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Centro Studi Doc: le proposte di riforma Forum Arte e Spettacolo avranno il supporto dei parlamentari

Lunedì 28 settembre a Bologna il Forum Arte e Spettacolo (FAS) ha presentato durante una partecipata conferenza stampa le proposte per la riforma del sistema spettacolo anche a un gruppo di parlamentari. I parlamentari presenti, Verducci (PD), Montevecchi (M5S), Orfini (PD), Carbonaro (M5S), Fratoianni (Sinistra Italiana), hanno affermato che si impegneranno per il settore.

Lunedì 28 settembre il Forum Arte e Spettacolo ha presentato in conferenza stampa le proposte per la riforma del sistema spettacolo e l’introduzione dello statuto del lavoro nelle arti e nello spettacolo. La conferenza è stata ospitata dal Comune di Bologna nella sala Stata Mater della meravigliosa Biblioteca dell’Archiginnasio in pieno centro città. Hanno partecipato giornalisti, politici e tanti dei partecipanti al Forum Arte Spettacolo che dopo mesi di incontri via web si sono finalmente incontrati e riconosciuti, in un clima di ritrovato entusiasmo che il distanziamento e le mascherine imposte da COVID-19 non sono riusciti a celare.

Dopo i saluti di Matteo Lepore, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna e padrone di casa, sono intervenuti il cantautore Diodato, il musicista e direttore artistico Paolo Fresu, il fonico Alberto Butturini e la presidente della Fondazione Centro Studi Doc Chiara Chiappa, che ha partecipato come coordinatrice del tavolo riforme. La mattinata è stata moderata dalla direttrice della Fondazione Centro Studi Doc Francesca Martinelli, anche coordinatrice del Forum Arte e Spettacolo.

Hanno partecipato anche i senatori Francesco Verducci (PD) e Michela Montevecchi (M5S) e i deputati Matteo Orfini (PD), Alessandra Carbonaro (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana).

GLI INTERVENTI

Matteo Lepore ha introdotto il suo intervento spiegando di parlare anche a nome del gruppo dei 12 Assessori alla Cultura di altrettante città italiane che durante il lockdown hanno firmato il Manifesto per il sostegno del settore culturale. E poi ha aggiunto:

Siamo felici di ospitare a Bologna la presentazione del documento del FAS che è frutto di un imponente lavoro di ascolto e confronto tra artisti, operatori e istituzioni iniziato durante i mesi più bui del lockdown. Il forum è un luogo aperto e plurale di discussione, uno strumento utile a definire il futuro dello spettacolo dal vivo in un momento difficile come questo.

Dopo Matteo Lepore è intervenuto Diodato, cantautore e vincitore dell’ultima edizione di Sanremo, tra i promotori del Forum Arte e Spettacolo.

Arrivavo da un momento di grande condivisione, dopo Sanremo. Durante il lockdown ho avuto modo di riflettere molto. Attraverso i social ho raccolto la sofferenza di tutti i tecnici con i quali lavoro e sono cresciuto. Emergevano in modo complesso i timori per il futuro e venivano a galla le problematiche del nostro settore. Durante il lockdown cosa avremmo fatto senza la musica, senza la cultura? E in quei giorni per la prima volta mi sono sentito parte di un unicum. Mi sono interessato e ho iniziato a studiare dinamiche che non conoscevo. Ho capito che io e altri colleghi artisti potevamo amplificare questi messaggi e accendere un riflettore sui lavoratori dello spettacolo. Mi fa strano che un Paese come il nostro che ha un patrimonio culturale unico al mondo faccia ancora così fatica quando si parla di cultura. Ma credo che questa intrapresa dal FAS sia la strada giusta. Non solo per i lavoratori dello spettacolo, ma per tutti noi. Io continuerò a metterci la faccia per amplificare il messaggio il più possibile.

