Home News Comunicazione Le cooperative culturali e creative del Lazio: partecipazione, cura, rigenerazione e lavoro

Le cooperative culturali e creative del Lazio: partecipazione, cura, rigenerazione e lavoro

Si è celebrato ieri 15 novembre 2022 alla Città dell’Altra Economia di Roma, il II Congresso di CulTurMedia Lazio.

CulTurMedia Lazio nel 2019 associava circa 59 Cooperative, ulteriori 44 Cooperative associate ad altri settori ma con codici ATECO afferenti, guardano con interesse le attività di CulTurMedia Lazio. Un parterre di Cooperative (103 totali) che cubano all’incirca 80 milioni di Valore della produzione e 1800 dipendenti.

L’approccio cooperativo può rappresentare quel modello produttivo di rete, inclusivo, plurale e partecipato in grado di tracciare le direttrici per un nuovo modello di sviluppo, soprattutto tenendo sempre a mente la trasversalità della cultura.

Per quanto concerne l’identità culturale cooperativa, abbiamo iniziato un serrato confronto con le Università, che nel Lazio hanno avuto la lungimiranza di consorziarsi, insieme a ENEA, CNR e INFN sui temi della valorizzazione dei beni culturali e dell’innovazione nel Distretto Tecnologico e Culturale del Lazio, sotto la regia della Regione Lazio. Un confronto che ci ha portato ad essere protagonisti come Legacoop Lazio all’interno dello stakeholder board del DTC co-progettare azioni in grado di poter ridurre ancor di più le distanze tra mondo della conoscenza e mondo del mercato, come ad esempio il Laboratorio “Contamination Lab”, fino al significativo risultato della costituzione della cooperativa ASTER, start-up innovativa.

Abbiamo analizzato come il modello Cooperativo sia effettivamente una forma di programmazione territoriale e per la valorizzazione dei commons (risorse culturali e naturali). Questo è testimoniato dal protagonismo delle Cooperative aderenti nella partecipazione ai Partenariati Pubblico-Privati, alle progettualità complesse del PNRR, alla costituzione di DMO e Cooperative di Comunità.

Tutto questo non può prescindere dall’analisi della qualità del lavoro dei nostri soci in settori che hanno dimostrato tutte le proprie fragilità durante la pandemia.

Il lockdown ci ha fatto conoscere la parte più brutta della Cultura e del Turismo, quella composta dalla mancanza di dignità lavorativa, talvolta sfociante nel lavoro nero. A conferma di ciò, la settimana scorsa è stato emanato il rapporto di Bankitalia sull’economia del Lazio (n. 34 di novembre 2022). Il rapporto ci parla delle numerose presenze estive che hanno accelerato ulteriormente il recupero dell’occupazione nei settori del commercio, alloggio e ristorazione del +18% rispetto il semestre precedente, ma con la gran parte del
lavoro non qualificato e/o non inquadrato.

È stato importante supportare i manifesti del settore Event and live industry come #ItaliaLive e 1000 bauli in Piazza, aggiornare e riqualificare le competenze dei soci. Si è affrontato il tema dei Cinema e Teatri gestiti dalle Cooperative di CulTurMedia Lazio, che come gli altri spazi di aggregazione, sono stati gli ultimi a riaprire le proprie porte, perdendo intere stagioni sia di produzioni e distribuzione cinematografiche, su questo si è dato luogo alla proposta di una proroga delle concessioni e dei contratti negli spazi della cultura della
Capitale, analogamente a quanto già fatto per gli impianti sportivi, in base all’art. 175 del Codice di Contratti Pubblici.

La Regione Lazio andrà presto al voto, ci faremo promotori dell’approvazione della legge sulle imprese creative, di aggiornare quella della piccola e media editoria e di proporre una legge che tuteli la pluralità dell’informazione, in chiave cross-mediale con radio e televisioni.
Seguiamo con interesse i lavori del Tavolo Archeologica di produzione e Servizi, su questo tema chiediamo che l’amministrazione Capitolina rivedi, l’attuazione del “decreto parametri” nelle gare di architettura e ingegneria. Il provvedimento, elaborato dai Ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture, fissa i parametri per la determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara negli appalti di servizi di architettura e ingegneria, ma nei quali spesso ritroviamo erroneamente anche gli archeologi in quanto attori della progettazione preliminare.

Ulteriore partita dei giorni nostri è quella del caro bollette, esigenza trasversale delle Cooperative aderenti. L’appello che facciamo è quello di non ridurre i servizi, o operare chiusure anticipate; questo ha un minimo impatto in termini di risparmio energetico, ma un impatto significativo sul tessuto culturale e sociale.

Vogliamo, insieme, dare concretezza alla nuova definizione di Museo dell’ICOM approvata lo scorso agosto, cioè rendere gli spazi “accessibili e inclusivi, promuovendo la diversità e la sostenibilità”.

Occorre ridisegnare la struttura di CulTurMedia Lazio in conformità con quanto è stato promosso dalla Direzione Nazionale, presidiando cioè i comparti con Coordinatori, provenienti dalle Cooperative in grado di assurgere a cinghia di trasmissione queste e il Coordinatore Regionale, tenendo bene a mente la rappresentanza territoriale. Non è più il tempo di immaginare un futuro, è tempo di cominciare a costruirlo.

Dopo l’introduzione ai lavori di Fabio Mestici, Coordinatore di CulTurMedia Lazio, sono intervenuti: Miguel Gotor – Assessore alla cresita culturale di Roma Capitale; Marta Leonori – Consigliere Regionale; Romano Benini – Area tecnica PNRR Sisma; Fabio Meloni – Cinema Mundi; Massimo Franchi – Il Manifesto; Lucia Visca – Cooperativa AXIA e referente nazionale comparto Editoria; Letizia Casuccio – CoopCulture; Emanuele Bevilacqua – Doc Servizi; Anna Maria Conti – Cooperativa Arx; Vito Scalisi – Arci Roma; Claudia Loglio – Esperta di politiche europee per la cultura.

Le conclusioni sono state affidate a Mauro Iengo, Presidente Legacoop Lazio e Giovanna Barni, Presidente nazionale CulTurMedia Legacoop.

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