Home News Comunicazione EDITORIA: DECRETO ATTUATIVO E RILANCIO DEL SETTORE. Intervento di Lidia Gattini, vicepresidente CulTurMedia

EDITORIA: DECRETO ATTUATIVO E RILANCIO DEL SETTORE. Intervento di Lidia Gattini, vicepresidente CulTurMedia

Bene il Socio sovventore, gli incentivi all’innovazione e la defiscalizzazione della pubblicità incrementale sui media locali. Ora occorrono chiarimenti sul decreto e su quando verrà erogato alle imprese l’anticipo del 50% sui contributi.

Il 29 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo che ridefinisce la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici. E’ un risultato importante, se si pensa che a distanza di 35 anni dalla legge 416 si pongono le basi per il rilancio del settore editoriale indipendente, penalizzato dalla crisi e dal mercato, e per affrontare le sfide dell’innovazione con un apparato normativo più adeguato, introducendo novità di rilievo attese da tempo.

La Legge che costituisce il Fondo per il Pluralismo e l’Innovazione, frutto di un lavoro di tre anni e di battaglie comuni come la campagna #menogiornalimenoliberi, (ricordiamo, per inciso, che era stato presentato dal Movimento 5 stelle un disegno di legge per l’abolizione completa di ogni sostegno), introduce novità significative in merito ai contributi per le aziende editoriali (giornali, radio, Tv e siti Internet) con finanziamenti certi e finalizzati soprattutto alla tutela del pluralismo e alla promozione dell’innovazione tecnologica.

Per questo la Legge istituisce il Fondo per il pluralismo e l’ innovazione dell’ informazione che potrà contare ogni anno su 125 milioni del Canone RAI per un triennio e su l’1% degli introiti della pubblicità.
Una novità appena approvata e caldeggiata dalla nostra Associazione, che viene incontro alle esigenze dell’informazione territoriale, è la defiscalizzazione degli investimenti pubblicitari incrementali, con la detassazione che cresce al crescere delle risorse investite rispetto all’anno precedente e un occhio di riguardo per micro e piccole imprese e start-up: per questi soggetti diventerà più conveniente investire in pubblicità sulle emittenti locali (dl 4444 – disposizioni urgenti in materia finanziaria). A decorrere dal 2018, alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative.

Un altro elemento che potrebbe generare un sostanziale cambiamento in quanto volano di sviluppo per imprese già esistenti o elemento decisivo per imprese editoriali cooperative di nuova costituzione è l’introduzione della figura del socio-sovventore, oggetto di sollecitazioni da parte del nostro settore: i fondi mutualistici per la Promozione e lo Sviluppo della Cooperazione per la prima volta possono entrare nelle cooperative di giornalisti e le regole fanno espressamente riferimento agli art. 2511 e 2520 del Codice Civile sulle Cooperative. Questo significa che gli investimenti in innovazione, necessari a sostenere la transizione al digitale e allo sviluppo del settore potranno essere facilitati per portare all’incremento dell’occupazione e al rilancio del comparto.

Interessante è notare come, sebbene con una limitazione in termini di incentivi, il legislatore abbia colto il legame tra la promozione della lettura, la scuola e i giornali del territorio, riconoscendo una percentuale “premiante” fino al 3% del contributo erogato all’impresa che attua percorsi di alternanza scuola-lavoro.

E’ però sul tema dell’innovazione che il decreto chiarisce che l’intento non è solo quello di favorire la nascita di nuove realtà editoriali indipendenti che ottengono sostanziali rimborsi dei costi sostenuti (il 75% per il personale impiegato al quale si va ad aggiungere il rimborso copia distribuita), ma quello di favorire realmente l’innovazione del settore attraverso da un lato l’obbligo di realizzare l’edizione multimediale della testata e di dotarsi di idonei strumenti di gestione informatizzata di spazi e abbonamenti; dall’altro garantendo il rimborso dei costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione di hardware, software di base e dell’applicativo per l’edizione digitale, per la progettazione, realizzazione e gestione del sito web e per la sua manutenzione ordinaria ed evolutiva, per la gestione e l’alimentazione delle pagine web, per l’installazione di sistemi di pubblicazione che consentano la gestione di abbonamenti a titolo oneroso, di aree interattive con i lettori e di piattaforme che permettano l’integrazione con sistemi di pagamento. Ma non solo. Prevedendo importanti sgravi contributivi per l’assunzione di giovani nel comparto web promuove una necessaria revisione del modello organizzativo, accompagnando le imprese in questa trasformazione.