Diodato ha sottolineato il bisogno che anche in Italia, così come in Spagna, la cultura venga riconosciuta come un bene primario ed essenziale, e ha poi passato la parola a Paolo Fresu, musicista iazz e direttore artistico, tra i primi ideatori del Forum Arte e Spettacolo che con l’appello #velesuoniamo ha raccolto quasi 70.000 firme a sostegno della campagna per i diritti degli artisti e professionisti dello spettacolo. Nel suo intervento ha ricordato:

Si potrà dare un senso al lockdown solo rivedendo il passato per costruire il futuro. Quello del mondo dei lavoratori dello spettacolo necessita una profonda disamina capace di individuare la precarietà di un grande comparto. Una indagine tesa verso la scrittura di un nuovo statuto professionale capace di collocare gli artisti e le maestranze in un luogo nuovo e protetto. Solo così ci sentiremo fieri del nostro ruolo sociale contribuendo alla crescita del Paese e intravvedendo un domani migliore per noi, le nostre famiglie e la più ampia comunità.

Come ultimo rappresentante del mondo dello spettacolo è intervenuto, infine, Alberto Butturini, fonico da oltre 35 anni, che in rappresentanza dei tecnici aderenti al Forum Arte e Spettacolo.

I tecnici dello spettacolo svolgono un lavoro serio, difficile, duro, a volte durissimo, con poche garanzie e molti doveri, il tutto all’interno di un mondo lavorativo fatto di dumping, lavoratori improvvisati e privi di ogni forma contrattuale e costantemente sotto ricatto. Noi tecnici rappresentiamo il punto di vista di chi sta in prima linea e subisce per primo i colpi e le ripercussioni di un settore lavorativo abbandonato a sé stesso e alla sua poca unità e rappresentatività. Oggi chiediamo tutele con una revisione totale del sistema.

Chiara Chiappa, Consulente del Lavoro e Presidente della Fondazione Centro Studi Doc, referente del tavolo riforme del Forum Arte e Spettacolo, ha presentato una sintesi delle proposte precisando ai parlamentari presenti che

Da mesi il Forum Arte e Spettacolo ha profuso impegno ed energie per lavorare a questo pacchetto di riforma del settore spettacolo che metta al centro l’uomo e la dignità del lavorofrutto di sei mesi di confronto e ascoltoLa sintesi che ora presenterò non è la proposta definitiva per lo statuto del lavoro nello spettacolo, ma la raccolta di proposte condivise da tutti, che noi consegniamo alla politica perché le utilizzi come punto di partenza. Tutti gli aderenti e sottoscrittori delle proposte vi invitano a chiamarli per discutere su quello che sarà il nuovo mondo dello spettacolo.

Le proposte di riforma per lo spettacolo del Forum Arte e Spettacolo

Le proposte di riforma per lo spettacolo sono state sottoscritte da oltre 50 realtà che appartengono al Forum Arte e Spettacolo. Anche alcune delle richieste della petizione #nessunoescluso lanciata lo scorso 28 febbraio dalla Fondazione Centro Studi Doc con l’obiettivo di garantire maggiori tutele per i lavoratori dello spettacolo sono state a loro volta integrate nel pacchetto di proposte.

  1. Posizione previdenziale unica per artisti e professionisti dello spettacolo. Identica contribuzione e diritti, inclusa anche l’assicurazione infortuni INAIL, senza diversificazione in base ai contratti di lavoro applicati e che consideri anche il montante dei compensi, non solo il fattore tempo, come misura delle prestazioni.
  2. Reddito integrativo per artisti e professionisti dello spettacolo. Da richiedere nei periodi di sospensione delle attività che comportano assenza di reddito e di indennità.
  3. Sportello unico su piattaforma open source sul quale organizzare i registri delle professioni e tutti gli eventi. Una procedura semplificata per tutte le pratiche connesse all’organizzazione di eventi, che vengono protocollati con codice identificativo unico.
  4. Semplificazioni per l’organizzazione di spettacoli e manifestazioni artistiche. Contratto semplificato per prestazioni di spettacolo occasionali, iter specifici per la gestione della sicurezza dello spettacolo, supporto per esordienti e forme innovative di associazionismo e organizzazione.
  5. Incentivi economici a sostegno dello Spettacolo. Aliquote IVA al 4%, detrazioni fiscali per tutti i corsi di musica e arte e credito d’imposta esteso a tutti gli enti pubblici e privati che operano in ambito culturale.

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L’impegno dei parlamentari nei confronti delle proposte di riforma dello spettacolo

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i senatori Francesco Verducci (PD) e Michela Montevecchi (M5S) insieme ai deputati Matteo Orfini (PD), Alessandra Carbonaro (MSS) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana). Tutti i parlamentari sono concordi nell’impegno a trasmettere al Governo l’urgenza di questi provvedimenti, sia in vista di un periodo – quello invernale – che per il settore sarà fortemente critico sia nell’ottica di una riforma strutturale del settore.

