Home News Cultura AgCult | Sanremo, all'Ariston la campagna “I diritti sono uno spettacolo”

AgCult | Sanremo, all'Ariston la campagna “I diritti sono uno spettacolo”

 
Nella serata dedicata ai duetti, giovedì 4 marzo, gli artisti in gara e i loro ospiti hanno portato al Festival di Sanremo i simboli della campagna che vuole tenere alta l’attenzione su uno dei settori più penalizzati dagli effetti della pandemia. Molti degli artisti, infatti, hanno indossato sul palco dell’Ariston la spilletta della campagna ‘I diritti sono uno spettacolo’, con il simbolo della funzione ‘play’. “È passato un anno. Non c’è più tempo”, si legge nel comunicato degli organizzatori dell’iniziativa. “La necessità di questa ulteriore campagna sta non solo nei numeri – che dipingono una situazione drammatica per i lavoratori, le aziende e le realtà da cui è composto il settore – ma anche nella preoccupante mancanza, nel corso dell’ultimo anno, di un metodo meno randomico di programmazione dei ristori e gestione delle risorse dedicate. A poco più di un anno dall’inizio del fermo non ci sono ancora ammortizzatori congrui per i lavoratori e le realtà del settore; i lavoratori subiscono ancora gli effetti di imperdonabili lungaggini nella ricezione degli indennizzi a causa dei ritardi da parte dell’INPS. Quello che ci si aspetta nelle prossime settimane è che il ministero si impegni a stabilire un meccanismo di ristori ponderati su fatturati e costi di struttura, incrociando i dati che ormai dopo un anno dovrebbe aver acquisito; che i ristori vengano distribuiti equamente tra le parti in causa affinché non siano più istituiti fondi di pari stanziamento che in un caso sono da dividere tra pochi e nell’altro sono da dividere tra innumerevoli soggetti”.
I lavoratori dello spettacolo chiedono di avviare il prima possibile una riforma del settore e la “creazione di un’agenda pubblica degli argomenti trattati e individuazione delle scadenze; adeguamenti dei protocolli agli spazi che – per la varietà di cui è composto il settore e per la particolarità delle specifiche messe in scena – non sono tutti uguali, non possono essere accorpati e necessitano di linee guida differenti; accompagnamento alla ripartenza per chi apre pur di creare lavoro, regole chiare sul ristoro del mancato incasso e dei maggiori costi sostenuti per rispettare i protocolli sanitari”.
(Fonte: AgCult.it)