Home News Comunicazione “Quando non mi vedi”, tratto da una storia vera il primo fumetto sul bullismo di Bacchilega Junior

“Quando non mi vedi”, tratto da una storia vera il primo fumetto sul bullismo di Bacchilega Junior

Un fumetto sul bullismo per rompere il tabù che rappresenta fra giovani e adulti. Si chiama “Quando non mi vedi” la prima graphic novel di Bacchilega Junior (Imola), ed è tratto da un fatto di cronaca realmente avvenuto nel bolognese.

Sembra una giornata qualunque ma un grave episodio di bullismo rischia di cambiare per sempre la vita di un’intera comunità del bolognese. Non è la prima volta: un ragazzino del secondo anno delle scuole medie tormenta e minaccia una sua compagna di classe, la “balena”. Quel giorno alla fermata del bus il bullo tira fuori il coltello e va verso la compagna, ma viene sorpreso da alcuni genitori che denunciano l’accaduto. Vengono allertate le forze dell’ordine, una psicologa è chiamata ad intervenire in classe, una classe ingestibile. Gli incontri sono faticosi, il dolore che emerge dai ragazzini coinvolti è tanto.

Da qui inizia il racconto a fumetti “Quando non mi vedi” pubblicato da Bacchilega Junior in collaborazione con il centro di clinica psicoanalitica Dedalus di Bologna che da anni si occupa della cura del disagio giovanile e contemporaneo: bullismo, in primis, ma anche dipendenza da sostanze e da internet, anoressia e bulimia, disagio scolastico e depressione. Ogni giorno l’equipe di Dedalus ascolta storie difficili, gravi. Secondo i dati che la Società Italiana di Pediatria preventiva ha diffuso a febbraio in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo, oltre il 50 per cento dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo; tra chi utilizza il cellulare, il 22 per cento riferisce di essere stato vittima nel web. Grazie al progetto PsyinBo, dal 2012 Dedalus si occupa anche dello sportello d’ascolto psicologico presso l’Informagiovani del Comune di Bologna.

Nella scuola che fa da scenografia al racconto a fumetti di “Quando non mi vedi”, Dedalus è intervenuto in prima persona. Gli episodi narrati, i personaggi, i dialoghi, sono tratti dalla storia vera. Un caso di periferia che fece clamore sui media, con una baby gang che per le strade la faceva da padrone, con una vittima bullizzata a lungo e una goccia che fa traboccare il vaso, un coltello. Secondo gli psicoterapeuti, “un intreccio da manuale che riassume tutte le dinamiche del bullismo, il comportamento dei ragazzini ma anche quello degli adulti che rimangono distanti come su un pianeta parallelo”. Un fatto di cronaca che diventa una storia a fumetti per raccontare e sconfiggere il tabù del bullismo. Una storia consegnata anche agli adulti (educatori, istruttori, insegnanti) per parlare non solo ai ragazzi ma anche dei ragazzi e della loro fatica nel gestire le emozioni. Grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea (attraverso il Fondo sociale Europeo, nell’ambito del Programma Opertivo Città Metropolitane 2014-2020-Autorità Urbana Comune di Bologna), infatti, il fumetto è stato distribuito nelle scuole del quartiere bolognese Porto-Saragozza, e nei centri sportivi. Anche l’associazione Fortitudo l’ha voluto, mentre il Fantateatro lo trasformerà in uno spettacolo teatrale.

L’autrice
Arianna Marfisa Bellini si è laureata in Psicologia a Urbino e specializzata come Psicoterapeuta a Milano. Dal 2000 vive e lavora a Bologna. Fin dai primi anni di Università si è occupata di adolescenti e pre adolescenti. Nel 2009 nasce Dedalus, centro di clinica psicoanalitica specializzato nell’affrontare i sintomi del disagio giovanile e contemporaneo, del quale è stata responsabile fino ad Aprile 2018. Negli ultimi anni è stata consulente specialmente per la clinica del bullismo e della dipendenza da internet. “Quando non mi vedi” è il suo primo fumetto.

“Questo fumetto è una storia pura, senza una morale dietro – Arianna Marfisa Bellini spiega così uno dei punti di forza del libro -. Il libro tratta il bullismo come uno dei sintomi dell’adolescenza, non come una questione di maleducazione o predisposizione alla criminalità. Non solo chi viene bullizzato, infatti, vive una storia terribile, ma anche il bullo stesso ha un dramma immenso alle spalle a determinare il suo presente. C’è quindi da interrogarsi sul perché si presenta così al mondo, cosa c’è dietro quella maschera. La violenza va ascoltata proprio come un sintomo, un messaggio di qualcosa. È questo che racconta la nostra storia, che speriamo faccia venire la voglia di guardare meglio e soprattutto di parlarne anche da parte degli adulti, che poi è il primo modo per chiedere aiuto. Nel caso vero raccontato a fumetti, infatti, è stato fondamentale anche il comportamento delle forze di polizia che prima di intervenire come prescrive la legge hanno atteso che i ragazzi fossero ascoltati dagli psicoterapeuti e di fatto resto possibile il percorso che ha portato all’aiuto e al lieto fine: il bullo che si racconta, si apre, si scusa”.

Non solo parole. Attraverso l’adattamento della storia a fumetti, Massimo Pastore utilizza le potenzialità espressive dell’illustrazione e del fumetto per rappresentare le vicende dei protagonisti, inserendo elementi del fantastico come chiave narrativa e simbolica. Così, viene alla luce la storia vera di bullismo: il cappuccio sulla testa del bullo, la lama che con la sua luce taglia le ombre.

L’illustratore
Massimo Pastore, progettista grafico e illustratore, vive e lavora a Bologna. Art director dello studio Anonima Impressori, stamperia artigianale e archivio di antichi alfabeti in legno e piombo, si occupa di immagine e progettazione visiva per aziende pubbliche e private. Ha ricevuto importanti riconoscimenti nazionali. “Quando non mi vedi” è il suo primo fumetto.

Per capire l’importanza del tema: il bullismo a Bologna attraverso recenti titoli di giornale

  • Bologna, marzo 2019, Ansa. Allarme baby gang, Bologna è la città più violenta. Fenomeno in crescita: nel 2007 i casi registrati erano stati 14.744, nel 2018 se ne sono registrati 21.268
  • Bologna, maggio 2019, Repubblica. Baby gang aggredisce un trentenne disabile
  • Bologna, luglio 2019, Il Resto del Carlino. Baby gang prende di mira uno studente di 17 anni, lo pesta e lo rapina
  • Bologna, agosto 2019, Fanpage. Baby gang accoltella un 19enne per rubargli la t-shirt e le scarpe
  • Bologna, gennaio 2020, Il Resto del Carlino. Capotreno aggredito dalla baby gang sul regionale Bologna Ferrara

“Quando non mi vedi” ha già destato la curiosità della stampa e della televisione nazionali.
I media interessati alla lettura del libro così come ad un approfondimento con il centro Dedalus possono fare riferimento all’ufficio stampa Bacchilega Junior: Milena Monti 349 5322215 – ufficiostampa@bacchilegaeditore.it

“Quando non mi vedi” (demo)

“Quando non mi vedi” (scheda)