Home News Comunicazione Piena solidarietà al Presidente e ai soci della cooperativa di giornalisti Media Romagna da parte di Legacoop Romagna e Mediacoop

Piena solidarietà al Presidente e ai soci della cooperativa di giornalisti Media Romagna da parte di Legacoop Romagna e Mediacoop

manuel-poletti-slider-720Mediacoop fa proprio il Comunicato di Legacoop Romagna in merito all’attacco mediatico personale strumentalmente rivolto su alcune testate giornalistiche e su alcuni social al Presidente Manuel Poletti e ai soci della cooperativa di giornalisti Media Romagna.

Un attacco che ha raggiunto livelli di inciviltà e di barbarie così preoccupanti, sia per il linguaggio utilizzato, sia per la genericità di molti contenuti fino al punto di arrivare a forme dirette, esplicite e di possibile rilievo penale di minacce di morte.

Il fatto che un giornalista professionista con un’ormai lunga esperienza di lavoro venga minacciato in modo così grave per qualsiasi motivo rappresenta un elemento inaccettabile per una democrazia e Mediacoop ribadisce la propria vicinanza a Manuel Poletti e alla cooperativa Media Romagna ed è certa che FNSI, Ordine dei Giornalisti e tutte le altre realtà associative della filiera dell’editoria possano essere vicine a questo giornalista e alla cooperativa di cui è Presidente e ricercare insieme rafforzare l’impegno a denunciare e contrastare ogni forma di minaccia e incivile aggressione verbale verso qualunque giornalista si trovi oggetto di simili situazioni.

Nell’occasione ci pare utile ricordare che la legge n.198 sul “pluralismo e l’ innovazione dell’informazione….” è stata approvata il 26 ottobre u.s. dal Parlamento con larghissima maggioranza e dopo una lunga ed ampia discussione nelle commissioni Cultura della Camera e Affari costituzionali del Senato, dopo decine di audizioni e confronti con le realtà del settore, con giornalisti, esperti, amministratori pubblici, ecc. Moltissime sono state , inoltre, le occasioni di confronto sul tema in convegni ed iniziative pubbliche.

Legittimo certo, anche se francamente sterile, il fatto che, oggi, con un improprio collegamento ad una vicenda che nulla ha a che vedere con quella della Legge, si continui a manifestare la propria contrarietà al finanziamento pubblico, dopo un confronto ed un percorso così ampio che si è appena concluso con l’approvazione della legge.

Crediamo si potrebbe meglio, invece, tutti contribuire ad informare correttamente l’opinione pubblica su quanto già oggi la legge prevede; sui criteri rigorosi che essa richiede, sulle verifiche costanti sulle coerenze, sulla tracciabilità finanziaria, sul rispetto del CCNL e dei versamenti contributivi , sull’obbligo per le cooperative della mutualità prevalente e, comunque, per tutti i soggetti ammessi, della non divisibilità degli eventuali utili. Si dovrebbe poter condividere la consapevolezza che il contributo pubblico rappresenti non un privilegio a qualcuno, ma il riconoscimento da parte dello Stato della funzione di interesse pubblico che le realtà, cooperative di giornalisti e le altre realtà non profit, svolgono per garantire un’informazione plurale nelle varie realtà del Paese.

Se poi qualcuno volesse documentarsi maggiormente per capire perché sia fattore fondamentale per la democrazia tutelare e promuovere da parte dello Stato il pluralismo dell’informazione ed avesse davvero intenzione di sentire e confrontare posizioni, conoscere i vincoli e i controlli severi che la legge impone alle realtà finanziate, leggere testimonianze e motivazioni di tanti diversi interlocutori della cultura, del giornalismo, dell’arte, delle istituzioni sul tema consigliamo qualche minuto di lettura del blog della campagna comune tra tutte le principali realtà dell’editoria (da Fnsi ad Alleanza Cooperative a Slc-Cgil ad Articolo21 a Uspi, Anso, File, Fisc)menogiornalimenoliberi“.

Le cooperative di giornalisti e le altre realtà non profit che nel rispetto delle regole e dei vincoli severi che la legge impone sono titolari di un contributo pubblico sono una risorsa per il Paese e non il contrario.

La Legge apre poi utilmente ai giornali online, alla convergenza maggiore nella produzione di contenuti informativi originali, alla nascita di nuove startup nel settore… insomma all’idea che, dopo la stagione delle tante chiusure delle piccole testate lasciate molto sole negli ultimi anni e colpite pesantemente da tagli di risorse pubbliche e da logiche di concentrazione verso tv e giornali nazionali di una pubblicità calante, si possa aprire una stagione per contribuire a consentire di riaccendere un pò di voci libere e critiche in tanti altri comuni e territori.

Territori che oggi sono rimasti oscurati completamente (nessuna testata di carta o online locale) o costretti ad un’unica testata o voce giornalistica locale, quasi sempre connessa a grandi gruppi nazionali.