altre realtà associative in modo da ottenere una massa critica sufficiente per una visibilità e tutela delle aziende più forte, il richiamo ad una maggiore concretezza e sburocratizzazione dei processi nell’anno che verrà.

Il 2021 è molto incerto per tutti e lo scenario non è facilmente definibile oggi, per ognuno dei comparti in cui sono attive le nostre cooperative.

La Presidente Barni ha dato conto del lavoro svolto fino ad oggi e delle proposte avanzate rilevando come solo una parte di esse sia stata recepita nei provvedimenti del Governo. Segno di un approccio che sottovaluta, almeno nei fatti concreti se non nelle dichiarazioni, il valore della Cultura nel nostro paese, la sua capacità generativa di qualità sociale e della funzione utile ad attivare molti settori dell’economia.

Eventi e Patrimonio culturale, oltre al turismo, sono i comparti meno considerati dai provvedimenti di questa fase anche se la condizione economica e del lavoro è difficile anche in altri comparti (spettacolo – teatro e cinema, per es.).

Tra i motivi di soddisfazione, certamente la conversione in legge del DL Semplificazione che modifica la previsione dell’art. 151 comma 3 del codice dei contratti pubblici estendendo la possibilità di ricorso alle procedure semplificate e negoziate per i Beni del Patrimonio Culturale anche di Regioni, Province e Comuni. Ciò rende più ampio il campo di applicazione di una norma che ha già dimostrato di poter funzionare permettendo di stabilire nuove forme di partenariato pubblico/privato innovative e maggiormente durevoli nel tempo, in modo da soddisfare con equilibrio funzioni e interessi pubblici con quelli del privato. Proprio su questo argomento verrà lanciata il 14 ottobre la Call “Viviamo Cultura” che sostiene progetti cooperativi su beni del Patrimonio Culturale pubblico.

Il Consiglio di Presidenza è stato anche occasione per parlare dei progetti per il Recovery Fund e per tutta la programmazione che si sta generando a livello Alleanza delle Cooperative Italiane, considerando che la posizione di CulTurMedia è legata ad una visione trasversale della progettazione che sappia integrare diversi livelli e settori di intervento in una logica di co-progettazione. Questo è, di conseguenza, anche il senso dato dai progetti sulla rigenerazione Urbana a trazione culturale, sullo sviluppo turistico sostenibile dei territori e delle aree interne del paese, sulla Scuola e i processi formativi. Tutti progetti che stiamo portando avanti come Alleanza delle Cooperative Italiane confermando il nostro settore come uno tra quelli più marcatamente integrati in un lavoro comune tra le tre centrali cooperative nazionali.

Molte le sottolineature sulla necessità di accelerare il processo di riconoscimento delle Industrie Culturali e Creative e la loro relazione con le norme sull’impresa sociale.

Molte anche le note di delusione circa lo sviluppo di politiche del settore culturale che tengono poco o nulla in conto il ruolo delle imprese nella valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale italiano, spesso inespresso.

In generale, dalla discussione emerge una doppia necessità: quella di dare la massima concretezza alle nostre azioni a sostegno delle cooperative e quello della visione ampia e coinvolgente da dare alle politiche per il futuro e fornire ad esse la materia per vincere la sfida della resilienza del nostro sistema cooperativo.

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