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AgCult | Musei, ok commissione Cultura Senato a risoluzione sugli allestimenti

Il documento impegna il governo su 14 punti tra cui il monitoraggio delle condizioni dei musei e dei depositi e la definizione di nuove linee guide nazionali sulla sicurezza e la conservazione del patrimonio

Monitorare periodicamente le condizioni dei musei e dei depositi. Definire nuove linee guide nazionali sulla sicurezza e la conservazione del patrimonio. Istituire un Comitato tecnico-scientifico per i materiali e le caratteristiche degli allestimenti dei musei, degli archivi e delle biblioteche. Utilizzare le risorse del PNRR per garantire maggiore accessibilità ai musei. Sono alcuni punti contenuti nella risoluzione approvata oggi dalla commissione Cultura del Senato al termine dell’affare assegnato sui materiali e le caratteristiche degli allestimenti museali. Il documento, redatto dal presidente della 7a, Riccardo Nencini (Iv-Psi), impegna il governo su 14 punti.

“Perseguire una conoscenza integrata, completa e sistematica degli edifici e delle aree, destinate a museo o comunque ad ospitare collezioni, con particolare riguardo alle loro condizioni strutturali, materiche e fisiche in modo da poter effettuare i monitoraggi sulla base di dati certi”, si legge nella risoluzione. “Provvedere affinché sia assicurato un monitoraggio sistematico e periodico delle condizioni microclimatiche dei musei e degli edifici e aree ospitanti collezioni o costituenti essi stessi il museo, compresi i depositi e i magazzini, nonché delle condizioni di conservazione del patrimonio che custodiscono, esposto e non esposto, comprese le opere anche in esterno di pertinenza del museo stesso ovvero inventariate in collezione, e considerare l’opportunità di adottare un programma sistematico e periodico di manutenzione delle opere e degli edifici, costituendo in Italia gli edifici stessi, in numerosi casi, l’opera musealizzata”.

La commissione Cultura impegna inoltre il governo a “definire sollecitamente, con il coinvolgimento di esperti che stanno svolgendo ricerche in questo campo, nuove linee guida che stabiliscano standard tecnologici, metodologici e operativi nonché standard di sicurezza, validi su tutto il territorio nazionale, concernenti la sicurezza e la conservazione, comprese le fasi di eventuale imballaggio, trasporto ed esposizione, codificando le più avanzate ricerche in materia di VOC (Volatile Organic Compounds) e valorizzando le best practices italiane, europee e internazionali, e a prevedere, nell’ambito delle linee-guida, protocolli e metodi per la conservazione e il monitoraggio del patrimonio non esposto, anche in funzione della sua fruizione”. E ancora: “A valutare l’opportunità di adottare le linee-guida ai sensi dell’articolo 29, comma 5 del decreto legislativo n. 42 del 2004, recante il Codice dei beni culturali, e a prevederne il loro periodico aggiornamento rendendo così cogenti gli standard in tal modo individuati e utilizzando al contempo una regolazione flessibile, idonea a registrare tempestivamente i livelli più avanzati della ricerca scientifica e del progresso tecnologico”.

Tra gli impegni anche quello di “valutare l’opportunità di graduare, soprattutto in sede di prima applicazione, l’efficacia di tali linee guida, prevedendo in particolare la progressiva estensione del loro ambito di applicazione, mediante l’individuazione di categorie di beni artistici e culturali nonché di musei, archivi e biblioteche immediatamente soggetti alle nuove prescrizioni e l’individuazione di categorie di beni e strutture cui invece tali linee guida si applicano in tempi differiti, con l’obiettivo di pervenire all’applicazione delle nuove norme tecniche di conservazione all’intero patrimonio artistico e culturale interessato dalle problematiche in questione e alla generalità dei musei, degli archivi e delle biblioteche, pubbliche e private”. Inoltre, “prevedere che nell’ambito del monitoraggio sistematico e periodico sia verificato, mediante analisi e controlli mirati, il rispetto delle linee guida” e “ istituire una stabile sede di raccordo tecnico-scientifico che coinvolga esperti del settore e il Ministero della cultura, eventualmente mediante l’istituzione di un apposito Comitato tecnico-scientifico per i materiali e le caratteristiche degli allestimenti dei musei, degli archivi e delle biblioteche, con funzioni consultive, cui affidare il compito di elaborare proposte per il periodico aggiornamento delle linee-guida”.

