CoopCulture: 2018 di crescita e innovazione. Ecco il rapporto di sostenibilità
Giovanna Barni, presidente CoopCulture: “Attenti alle persone e alle comunità con uno sguardo sempre più europeo”
Un 2018 straordinariamente positivo, un anno di consolidamento e di crescita ma anche di innovazioni: CoopCulture presenta il suo bilancio di sostenibilità (il quinto da quando la grande cooperativa ha scelto questo strumento di rendicontazione che guarda insieme ai conti economici ai risultati sociali e alla qualità del lavoro) che porta un segno più ben oltre i risultati dell’intero settore.
Presentandolo Giovanna Barni, presidente della cooperativa, sottolinea come lo sguardo sia “sempre rivolto al futuro, l’attenzione è costantemente rivolta alle persone e alle comunità, la propensione è a potenziare le forme collaborative in un’ottica innovativa e consapevole, il respiro è sempre più europeo”, nella consapevolezza che “La cultura è ormai universalmente riconosciuta come moltiplicatore di sviluppo, di identità, di condivisione, crescita e innovazione sociale”.
CoopCulture parte dai suoi valori che si possono riassumere in cinque parole: persone, patrimonio di passione e competenze, e nella cultura come motore di cambiamento. Cooperazione come forma di impresa sostenibile e base di un modello economico fondato sulla condivisione, e nel lavoro dignitoso come strumento per migliorare la vita delle persone, le comunità e il mondo. Innovazione che coniuga cultura, creatività e interazione.
I numeri del bilancio
Partiamo dalla sostenibilità economica per vedere come il valore complessivo della produzione nel 2018 sia arrivato a 69.903,365 di euro (+8,6% sul 17, +40% sul 2016); il valore aggiunto globale netto sia 51.358.961 (+5%) che cresce ben oltre il +1% fatto segnare dal comparto cultura.
Il valore redistribuito va per il 57% al personale (+7% con una crescita rispetto al 2016 di 22 milioni. 19milioni vanno invece al pagamento dei fornitori (con un 90% di forniture concentrate su tecnologie, servizi culturali, ricerca e sviluppo con 4 milioni per il comparto culturale e creativo. Crescono gli investimenti per la crescita e cresce il valore redistribuito ai committenti. Territorialmente cresce il peso del Sud che pesa oggi per il 13%, il centro ha il 47%, il Nord il 40%.
Ma complessivamente il contributo di CoopCulture va misurato anche rispetto alla filiera complessiva delle altre aziende con cui ha collaborato (molto spesso cooperative dei territori) e sulle economie delle zone in cui opera: secondo il bilancio l’effetto per il 2018 ammonta complessivamente a 142milioni contro i 134 dell’anno precedente.
La sostenibilità organizzativa: CoopCulture conta nel 2018 di 1729 dipendenti di cui 1025 soci (+2%). Si tratta per il 71% di donne, 29% uomini, il 51% è laureato, il 44% diplomato, il 77% è tra i 21 e i 50 anni, il 58% è nella cooperativa da meno 5 anni. Sono stati fatti forti investimenti in formazione
Le linee di sviluppo e l’infrastruttura digitale mirano a dare centralità alle persone, attivando nel contempo percorsi di crescita sia per gli operatori che per i visitatori: una innovazione che mette al centro le persone, non solo tecnologica ma anche sociale e culturale.
CoopCulture non è solo impegnata a migliorare e a far crescere le attività in cui è tradizionalmente impegnata ma anche a trovare strade nuove di sviluppo culturale con esempi di eccellenza come l’esperienza di Palazzo Merulana e l’intreccio tra i luoghi del patrimonio culturale con una sempre più innovativa idea della produzione culturale.
WelcomeAgrigento: un Art Planner innovativo
Proprio in questi giorni CoopCulture ha lanciato un innovativo ArtPlanner, una guida interattiva sul web per conoscere e al tempo stesso vivere lo straordinario patrimonio artistico, culturale e naturale di Agrigento. Una piattaforma digitale (ww.welcomeagrigento.it) da navigare scegliendo tutta l’offerta culturale di questo territorio: di ciascun luogo si possono avere informazioni, ammirare immagini navigabili e al tepo stesso acquistare biglietti, prenotare visite guidate.