Il primo a intervenire è stato Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico che nei mesi precedenti ha sostenuto e portato avanti gli emendamenti correttivi a favore dei lavoratori intermittenti. Il deputato ha suggerito di rivedere il sistema dalle fondamenta per cambiare gli equilibri del settore. Ha poi sottolineato che provare a fare questo cambiamento sarà una battaglia politica importante, ma che:

Per riuscire c’è bisogno di non stancarsi: voi del Forum Arte e Spettacolo avete dimostrato una tenuta invidiabile e notevole con le tante ore di lavoro che per noi che lavoriamo su questi temi sono preziosissime. Sicuramente raccolgo l’invito e mi impegno ad andare avanti nel confronto e a chiamarvi, come abbiamo già fatto tante volte in audizione, nelle aule parlamentari ma anche in sedi differenti, cioè a trovare le forme anche più innovative di confronto istituzionale e politico per capire come procedere.

È intervenuta quindi Alessandra Carbonaro, deputata del Movimento 5 Stelle, che ha promosso nel 2019 alla Camera un’indagine conoscitiva sulla tutela e la previdenza dei lavoratori dello spettacolo all’attenzione congiunta della Commissione Cultura e della Commissione Lavoro. Ad oggi, stanno studiando, anche con l’aiuto di Doc Servizi, il mondo dei tecnici dello spettacolo. Il lavoro terminerà con una risoluzione delle commissioni congiunte. Ha concluso il suo intervento affermando:

Al termine della nostra indagine riporteremo delle linee guida, alcune delle quali sono state presentate anche oggi, che possono mettere ordine in questo settore. È giunto il momento di dare le giuste tutele e far sì che questo settore sia pienamente riconosciuto.

Michela Montevecchi, senatrice del Movimento 5 Stelle, che aveva promosso al Senato un’indagine conoscitiva sul FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo, cita il Codice dello Spettacolo (legge 175) e lo riconosce come un’importante lavoro da concludere. Aggiunge poi durante il suo intervento:

Già da oggi sarà mia cura, considerando anche gli appuntamenti in Parlamento, inserire quanto ho avuto il piacere di sentire illustrato oggi e quanto ho letto nei documenti che ci avete mandato, nelle linee programmatiche che proporremo per l’utilizzo del Next Generation, detto Recovery Fund. Cercheremo di concretizzare le vostre proposte anche nel Decreto fiscale e nella legge di Bilancio.

Francesco Verducci, senatore del Partito Democratico è intervenuto in video conferenza. Come vice-presidente della VII Commissione Cultura e Istruzione del Senato ha promosso tra giugno e luglio un’audizione sull’impatto del Covid-19 sul mondo della cultura alla quale ha partecipato anche la Fondazione Centro Studi Doc. Durante il suo intervento ha riconosciuto che il Forum Arte e Spettacolo è un movimento civile che rappresenta una delle primissime reazioni allo tsunami che ha colpito il mondo dello spettacolo.

Il riconoscimento giuridico delle professioni attraverso uno statuto del lavoro per tutti i lavoratori della cultura, artisti, tecnici, attorno a cui costruire tutele, welfare adeguato, misure di reddito di continuità, vantaggi fiscali e riforma contributiva che oggi sono stati citati: sono tutti temi che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi vanno trattati con urgenza anche in vista dell’uso dei fondi del Next Generation. Grazie ancora per questa conferenza stampa e per questo lavoro che faremo insieme.

Infine, è intervenuto sempre in video conferenza il deputato Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. Durante gli scorsi mesi, il deputato ha sostenuto a sua volta gli emendamenti a favore dei lavoratori intermittenti. Ha affermato quindi:

Si può partire dalla piattaforma del Forum Arte e Spettacolo come terreno per arrivare a scrivere insieme un’ipotesi di riforma. Oltre al lavoro istituzionale di audizioni e ascolto, adesso è quindi necessario costruire un luogo che metta in relazione la dimensione della politica istituzionale e la dimensione della politica che voi del Forum Arte Spettacolo rappresentate. Perché quando un mondo si organizza, costruisce una proposta e mette in campo un elemento di attivazione produce politica.