Home News Cultura Progetto ex carcere S. Stefano, Giovanna Barni: Migliore forma di impresa è la cooperativa di comunità

Progetto ex carcere S. Stefano, Giovanna Barni: Migliore forma di impresa è la cooperativa di comunità

18 febbraio 2021 – Il progetto di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano dovrà essere “integrato, partecipato ed europeo”. Lo ha sottolineato la commissaria del governo, Silvia Costa, introducendo il workshop di oggi sul progetto di restauro e valorizzazione dell’ex carcere.

Il progetto, presentato online al sindaco, alle associazioni, agli imprenditori e ai cittadini di Ventotene, nasce da una progettazione partecipata fortemente voluta dalla Commissaria Silvia Costa, momento finale di ascolto della cittadinanza avviato nei mesi precedenti.

L’incontro si è focalizzato in particolare sul tema di “Come partecipare alle opportunità del Progetto: il ‘Laboratorio di innovazione’ per Ventotene” dove la presidente di CoopCulture e CulTurMedia Legacoop, Giovanna Barni, è intervenuta con l’obiettivo di traferire idee innovative di modelli sostenibili e partenariati pubblico privati per la futura valorizzazione del carcere di Santo Stefano e per una filiera intersettoriale per le isole.

“Credo che la parola cooperazione sia la parola chiave che ha segnato questa fase progettuale e che dovrà segnare anche la fase successiva di implementazione e di gestione della messa a valore di questo patrimonio”, ha evidenziato Giovanna Barni. “La migliore forma di impresa che si può immaginare è sicuramente la cooperativa di comunità, una cooperazione nata tra i cittadini – che trova un grandissimo gradimento da parte dei giovani – che si mettono insieme per curare e mettere a valore i beni comuni del proprio territorio per ricavare benefici per la comunità intera”.

Si è anche parlato di sviluppo futuro insieme a Paolo Orneli, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio. A raccogliere le istanze presentate dai cittadini sono stati un team di esperti di progettazione culturale, con competenze trasversali: Francesco Collotti e Alessandro Leon, insieme a Stefano Baia Curioni, Rita Biasi.

La giornata è stato anche il momento in cui si sono affrontati i temi del “dopo”, in particolare della capacità della Comunità di recepire le opportunità che nascono dal progetto e che porteranno sviluppo, turismo di qualità e molte altre attività in cui potranno essere coinvolti, come attori significativi, i cittadini. Cittadini che guardano già con molta fiducia a questo progetto tanto che l’intero Consiglio Comunale di Ventotene lo ha approvato all’unanimità nella seduta di pochi giorni fa.

L’articolazione del processo mette in luce come la visione, promossa dalla Commissaria e condivisa con la Regione Lazio insieme al soggetto attuatore Invitalia, lo renda “progetto esemplare” anche per la capacità di influire positivamente nella vita della comunità. Per questo il progetto “Ventotene-Santo Stefano per il recupero dell’ex Carcere borbonico” è già in prima posizione tra i candidati dell’Italia al riconoscimento di marchio del Patrimonio Europeo. 

Programma Workshop – 18 febbraio 2021