Home News Cultura LA CULTURA E IL RILANCIO DELLA CRESCITA ECONOMICA: IL MODELLO COOPERATIVO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’EUROPA. Buone prassi dal Rapporto di Sostenibilità di CoopCulture

LA CULTURA E IL RILANCIO DELLA CRESCITA ECONOMICA: IL MODELLO COOPERATIVO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’EUROPA. Buone prassi dal Rapporto di Sostenibilità di CoopCulture

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Bruxelles 8 febbraio 2017 – E’ stato presentato al Parlamento il Rapporto di Sostenibilità di CoopCulture. Sono intervenuti: l’on. Silvia Costa, coordinatrice del gruppo S&D nella Commissione Cultura al PE, Erminia Sciacchitano, Policy Officer presso la Commissione Europea DG Istruzione e Cultura, Giovanna BarniPresidente di CoopCulture, Cristina da Milano, membro del Board di Culture Action Europe (CAE) e Lisa Mashimi, Policy Officer di Cooperatives Europe.

Ha moderato l’incontro, l’on. Isabella Adinolfi coordinatrice del gruppo EFDD nella Commissione Cultura. Le cooperative in Europa sono quasi 180mila, con più di 140 milioni di soci, questo significa che quasi il 20% dei cittadini europei è socio di una cooperativa.

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Il patrimonio culturale è una risorsa strategica per un’Europa sostenibile che può contribuire alla crescita economica e alla coesione sociale. Questo, in sintesi, quanto enunciava la Commissione Europea il 22 luglio 2014 nella comunicazione Verso un approccio integrato al Patrimonio Culturale Europeo. Il patrimonio culturale in Europa si trova oggi ad affrontare numerose difficoltà: dunque è più che mai prioritario stimolare la cooperazione tra istituzioni, operatori e imprenditori, per favorire un’azione coordinata, che metta in relazione il fare impresa e le capacità di redistribuire sui territori il reddito generato.

CoopCulture in Italia propone nuovi modelli di gestione partecipativa del patrimonio culturale e mette in relazione i luoghi della cultura tra loro, includendo i territori e seguendo logiche di governance evolute, con realtà associative di respiro internazionale come Cooperatives Europe, la voce delle imprese cooperative in Europa, e Culture Action Europe, l’unione delle centinaia di associazioni europee che si occupano di cultura nel senso più esteso del termine.

L’on. Silvia Costa al termine ha dichiarato: “Le policies economico-industriali dell’Europa non possono più prescindere dalle realtà imprenditoriali del settore culturale, come elementi strategici di sviluppo e crescita. Conosco da anni l’attività di CoopCulture e penso rappresenti una best practice, potendo essere annoverata senz’altro quale esempio virtuoso di privato che collabora con il pubblico in un partenariato virtuoso per la valorizzazione del patrimonio storico artistico.

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Giovanna Barni, presidente di CoopCulture, ha aggiunto: “L’universo dei beni culturali è popolato da tanti attori – le istituzioni pubbliche, le imprese, i soggetti del terzo settore – impegnati nel rendere i beni culturali propulsori di valore e sviluppo. L’impresa cooperativa può fornire a questo processo qualcosa in più, poiché crea catene del valore con condivisione delle competenze, inclusione delle professionalità, redistribuzione sui territori del reddito generato, nonché la creazione di nuovi pubblici consapevoli. Fatti concreti. Chi coopera ha da sempre una visione sostenibile del valore creato, in senso economico, organizzativo, sociale e culturale”.

L’on. Isabella Adinolfi, ha affermato: “Ritengo sia urgente ripartire da un concetto di bene culturale non più inteso come pura merce, ma prima di tutto come manifestazione della nostra identità culturale e territoriale. Va fortemente ridisegnata una nuova idea di sviluppo inclusivo, innovativo e sostenibile, partendo dal fare rete, dal dialogo tra i diversi attori, in primis cittadini e pubblica amministrazione”.