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AgCult | INTERVISTA / Ue, Gabriel all’Italia: bene la digitalizzazione del patrimonio, sosterremo i progetti in questa direzione

Photographer: Mauro Bottaro / Source: EC – Audiovisual Service

La Commissione europea sosterrà l’idea di mettere al centro dei piani nazionali di ripresa il mondo della cultura, uno dei più colpiti dalla pandemia da Coronavirus. “Dobbiamo pensare a come sarebbe stata questa crisi senza il settore culturale e la possibilità di accedere ai suoi contenuti, ci sono tanti esempi proprio dall’Italia”, afferma in una intervista ad AgCult la Commissaria europea per Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Gioventù, Mariya Gabriel. Dice “grazie agli artisti, agli operatori del settore che ci stanno aiutando molto in questi tempi difficili”: la cultura europea “è la nostra anima”, ricorda la commissaria bulgara, definendola ancora come un “ponte tra il nostro passato e il nostro futuro”. La vera sfida in questo momento è questa: “capire come sfruttare al meglio gli strumenti a nostra disposizione per aiutare il settore creativo e culturale a mostrare il suo straordinario potenziale di ricchezza e diversità”.

LA DIGITALIZZAZIONE E LA PROPOSTA ITALIANA

Per questo la Commissaria apprezza la proposta del Governo italiano di ricorrere alle risorse del Recovery Fund per attuare un piano di digitalizzazione del patrimonio culturale pubblico nazionale. L’idea della Commissione europea è infatti quella di destinare almeno il 20 per cento delle risorse del fondo di ripresa da 750 miliardi di euro, tra prestiti e sovvenzioni, al digitale. “Quella della digitalizzazione è una grande sfida ma ci consente anche di andare alla scoperta delle bellezze dei nostri territori”. Gabriel cita l’esempio di Europeana, biblioteca digitale europea che riunisce contributi digitalizzati degli Stati membri Ue, “con diversi modelli 3D di molta ricchezza culturale italiana”. Anche su questo serve un coordinamento a livello di Stati membri “per la digitalizzazione del nostro patrimonio culturale”. Da parte della Commissione europea c’è interesse a sfruttare “tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere le idee che vanno proprio in questa direzione. Abbiamo qualcosa di unico e penso che l’Unione europea dovrebbe cogliere questo tempo come un’opportunità per promuovere la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio culturale”, aggiunge Gabriel. In tema di digitalizzazione culturale ricorda ancora l’importanza di avere piattaforme dei dati comuni a livello europeo.

La commissaria è in “contatto regolare” con il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, fin dall’inizio della pandemia. “È stato fondamentale aver creato già all’inizio della crisi – con Franceschini e gli altri titolari della Cultura in Ue – una piattaforma digitale, nel quadro della campagna CreativeEuropeAtHome, per condividere le buone pratiche, consigli e capire come farli fruttare al meglio”. 

GLI AIUTI AL SETTORE E LA SFIDA DI EUROPA CREATIVA

Da parte dell’Unione, ricorda ancora, c’è tutto l’interesse a sostenere il settore quanto possibile. Tante le iniziative messe a disposizione degli Stati in questi mesi a sostegno del settore culturale e creativo, “dall’estensione alla cultura delle regole sugli aiuti di Stato, al Fondo SURE contro la disoccupazione a breve termine e alla iniziativa Coronavirus Global Response con i suoi 37 miliardi di euro che ha dato agli Stati membri massima flessibilità per il ricollocamento dei fondi per questo settore”. Nel quadro del prossimo bilancio Ue a lungo termine (2021-2027) – su cui i negoziati tra Parlamento e Consiglio sono ancora in corso – ci saranno poi le risorse provenienti dal programma Europa Creativa, tutto dedicato al settore.

La Commissaria definisce “deplorevole” la scelta del Consiglio di ridimensionare il budget previsto per i programmi Europa Creativa, Horizon Europe così come Erasmus Plus. Ma l’approccio della Commissione sarà quello di sfruttare anche le altre politiche europee per sostenere i settori creativi e culturali. Nella sua proposta per Europa Creativa dopo il 2020, la Commissione ha deciso di istituire un Creative Innovation Lab: un laboratorio di innovazione creativa per la collaborazione e l’innovazione intersettoriali. In quest’ottica, “attraverso l’innovazione potremmo aiutare anche altri settori” come quello culturale e “non solo per la ripresa ma anche per aiutarli a crescere”.

IL RUOLO DELLE REGIONI

In quanto titolare del portafoglio non solo della Cultura ma anche dell’Innovazione e Ricerca, Gabriel è convinta che si possano usare anche altri fondi europei per rivitalizzare il settore, ad esempio sfruttando l’uso di tecnologie innovative. “La sfida più grande è riuscire a capire come usare altri fondi per avere la cultura ovunque. Ci sono ottime potenzialità e prospettive da questo punto di vista”. Ad esempio, attraverso il programma Horizon Europe, dedicato alla Ricerca, con cui creare un cluster dedicato alla cultura. E poi, insieme all’European Institute of Innovation e tecnology “stiamo creando una community dedicata all’industria culturale e creativa”. Ci sono “molte altre prospettive”, anche guardando alle altre politiche europee. La cultura, sottolinea, fa parte della politica europea di coesione ed è importante capire insieme alle singole Regioni europee come aiutare il settore. Da questo punto di vista, annuncia Gabriel, “stiamo preparando un piano d’azione comune insieme al Comitato delle Regioni per costruire un contesto di ricerca e innovazione” inclusivo in Europa. Fondamentale sarà la collaborazione di Regioni e città “dal momento che conoscono a fondo la ricchezza culturale dei nostri territori”.

Tra le ultime iniziative della Commissione europea c’è anche la creazione del nuovo Bauhaus, “un’opportunità per i nostri artisti, architetti, studenti, ricercatori di aiutarci” a definire una estetica del Green Deal, “creando un ponte tra scienza e tecnologia, e cultura e arte”. “Saremmo molto grati al settore creativo e culturale per le loro idee, credo molto nel loro potenziale”, spiega Gabriel. Un ultimo augurio che si possa tornare ad “apprezzare ciò che abbiamo intorno a noi, che si possa tornare presto ad andare ovunque. Ogni Regione, ogni settore dell’industria creativa e culturale merita la nostra attenzione”, sottolinea la Commissaria in chiusura. “Dunque è nostra responsabilità sostenerli in questa difficile situazione”.

(Fonte: AgCult.it)