Home Agenda Assemblea Teatro: al via Domenicamattinateatro, il 28/10 “Le rose di Atacama” al Giacosa di Ivrea

Assemblea Teatro: al via Domenicamattinateatro, il 28/10 “Le rose di Atacama” al Giacosa di Ivrea

Domenica 30 ottobre 2022 riparte la nuova edizione di DOMENICAMATTINATEATRO, la rassegna teatrale dedicata ai piccoli spettatori la mattina alle ore 11.00 al Teatro Agnelli di via Sarpi a Torino, organizzata dalla Compagnia Assemblea Teatro. Primo spettacolo Un brutto anatroccolo dalla fiaba di Hans Christian Andersen, una produzione Teatro Cattivi Maestri.

Venerdì 28 ottobre prosegue invece l’omaggio a Sepúlveda di “Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022” al Teatro Giacosa di Ivrea con Le rose di Atacama, dall’omonimo romanzo, una produzione di Assemblea Teatro.

venerdì 28 ottobre 2022 – ore 21
prosegue l’omaggio a Sepúlveda di “Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022”
Assemblea Teatro
LE ROSE DI ATACAMA
Teatro Giacosa
piazza del Teatro 1 – Ivrea
Ingresso 5 euro (unico)

dall’omonimo romanzo di Luis Sepúlveda (Guanda editore)
tradotto da Ilide Carmignani
riduzione scenica e regia di Renzo Sicco
interpretato da Mattia Mariani, Silvia Nati
musiche eseguite dal vivo da Daniele Li Bassi

Le rose di Atacama sono uno strano, meraviglioso spettacolo della natura che è possibile osservare intorno alla fine di marzo nel deserto di Atacama, a nord del Cile: in seguito ad una delle rarissime piogge un tappeto di rose di un colore brillante si distende sul deserto dando luogo ad uno scenario straordinario. Il fenomeno dura pochissime ore, finché il torrido sole del deserto dissolve e calcina le rose, che così concludono la loro breve vita.
Le rose che spuntano dalla sabbia nell’universo infuocato del deserto di Atacama per appassire poco dopo, per Sepúlveda diventano metafora della vita, una stoica forma di resistenza. Le rose di Atacama raccontano la vita, la bellezza, il colore anche laddove le condizioni dell’esistenza sono più dure, più dolorose, più estreme. E per l’Autore anche narrare è resistere.
Questa produzione di Assemblea Teatro, basata sul libro Le rose di Atacama (Guanda Editore) di Luis Sepúlveda cantore cileno delle gesta di piccoli uomini, che in forma corale rappresentano un mondo, un modo di essere, una maniera di vivere, di essere eroi. Le donne, gli uomini, persino i bambini rappresentati da Luis Sepúlveda sono come tessere di un grande puzzle di idee, di umanità, di una sensibilità spesso distante dalla nostra. Essi esprimono poeticamente alcune delle modalità per essere uomini nel mondo alla fine del mondo. Personaggi noti o sconosciuti, il Prof. Galvez come Salvador Allende, e la sua integrità morale. Il coraggio e la dignità di uomini e donne comuni, la poesia che risiede talvolta nelle scelte di vita più semplici, la straordinarietà della vita stessa: sono storie, vicende, di amori e di lotte, di uomini e donne che si collocano al di fuori degli schemi, alcuni – come l’Autore – purtroppo ascritti “all’inventario delle perdite”. Sono storie dense di una palpabile umanità.
I personaggi tratteggiati con intensità da Mattia Mariani e Silvia Nati come quelli cantati da Daniele Li Bassi sono eroi della vita di tutti i giorni, che combattono con forza o si divertono con spirito, in una continua, dignitosa lotta per la sopravvivenza. È questo lo spettacolo più autobiografico di Luis Sepúlveda, scomparso per Covid il 16 aprile 2020.

domenica 30 ottobre 2022 – ore 11
in apertura della nuova stagione di DOMENICAMATTINATEATRO
Cattivi Maestri
UN BRUTTO ANATROCCOLO
Teatro Agnelli
via Paolo Sarpi 111 – Torino
Ingresso 5 euro (unico)

dalla fiaba di Hans Christian Andersen
di Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta e Antonio Tancredi
regia di Antonio Tancredi
con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta
scene e costumi di Valentina Albino
tecnica Arianna Salerno

Chi è quell’anatroccolo che scappa dalla sua fattoria, che corre, inciampa, si nasconde? Perché scappa? Il mondo fuori è così grande, forse troppo grande per lui. Ce la farà?
Ce la farà e un giorno, guardando il suo riflesso su uno specchio d’acqua, scoprirà di non essere più quel brutto e goffo anatroccolo, quell’anatroccolo così strano che veniva rincorso e beccato dagli animali del suo stesso cortile. Ma questo lo scoprirà solo dopo un lungo e faticoso viaggio alla ricerca di una nuova casa, di nuovi amici, di qualcuno che lo accolga così com’è.
Per quanto ci si possa credere brutti, o gli altri ci facciano sentire diversi, c’è e ci sarà sempre un posto dove non saremo mai fuori luogo. Un luogo e un tempo in cui scoprirsi dei bellissimi cigni.
Far rivivere questa storia è ricordare a noi stessi il brutto anatroccolo che eravamo, perché in fondo tutti lo siamo stati, senza dimenticare che c’è sempre un cigno dentro di noi e che vale sempre la pena cercarlo e farlo venir fuori.
Il punto di vista scelto per descrivere il brutto anatroccolo è quello di chi l’ha incontrato. C’è chi ne conserva un bel ricordo, chi è contento che sia andato via, chi ne sente la mancanza, chi avrebbe voluto giocarci di più, chi invece lo riteneva inutile perché non sapeva fare le fusa o un uovo.
Ogni racconto-intervista ci offre la possibilità di conoscere qualcosa di più del nostro anatroccolo, di comprendere le sue paure, la sua rabbia, la sua tristezza e condividerne la gioia finale. Le parole dell’anatroccolo sono lasciate a brevi frasi dette tra un racconto e l’altro. Solo in questi intermezzi, che coincidono con le fughe da un posto ad un altro, lo si sente e si vede agire, compare e riaffiora.
In questi passaggi che corrispondono anche ai cambi di stagione, assisteremo alla trasformazione dell’anatroccolo, una trasformazione che non è altro che la somma di tutto quello che gli è successo, di chi ha incontrato e delle emozioni che ha vissuto.
Perciò auguriamo a tutti i bambini, anche a quelli un po’ cresciuti, di non aver paura di sentirsi dei brutti anatroccoli, perché il fatto di esserlo ci offre la possibilità di trasformarci in cigni.
Età consigliata dai 3 anni

Info: www.assembleateatro.com