Siena2019: intervista a Pier Luigi Sacco, direttore di Candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019
Siena2019: Intervista a Pier Luigi Sacco
Docente di economia della cultura, Università Iulm di Milano
Direttore di Candidatura Siena 2019
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Quali sono i punti di forza della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019?
Uno dei concetti più rilevanti intorno al quale verte il dossier di candidatura è un approccio innovativo alla cultura nell’interazione con la salute e con l’innovazione sociale. Siena può inoltre vantare una consolidata ed ampia forma di partecipazione della cittadinanza, che ha come obiettivo quello di risvegliare l’identità e la creatività locale per dar vita ad un patrimonio comune sulla base del quale costruire un ipotesi di futuro. Aspetto poi da non sottovalutare è lo sviluppo di reti europee di parternariato ricche e articolate.
Innovazione e sperimentazione sembrano essere le parole chiave dei dieci progetti di Siena2019. Risalta soprattutto l’intenzione di scardinare il concetto stesso di “cultura”. Ce ne può parlare?
I progetti sono in realtà stati scelti per la capacità di affrontare problemi concreti, sono tre le tematiche che articolano il contenuto del programma Siena 2019: l’invecchiamento della popolazione e il rapporto tra cultura, salute e felicità, l’integrazione culturale e sociale e l’individuazione di nuove forme di turismo responsabile. I progetti non sono organizzati come mostre o festival, perché ntendiamo occuparci dell’interazione della cultura con altri mondi. A partire dai tre temi generali sono stati sviluppati i dieci progetti per Siena2019.
CULTURAL EMERGENCY ROOM – “La cultura che fa stare bene”: nella Cappella del Manto verrà allestito una sorta di “pronto soccorso” dove medici, artisti e operatori culturali coinvolgeranno cittadini e visitatori in diverse attività culturali al fine di produrre effetti terapeutici positivi.
INFECTIVE ROADS – “La cultura è contagiosa”: i processi di trasmissione culturale si sposteranno con la trasmissione spaziale delle epidemie, la cultura può diffondersi epidemicamente in Europa.
COPYWRONG – “La cultura come remix”: dalla scomposizione del termine inglese “copyright” nasce la filosofia del CopyWrong, un nuovo tipo di licenza per contenuti creativi che reinterpreta il concetto di proprietà intellettuale. Grazie a ciò lo spettatore passivo è portato a cambiare ottica e a rielaborare i prodotti facendoli propri.
NAPKIN ECONOMICS – “L’economia in parole povere”: economisti di fama internazionale tradurranno la loro materia in termini comprensibili da tutti, diventando essi stessi soggetti culturali. Ciò sarà possibile grazie al confronto con i cittadini, al fine di comunicare loro strumenti d’interpretazione.
STILL DANCING – “Ballare ancora, ballare da fermi”: individui affetti da disabilità estreme o da malattie rare possono diventare dei soggetti attivi e la cultura può aiutare a ricostruire la dignità delle persone, migliorando il loro ruolo sociale. Verrà creata una piattaforma tecnologica studiata per consentire anche a chi ha invalidità di potersi esprimere in performance creative.
PARA-SITE – “La cultura non ha barriere”: un progetto che prevede lo sviluppo di approcci innovativi che rendano la città pienamente accessibile anche per le persone disabili. Gli spazi urbani dal momento in cui sono maggiormente usufruibili migliorano anche dal punto di vista culturale.
GIFT OF LIFE – “Il patrimonio della memoria collettiva”: una piattaforma on line che racchiude la cultura e l’identità senese. Si tratta di un progetto sugli archivi digitali partendo dal mondo delle contrade. Le piattaforme digitali diventeranno dunque archivi della memoria collettiva.
TUSCANY IN YOUR BATHROOM – “Reinventare gli stereotipi culturali”: l’obiettivo è di creare una nuova immagine per la Toscana rimettendo in discussione degli stereotipi sulla toscanità.
PLAY THE CITY – “La musica come dialogo fra culture diverse”: trasformeremo la città in uno strumento musicale e i cittadini diventeranno come una grande orchestra che opera secondo varie modalità.
LEONARDO 500 – “Sbagliare bene per imparare”: il decimo progetto celebra il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci riscoprendone il metodo di lavoro, basato sulla curiosità, la passione per la sperimentazione.
In cosa consiste il patrimonio culturale intangibile senese, l’oggetto del dossier di candidatura?
L’aspetto più evidente è il mondo della cultura delle contrade. Siena ha un grande patrimonio culturale civico e la partecipazione della cittadinanza è stata sempre molto attiva. Essere cittadini comporta una partecipazione che si lega alla storia della città e ad alcuni manufatti fisici.
Cosa porterà alla città un’eventuale vittoria, quali saranno i cambiamenti?
Il cambiamento più tangibile sarà un modo di pensare europeo: gli artisti, i cittadini, i visitatori vivranno più intensamente l’essere l’Europa. Ciò sarà realizzabile attraverso la collaborazione con partner europei e attraverso residenze per artisti offerte anche dai residenti. L’Europa non è un peso ma un’opportunità.
Quali enti sostengono economicamente il programma di Siena 2019?
Il Comune e soprattutto la Regione Toscana hanno dato sostegni importanti per il progetto della candidatura. Non si può prescindere poi dal costante dialogo con i soggetti privati. Altri importanti enti finanziatori sono il Monte dei Paschi e la Camera di Commercio. Al momento la sinergia pubblica e privata funziona e c’è compattezza.
In che modo è coinvolta la cittadinanza in questo percorso?
C’è stato un grande shock in città a causa della crisi del Monte dei Paschi, in una prima fase non era rispettoso e opportuno organizzare tanti eventi chiassosi e rumorosi. Abbiamo organizzato all’inizio molti incontri ridotti, dei micro workshop per capire le aspettative, le idee, gli interessi dei cittadini. Dopo questa prima fase (che continua tutt’ora) ci sono stati eventi pubblici per presentare la candidatura e dar modo alle persone di valutare e criticare. Gli eventi stanno assumendo via via dimensioni maggiori. Il nostro è un percorso di preparazione dei cittadini, per ragionare sui contributi che possono offrire nei progetti principali.
L’intervista a Pier Luigi Sacco è tratta dal Blog laculturachevorrei.it