Grande partecipazione al primo Congresso CulTurMedia Puglia, il settore di Legacoop che riunisce imprese culturali, dell’editoria e del turismo
Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia ha chiuso i lavori del 1° Congresso Regionale di Culturmedia Puglia mettendo l’accento su quanto e come, lo scorso anno, la Puglia creativa sia cresciuta (più del doppio rispetto all’Italia): “Se il Paese sulla creatività è cresciuto il 2%, noi siamo cresciuti del 4%. Questi sono i dati che saranno pubblicati e ciò vuol dire che abbiamo puntato sulla creatività non a parole”. “Condividere una strategia ci ha portato bene”, ha aggiunto, “Come la strategia delle Biblioteche di Comunità, su cui il dato nazionale oggi risente della scelta della Puglia”. “Siamo la seconda regione in Italia – ha quindi precisato l’Assessore Capone – per numero di cooperative nel settore della creatività e della cultura. Questo vuol dire che tutto il vostro lavoro, ma in qualche modo anche nostro – per lo stimolo alle associazioni a fare diversamente – sta dando i suoi frutti”.
Un settore in forte crescita e con ampi margini, soprattutto se si pensa al suo carattere plurale ed aperto: “Partiamo dall’idea – ha spiegato il presidente Nazionale di Culturmedia Roberto Calari – che la cultura sia un elemento trasversale, per lo sviluppo sostenibile del territorio e dall’idea che le cooperative del settore turismo, comunicazione e cultura siano quelle che favoriscono lo sviluppo competitivo, che si basa proprio sulla concentrazione di creatività e cultura. Dove c’è più concentrazione di competenze in questi settori, c’è anche una maggiore capacità di crescita”.
“In questo senso il Sud è una esperienza straordinaria”, ha continuato Calari, “Qui c’è una visione di futuro molto forte che fa da collante alle tante reti che stanno nascendo. Il fatto che all’interno di Legacoop stia crescendo questo universo che si aggrega, che fa rete, è molto indicativo”. “Il Sud – ha concluso Calari – ha una visione solidale e inclusiva dello sviluppo e dà l’idea di una società che può essere incentrata sulle persone, sui valori che crescono a base culturale e turistica. Il Sud, dunque, in quest’ottica è una potenzialità per tutto il Paese. È una risorsa di idee, energie. Tutto patrimonio da valorizzare”.
Le azioni di Culturmedia Puglia dopo questa prima assemblea saranno portate anche sui tavoli nazionali, come ha precisato Leonardo Palmisano, membro del coordinamento nazionale di Culturmedia: “Lavoreremo sul doppio livello dimensionale: aumentare il numero delle cooperative e ingrandire la dimensione delle cooperative esistenti, soprattutto nella direzione di costruire dei consorzi e delle reti di imprese che possano rispondere meglio ai bandi”. “Noi abbiamo in testa di costruire finalmente qualcosa che finora non è stato fatto ovvero una sinergia positiva tra reti associative i quartieri, la popolazione pugliese e le cooperative facendole sorgere dal basso convinti che questo possa rappresentare anche il mantenimento del rispetto del territorio e della cultura tradizionale pugliese e che possa far emergere le idee più innovative che sono nella società pugliese ma non trovano ancora adeguati spazi di mercato, perché soffocati da grandi giganti che vivono di rapina, noi non lo consentiremo più”.
Al congresso è intervenuto anche l’assessore alla cultura del Comune di Bari Silvio Maselli, che ha ripercorso la storia dei teatri a Bari negli ultimi 4 anni ricordando in particolare la rinascita del Teatro Petruzzelli e le politiche adottate perché al Petruzzelli potessero essere avvicinati anche i giovanissimi: “Oggi il politeama barese – ha ricordato Maselli – avvicina 32mila under 18”. Segnale questo che sì è cominciato a lavorare sull’abbattimento di schemi culturali fissi”.
Uno degli obiettivi, questo, al centro dell’attività di Culturmedia Puglia e della neo responsabile nominata dall’assemblea, la giovanissima ed attivissima Vittoria De Luca: “Nell’ottica della intersettorialità e del suo carattere aperto, Culturmedia sarà attenta ai temi del lavoro, dell’industria 4.0 e della sostenibilità. Tutte attività che in realtà già facciamo, ma che vanno messe a sistema”.
(www.affaritaliani.it)
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