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Legacoop Romagna al Salone del libro per parlare di IA e innovazione

Soluzioni semplici non ce ne sono, ma il modello cooperativo rappresenta una risposta possibile per giungere a una sintesi e trasformare le sfide della modernità in nuove opportunità per i giovani e per un futuro condiviso. Se ne è parlato venerdì 10 maggio 2024 al Salone del libro di Torino, in occasione dell’incontro “Tra le pagine della trasformazione”, organizzato dall’Alleanza delle Cooperative della Comunicazione e moderato dalla presidente di Legacoop Culturmedia, Giovanna Barni.

Al tavolo della discussione il presidente di CEGA, Luca Pavarotti — qui anche in veste di coordinatore nazionale del tavolo Mediacoop — e il giornalista Emilio Gelosi, che per Legacoop segue da più di un decennio l’evoluzione del settore. Nel dialogo anche l’esperto di informatica Damiano Avellino e i cooperatori sociali Fabio Di Falco, Davide Monopoli e Bruno Visioni.

L’intelligenza artificiale generativa — è emerso dal dibattito — è solo l’ultima delle grandi innovazioni tecnologiche che stanno scuotendo il mondo della cultura e delle professioni intellettuali in genere. Mercati consolidati vengono sconvolti, nascono nuove opportunità, ma si impongono anche modelli che mettono a rischio libertà e diritti individuali.

Serve la consapevolezza di cosa è bene pubblico, come la libertà e il pluralismo dell’informazione, e la volontà da parte del legislatore di regolamentare materie scivolose, come solo oggi si sta facendo sia da parte europea che a livello nazionale.

L’innovazione può facilitare la vita delle persone se il bene comune rimane centrale nell’ordinamento, solo in questo modo linguaggi consolidati e nuove esperienze possono dialogare senza favorire i soliti noti.

«In conclusione — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — dal Salone del Libro è emerso un appello per il sottosegretario di Stato all’editoria Andrea Barachini e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: la cooperazione tra giornalisti rappresenta la forma più pura di editoria, come già riconosce l’attuale normativa del Fondo per il Pluralismo, occorre continuare a tutelare questo principio cardine anche nella annunciata riforma del settore».

(https://legacoopromagna.it)