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Legacoop >> Meridee, a Bari per promuovere uno sviluppo sostenibile e partecipato

Bari, 25 maggio 2017 – Meridee, il luogo fisico e virtuale di progettazione partecipata per la promozione dello sviluppo sostenibile, organizzato a Bari dai CRU Unipol con un lavoro partito nell’ottobre del 2016, è stato un vero successo. Un laboratorio di contaminazione e di innovazione, dove è stata indicata una strada, un metodo di lavoro per costruire in modo condiviso occasioni di sviluppo sostenibile per i territori del Mezzogiorno.

Sei tavoli di lavoro (ognuno dei quali ha poi lavorato per obiettivi in sottogruppi), 140 partecipanti, 60 progetti ricevuti in piattaforma del sito dedicato (che rimarrà aperta perché questo flusso di idee non si fermi), tanti importanti ospiti. Riscontro di interesse anche sulle piattaforme social, con l’#meridee che è entrato nei trend topic di Twitter Italia ed ha raggiunto e superato le 700.000 impression.

“Non abbiamo voluto fare un convegno sul Mezzogiorno: abbiamo voluto partire da una parte essenziale del Paese, per fare delle proposte concrete, costruendo una nuova visione di sviluppo sostenibile che individua e promuove processi dal basso”. Le parole di apertura dell’intervento finale di Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol, hanno sintetizzato efficacemente la due giorni di Meridee. Un laboratorio di progettazione partecipata, dunque, per stimolare la nascita di progetti su sei argomenti legati a filo doppio allo sviluppo sostenibile del Sud: impresa 4.0, energie, cibo, culture, società, nuove imprese.

Nel corso del primo giorno, i tavoli, aperti agli operatori del mondo delle imprese, rappresentanze, istituzioni culturali, pubblica amministrazione, filantropia, terzo settore e società civile, attraverso un metodo di confronto aperto, hanno selezionato le opzioni progettuali nate nel corso della discussione, individuando azioni promettenti, obiettivi da raggiungere e strumenti per farlo, fonti di finanziamento e partnership locali.

Nella seconda giornata, sono stati restituiti gli esiti del confronto, un vero piano d’azione, presentati in un evento pubblico, e consegnati agli ospiti delle istituzioni nazionali presenti ai lavori. Tre gli elementi fondamentali su cui i gruppi si sono basati per costruire le proposte progettuali: best practice, partnership e condivisione nella logica del dialogo fra filiere. Moltissime le idee scaturite. Ad esempio, il gruppo sulle energie ha presentato tre progetti: Siregge, Sico e Cometiche, un progetto per non far arrugginire i pannelli solari quando finiranno gli incentivi, attraverso l’azione di comunità energetiche di cittadini che condivideranno una infrastruttura green.

Il gruppo culture è stato il più prolifico, ed ha presentato otto progetti di valenza interregionale: dallo sviluppo del turismo per categorie deboli ai laboratori per l’arte contemporanea; dalla filiera agroalimentare e ittica sana, in cui coniugare salute e diritti, alla valorizzazione ambientale e al turismo esperienziale, dai giacimenti culturali e ambientali vissuti attraverso la mobilità dolce all’utilizzo del cinema per valorizzare grandi attrattori. Ha commentato Roberto Calari, presidente CulTurMedia Legacoop: “Meridee è stato un momento importante che dovrà trovare la sua continuità. Le progettualità in campo, se sostenute, possono divenire elementi significativi di nuovo sviluppo territoriale, a partire dall’ ‘attrattore’ cultura”.

Molti i contributi esterni. Gianfranco Viesti, Università di Bari, che ha tracciato un quadro d’insieme del Mezzogiorno decisamente preoccupante. Da Fabrizio Barca, Fondazione Basso, sono venute delle stimolanti chiavi di lettura. Tra l’altro, ha richiamato la necessità di una politica centrata sulla conoscenza e sulle persone: una politica informata e ragionevole, attenta ai bisogni locali. Da qui è partito anche il ragionamento e l’orientamento su linee di lavoro concrete sulle cosiddette aree interne e sulla “necessità di piegare le politiche nazionali secondo le necessità dei territori”.

Alle aree interne si è riferito pure Carmelo Rollo, vice presidente Legacoop, parlando del potenziale sociale ed economico delle cooperative di comunità e dell’urgenza di mettere in connessione le politiche del governo dei territori con questi ultimi. Giuseppe Coco, Consiglio Esperti Ministro per il Mezzogiorno, ha contestato la lettura dei dati riportati da Viesti ed ha tratteggiato un quadro più ottimistico, sottolineando che l’analisi dei dati deve esser fatta alla luce del cambiamento di visione che gli ultimi due governi hanno dato al Paese.

Stefanini nelle sue conclusioni ha ricordato come Meridee si collochi dentro il Festival dello Sviluppo Sostenibile che, partendo da Agenda 2030 e dall’ASviS, riunisce oltre 160 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile. Il Festival, partito la scorsa settimana da Napoli e che attraverserà l’Italia intera con circa un centinaio di tappe, intende promuovere lo sviluppo sostenibile e cambiare il modello di sviluppo dell’Italia e non solo. “Quello che ci muove – ha detto Stefanini – è che non ci accontentiamo di quello che abbiamo, perché cogliamo tutti i limiti e le disuguaglianze che questo tipo di sviluppo attuale ha determinato nel mondo”.

L’intento, ha spiegato il presidente di Unipol, è quello di alimentare confronto, collaborazione, consapevolezze. Ha sottolineato la necessità di dare una nuova prospettiva, un nuovo ruolo ai corpi intermedi. Ha invitato, infine, a dare continuità al laboratorio Meridee con l’impegno di tutti ed a lavorare avendo in mente come orizzonte il concetto di “libertà sostanziale e sostenibile” o di “sviluppo autenticamente umano”, un orizzonte cioè dove si ricerca questa possibilità che contiene uno sviluppo alternativo di società.