AgCult | “L’arte di salvare l’arte” in mostra a NY, Guterres (Onu): Cooperazione è la chiave
“Ci troviamo di fronte a una serie di sfide che mettono a repentaglio gli sforzi per proteggere il nostro patrimonio comune: dalla crisi climatica ai disordini civili, dai conflitti armati al terrorismo”
E’ stata inaugurata presso la sede dell’Onu a New York la mostra “L’arte di salvare l’arte”, realizzata in occasione del 50° anniversario dell’istituzione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e già ospitata negli scorsi mesi presso il Quirinale. Presenti l’ambasciatrice Mariangela Zappia, rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres e il comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale, Roberto Riccardi.
“Alcune mostre celebrano il lavoro di un artista, altre esplorano un movimento o un’epoca artistica. Questa mostra si basa su una premessa unica: riunisce opere d’arte diverse che condividono una storia”, ha sottolineato Guterres nel suo intervento. “Ogni capolavoro è stato rubato – e ogni capolavoro è stato successivamente recuperato grazie alla determinazione e alla competenza investigativa dei Carabinieri italiani, spesso operanti in diversi paesi”.
“Di conseguenza, questa mostra non solo comprende opere d’arte di inestimabile valore, ma dipinge anche un quadro della forza della cooperazione internazionale. È stato doloroso vedere quanta parte del patrimonio culturale dell’umanità è andata perduta negli ultimi anni, dall’Iraq e dalla Siria allo Yemen, dal Mali all’Afghanistan. In effetti, ci troviamo di fronte a una serie di sfide che mettono a repentaglio gli sforzi per proteggere il nostro patrimonio comune – dalla crisi climatica ai disordini civili – dai conflitti armati al terrorismo”.
“Queste minacce – prosegue Guterres – sono di natura diversa, ma c’è una caratteristica comune che è parte integrante della risposta: la cooperazione internazionale. Abbiamo una serie di strumenti internazionali vitali per guidare il cammino, tra cui la risoluzione 2347 del Consiglio di sicurezza. E, naturalmente, l’UNESCO svolge un ruolo chiave, in particolare attraverso la sua Convenzione sul traffico illecito di beni culturali che quest’anno segna il suo 50° anniversario”.
“Mi congratulo con l’Italia per aver contribuito a guidare la causa sulla scena internazionale – per aver rafforzato gli sforzi globali contro il traffico illecito di beni culturali – per aver condiviso le vostre conoscenze con altri nel mondo – e per aver dato priorità al patrimonio e alla cultura come strumenti di pace e di dialogo”, ha concluso il segretario generale dell’Onu.
L’iniziativa ripropone i 14 beni esposti nell’analoga mostra che è stata allestita, dal 3 al 17 ottobre 2019 all’UNESCO di Parigi, tutti recuperati dal Comando TPC nell’ambito di attività investigative spesso condotte in cooperazione con forze di polizia di altri Stati. A tali opere si aggiunge una stele funeraria proveniente da Palmira (già presente tra i capolavori esposti dal maggio al luglio 2019 al Quirinale nella più ampia mostra L’Arte di salvare l’Arte), simbolo della difesa del patrimonio culturale promossa dall’ONU dalle guerre che devastano beni appartenenti all’Umanità intera e dall’accanimento del terrorismo contro i simboli di antiche civiltà.
Due Carabinieri in uniforme del Comando TPC saranno presenti negli spazi espositivi per illustrare ai visitatori i compiti e le attività del più antico reparto di polizia al mondo specializzato nel settore, raccontando ai visitatori le indagini che hanno permesso il recupero dei beni in mostra.
(Fonte: AgCult.it)