Home News Cultura XI Rapporto annuale Federculture: “Cultura Identità e Innovazione. La sfida per il futuro”. Il ruolo della cooperazione culturale?

XI Rapporto annuale Federculture: “Cultura Identità e Innovazione. La sfida per il futuro”. Il ruolo della cooperazione culturale?

rapportofederculture2015-2Eravamo presenti come Legacoop Cultura, insieme a tanti altri colleghi e rappresentanti di Istituzioni, alla presentazione dell’XI Rapporto Federculture che si è svolta a Roma lo scorso 8 luglio durante la loro Assemblea Generale dove si analizza annualmente lo stato dell’arte della cultura in Italia.

Una relazione quella di Roberto Grossi, presidente dell’Associazione, che ha richiamato ancora una volta l’importanza strategica che la cultura può rappresentare per una nuova fase di sviluppo del Paese.

Tanti numeri e percentuali a conferma, se mancassero ancora elementi di studio e di ricerca autorevoli a livello nazionale, europeo ed internazionale, che la cultura rappresenta un volano particolarmente rilevante per le economie europee, tanto più per quelle che hanno una più forte connotazione culturale ed una ricchezza e diffusione capillare di Beni culturali ed ambientali come l’Italia.

Ma il Rapporto Federculture ha anche, ancora una volta, lanciato un grido di dolore per le mancanze, le carenze e i ritardi del nostro Paese nel saper cogliere consapevolmente e con strumentazioni adeguate questa straordinaria opportunità.

Rimandiamo al testo del Rapporto per leggere la descrizione di una situazione fatta di luci e di ombre, di indicazioni delle opportunità di sviluppo connesse a cultura e creatività e, nel contempo, di difficoltà e precarietà di un intervento dello Stato che, comunque, rimane asfittico e marginale percentualmente ed in valore assoluto nel bilancio italiano e, ancora, fortemente lontano dalla media dei Paesi Europei più virtuosi.

rapportofederculture2015Il Ministro, Dario Franceschini, pur così attento e consapevole del ruolo di sviluppo che la cultura riveste per il Paese ed impegnato in lodevoli processi di riforma si è, però, astenuto dal citare la cooperazione culturale tra le possibili modalità in cui si esplica in Italia da anni la valorizzazione dei Beni Culturali.

Una citazione mancata rispetto ad una realtà, quella delle cooperative culturali, che svolge un ruolo importante per i luoghi della cultura in Italia: Biblioteche, archivi, piccoli musei e grandi poli culturali, al nord come al centro e al sud sono presidiati ogni giorno da professionalità socie delle cooperative… Esse sono parte di un fondamentale progetto Paese che mira a realizzare tramite la cultura e la creatività le condizioni per un nuovo sviluppo sostenibile.

Come si è più volte annunciato è necessario che il rapporto pubblico privato di oggi sia ripensato per essere all’altezza di nuovi obbiettivi che siano in grado di correggere “gli strumenti di regolazione del rapporto” fermo da anni su vecchi schemi e pregiudizi, gare al massimo ribasso, modelli di gestione applicabili solo al 30% del patrimonio italiano; per affermare un sistema di relazione che valorizzi apporti, competenze e capacità gestionali e di valorizzazione, know how nei Beni Culturali, sia del pubblico che del privato.

In questa nuova, importante fase il Ministro può contare su una cooperazione culturale che è pronta a fare, insieme ad altri soggetti pubblici e privati, nella massima trasparenza e chiarezza di jntenti ed obbiettivi, la propria parte per favorire nuove opportunità di uno sviluppo sostenibile connesso alla cultura e al turismo culturale e responsabile dei territori.