La 7a di Palazzo Madama impegna inoltre il governo “a valutare la possibilità di utilizzare le risorse del PNRR destinate a interventi di sostenibilità energetica anche per interventi di adeguamento degli ambienti museali, degli spazi espositivi e degli edifici che li ospitano considerati nel loro complesso, compresi i depositi e i magazzini”. E “a utilizzare le risorse del PNRR per garantire la maggiore accessibilità possibile ai musei, sia completando la rimozione delle barriere architettoniche, sia in termini di abbattimento delle barriere sensoriali e cognitive, favorendo inoltre l’accessibilità ai depositi e la fruizione del patrimonio non esposto, nonché la progettazione di spazi laboratoriali legati ai depositi, con funzioni didattiche, di sale studio, di sede di ricerche e di esposizioni temporanee, e a sostenere e implementare la ricerca in materia”. Così come “a promuovere la progettazione di un’infrastruttura hardware e software unitaria funzionale alla gestione e ottimizzazione della sensoristica, interferometria e monitoraggio satellitare che fornisca un supporto alla manutenzione e alla valorizzazione adeguato alle specificità dei musei, dei monumenti e delle aree archeologiche”.

La risoluzione impegna inoltre l’esecutivo “ad affidare, per le finalità in esame, a un centro nazionale, eventualmente da individuare nell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR, il coordinamento della necessaria attività di ricerca e di controllo scientifico in merito alle questioni tecnico-scientifiche concernenti gli allestimenti museali e ai progetti di grande portata attraverso laboratori altamente specializzati e uno staff adeguato, tali da consentire che siano messi a disposizione anche dei musei, archivi e biblioteche minori e a prevedere il necessario sostegno finanziario a tal fine, nonché a programmare il reclutamento negli organici del Ministero della cultura, dei suoi Istituti  specializzati, dei Musei e delle Soprintendenze, di professionalità di formazione scientifica, specificatamente competenti in materia di conservazione dei beni culturali – tra cui fisici, chimici, ingegneri, informatici – con funzioni di controllo, di monitoraggio, per la segnalazione di anomalie e richieste di intervento sui beni di pertinenza, in affiancamento ai responsabili di settore e ai restauratori di beni culturali, e con il compito di assicurare, con continuità, attività di ricerca e il trasferimento e l’applicazione dell’innovazione tecnologica dei risultati della ricerca nell’ambito del restauro, della conservazione e della gestione, anche nei confronti delle realtà museali minori del territorio cui fornire supporto e consulenza”. 

La commissione Cultura del Senato impegna, infine, il governo “a valutare la possibilità di individuare le risorse che consentano di elevare la qualità degli allestimenti, da destinare progressivamente alla generalità dei musei, degli archivi e delle biblioteche, con l’obiettivo di garantire la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale diffuso su tutto il territorio nazionale e di contribuire così all’arricchimento della vita culturale e sociale, nonché alla domanda turistico-culturale anche nei piccoli centri, nei borghi e nelle aree interne; a valutare l’opportunità di istituire un albo di imprese italiane ed europee accreditate, in quanto in grado di fornire progettazioni, servizi e forniture per gli allestimenti museali in linea con gli standards prescritti e di prevedere capitolati speciali, che prevedano apposite caratteristiche museotecniche, per gli approvvigionamenti in questione; a prevedere il coinvolgimento delle Regioni, sostenendo le relative iniziative in materia, anche di formazione”.

(Fonte: AgCult.it)