Il sostegno alle edizioni delle testate online è una novità assoluta che coglie l’evolversi dell’informazione locale, spesso rappresentata da eccellenti quotidiani o periodici online che potrebbero diventare una reale opportunità di occupazione attraverso la costituzione di imprese cooperative e un laboratorio privilegiato nella sperimentazione di nuovi formati di comunicazione. La cronaca locale ben si presta alle logiche interattive e di servizio di Internet e il legislatore è intervenuto sulle possibilità di sviluppo sulla rete di un giornalismo che non sia fatto solo di informazioni utili e servizi agli utenti ma che riesca a conservare la propria vocazione all’analisi e all’approfondimento.

Per esemplificare, fatti salvi i requisiti di accesso di anzianità di costituzione dell’impresa e di edizione della testata (due anni) e il regolare adempimento degli obblighi derivanti da ciascuna tipologia di contratto collettivo di lavoro, nazionale o territoriale, per le imprese editrici il contributo per l’edizione in formato esclusivamente digitale comprende: una quota di rimborso dei costi direttamente connessi alla produzione della testata e una quota per le copie vendute del 75 per cento, i costi per la produzione della testata purché l’edizione digitale abbia un numero di utenti unici mensili non inferiore a 40.000; la quota di contributo per le copie vendute di 0,40 euro; se il prezzo effettivo di vendita risulta inferiore all’importo sopra indicato, il contributo per ciascuna copia venduta è pari all’effettivo prezzo di vendita. Inoltre per sostenere le imprese innovative nelle politiche volte allo sviluppo dell’occupazione, al potenziamento della formazione professionale per la qualità dell’informazione ed all’ampliamento dell’offerta informativa multimediale, il contributo per l’edizione esclusivamente in formato digitale è incrementato attraverso la valorizzazione delle voci che seguono, con un rimborso pari al 75 per cento dell’onere previdenziale sostenuto dall’impresa editrice per l’assunzione di giornalisti dedicati alla produzione di contenuti informativi originali, assunti con contratti di lavoro anche non a tempo indeterminato; un rimborso pari al 20 per cento dei costi per la gestione di piattaforme e applicativi dedicati all’ampliamento dell’offerta informativa telematica e per l’utilizzo della rete da parte dell’impresa editrice e, infine, una quota aggiuntiva in proporzione al numero di utenti unici finali raggiunti.

Nel complesso, quindi, il decreto ha accolto gran parte delle istanze da noi presentate: la Legge è una buona legge, attesa dal mondo dei media e, da molti punti di vista, innovativa, tuttavia vanno chiariti alcuni aspetti lasciati troppo vaghi dalle norme che potrebbero dar luogo a difficoltà interpretative.

Due esempi:

1. L’edizione in formato digitale della testata

Necessitano chiarimenti i punti che riguardano la descrizione delle caratteristiche previste per l’Edizione in formato digitale della testata da affiancare necessariamente all’edizione cartacea (Ai fini del possesso del requisito di cui all’articolo 5, comma 1, lettera c), i contenuti della testata devono comprendere materiale di informazione originale pari ad almeno il 50 per cento dei contenuti informativi pubblicati, che costituiscano almeno il 50 per cento dei contenuti globali del sito) e, in particolare la definizione di materiale informativo originale come informazione autoprodotta. Si può definire autoprodotto il materiale già pubblicato sull’edizione cartacea? Può essere materiale proveniente da agenzie e/o uffici stampa, opportunamente lavorato dal punto di vista giornalistico?

2. Certezza delle risorse, erogazione puntuale

Partendo dal presupposto che il “Fondo” nasce con una dotazione significativa, l’importante è che essa sia adeguata alla effettiva quantificazione del fabbisogno annuale, che deriverà dalla somma di quanto richiesto dai soggetti nella corretta applicazione di quanto previsto per l’inoltro delle domande di accesso al Fondo. Solo la certezza di come saranno destinate le risorse nel quadro della previsione triennale come previsto nella Legge di Stabilità, permetterà alle imprese di pianificare e di investire nei processi di innovazione. Le modifiche sui tempi e le modalità di erogazione delle risorse di sostegno che la Legge prevede vanno già in questa direzione e dovrebbero consentire alle imprese di “sincronizzare”, come sarebbe indispensabile, la conferma da parte dello Stato del valore totale del contributo ad esse spettante (erogato per il primo 50% a maggio) con i tempi di definizione ed approvazione dei Bilanci Consuntivi di esercizio. Tuttavia a giugno inoltrato, non si ha ancora notizia di quando le imprese riceveranno l’erogazione del 50% già prevista quest’anno; un tema che sta sollevando preoccupazione e mettendo in difficoltà le cooperative che arrivano già da due anni di tagli sostanziali del contributo. Un nodo che bisognerebbe davvero affrontare con urgenza.

Lidia Gattini
Vicepresidente CulTurMedia con delega al comparto Editoria