Home News Comunicazione Febbraio al femminile: tre nuovi titoli da non perdere per Edizioni All Around

Febbraio al femminile: tre nuovi titoli da non perdere per Edizioni All Around

Tre titoli che si parlano e ci parlano di speranze e di ricordi in una parola della vita.


La seconda metà di febbraio regala agli affezionati lettori della casa editrice All Around tre libri diversissimi tra loro, per stile narrativo, per tematiche affrontate, eppure legati da un filo comune. E non è solo che a scriverli sono tre donne, quanto piuttosto il fatto che ci fanno riflettere sulla “scelta”, ovvero la nostra possibilità di essere migliori (o peggiori); la “memoria”, che sistematizza il nostro passato per restituircelo come materiale vivo; e infine la “speranza” di una piena liberazione degli individui, quella che nasce nell’incredibile crogiolo rappresentato dal ’68.

Che legame c’è tra una vecchia tessera del Pci, del 1986 firmata da Alessandro Natta, una vecchia macchina da cucire della Singer, quelle a manovella, nere e con la scritta d’oro? Quale l’invisibile nesso tra l’album d disegni della V C e una bambola di pezza acquistata in un’antica casa rupestre della Cappadocia?  Ce lo racconta, in Piccoli contagi, Renata Mambelli, giornalista e scrittrice che in questo periodo di cattività da Covid ha ri-scoperto alcuni oggetti, dietro cui vi sono storie, sentimenti, stati d’animo e luoghi più o meno esotici. Briciole del passato che, nella loro apparente natura inerte, si portano appresso una scia di esperienze, di incontri e di rapporti. «Con sorpresa – scrive l’autrice – ho scoperto che c’è una direzione, in queste briciole, c’è un disegno. La mia generazione ha cercato con costanza di essere contagiata da quello che veniva da fuori, da altre culture, da altre lingue, da altre musiche, da altre storie. Per questo i miei cinquanta oggetti sono una mappa dei contagi che anche io ho cercato, con costanza, per costruire un mondo meno chiuso, meno stretto, nel quale vivere insieme agli altri».

Simonetta Robiony firma un bel libro in cui le vicende personali incrociano la grande storia, Avevo 20 anni nel ’68. Sono piccoli racconti su episodi e vicende, e persone, che hanno rappresentato momenti importanti della vita dell’autrice, a loro modo simbolici e adatti a illuminare un periodo importante della storia italiana negli anni Sessanta e Settanta. L’osservatorio da cui Robiony ha guardato al 68, le speranze di una generazione ma anche le sue tragiche sconfitte, è un luogo privilegiato per cogliere i movimenti della società italiana, le resistenze della politica, i cambiamenti del costume: la redazione di un giornale (prima la rivista femminile Annabella, poi La Stampa). «Siamo stati una generazione fortunata, nonostante tutto, terrorismo compreso. Vero, Molto resta da fare e ora tocca a chi è venuto dopo, anche se perfino oggi, noi nati allora, non abbiamo mai smesso di sognare un mondo migliore».

Il denaro «come un fiume inquinato e sporco attraversa tutta l’Italia per poi disperdersi nei suoi tanti rivoli, straripando e facendo danni». È un passaggio amaro di Cose umane, romanzo di Rosi Polimeni, che parla di un Paese, il nostro, piegato da affaristi, trafficanti di opere d’arte, preti più sensibili al potere e al dio denaro che ai precetti della Chiesa, e intrallazzatori di ogni risma. Tra le difficoltà che comporta la scelta di collocarsi dalla parte giusta degli eventi Cose umane è un elogio alla coerenza, quella tra l’essere e l’apparire, tra il volere e il sentire, tra l’immaginario e la realtà, tra l’orientamento sessuale effettivo e il partner di vita. La coerenza, vittoriosa e liberatoria, regala a mani piene benessere, autostima, coraggio e qualità di vita. Sensazioni che i nostri personaggi, dopo la loro traversata nel fiume del male, potranno indossare a ogni occasione, come un abito su misura.

Info: http://edizioniallaround.it