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MISURE DEL COOPERARE: la mostra itinerante per i 130 anni di Legacoop

130 legacoop

Da Milano a Palermo, da Catanzaro a Genova, ad Ancona fino alla conclusione a Roma, il 24 e 25 febbraio 2017. Sono gli eventi (11 tappe) che decolleranno in autunno per celebrare il 130° compleanno di Legacoop. Un pacchetto che comprende la prima edizione della Biennale dell’Economia cooperativa, in programma a Bologna dal 7 al 9 ottobre.

Uno dei fili che legherà le tappe e la Biennale sarà “Misure del cooperare”, mostra performativa per i 130 anni di Legacoop, curata dallo scenografo Peter Bottazzi.

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La mostra sarà visitabile gratuitamente da venerdì 7 ottobre a domenica 9 ottobre, negli orari di apertura di Palazzo Re Enzo, in occasione dell’evento che segna i 130 anni di Legacoop nazionale.
La mostra, allestita nella Sala degli Atti, racconta in modo coinvolgente e innovativo alcuni momenti salienti della storia cooperativa nazionale e va ad arricchire la dimensione storico-artistica della cooperazione italiana, rappresentandone novità e sperimentazioni anche a livello espositivo.

La mostra di Bottazzi è solo in minima parte paretale: i documenti originali sono infatti principalmente oggetti tridimensionali, mentre il nucleo centrale dell’esposizione è un’installazione, una timeline (linea del tempo cronologico) di 50 metri realizzata sotto forma di enorme metro pieghevole che si snoda nel salone e che culmina con azioni performative degli stessi cooperatori coinvolti nella mostra come work in progress. La timeline incorpora riproduzioni fotografiche dagli anni precedenti la nascita della Lega fino ai nostri giorni.

Altro elemento centrale è il materiale audio-visivo, reperito grazie alla collaborazione del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale, della cooperativa Open Group, della Cineteca di Bologna, delle varie cooperative che hanno dato una mano preziosa all’organizzazione della mostra e, non da ultimo, da alcune sedi regionali di Legacoop come Legacoop Liguria.

Il lavoro, come occupazione e possibilità di acquisire professionalità, ma soprattutto come passione di vita, è al centro del contenuto della mostra. Bottazzi mette in scena un soggetto lavoratore che non è solipsista, ma che ha il gruppo e le sue relazioni lavorative ed esistenziali come punto di riferimento. Le azioni performative della mostra, semplici atti che rispecchiano le azioni quotidiane dei cooperatori, comunicano un valore comunitario e sociale.

Il visitatore si immerge così in una mostra non celebrativa, ma documentativa e di interpretazione pragmatica, di fatti e di avvenimenti storici. Un’esposizione di approfondimento, pulsante e vitale, dall’avvolgente caratteristica installativa. Una mostra che lo spettatore, così come il cooperatore/attore può vivere in prima persona, letteralmente e fattivamente “entrandoci dentro”.

Bottazzi ha ideato e allestito una mostra che invece di celebrare traguardi passati e recenti di Legacoop nazionale, invita ad un approccio aperto che poco ha di propagandistico. Racconta una realtà come la Lega delle cooperative italiane, la cui crescita non si basa su affermazioni a-prioristiche, ma su sperimentazioni sociali e d’impresa. Arte, cultura e vita quotidiana sono qui indici di una comunità che osserva le realtà contingenti e storiche attraverso nuovi e mai scontati orizzonti interpretativi.

La mostra è itinerante; dopo Bologna (7-9 ottobre), sarà visitabile nelle città di Reggio Calabria (14-15 ottobre), Palermo (20-22 ottobre), Cagliari (3-5 novembre), Napoli (18-19 novembre), Genova (2-3 dicembre), Livorno (13-14 gennaio), Ancona (10-11 febbraio), Roma (24-25 febbraio).

 

Breve nota biografica di Peter Bottazzi

Peter Bottazzi inizia a lavorare fin da giovanissimo in teatro, prima come marionettista, per poi approdare alla progettazione scenografica e illuminotecnica teatrale.
Successivamente si laurea in progettazione architettonica al Politecnico di Milano.
Progettista che usa l’ironia, la poesia, la leggerezza per segnare e ridisegnare lo spazio espositivo; lavora con il suono, la luce, lo spazio, con l’intenzione di portare il visitatore a “perdersi”, immergendolo in esperienze tridimensionali e fortemente coinvolgenti.
Tra gli ultimi progetti di cui ha curato l’exhibition design, “Gauguin” al Mudec di Milano (2015), “Barbie” al Mudec di Milano (2015) e “Steve McCurry”, mostra itinerante per l’Italia. Tra i suoi ultimi progetti d’artista, “Camera Finta” alla Rocca Albornoziana di Spoleto (2015) curato da Achille Bonito Oliva e “Veni Vidi Verdi” a Palazzo Morando, Milano (2013).

Per info: www.biennale.coop