Officine della Cultura: il grande grazie del Cinema Eden di Arezzo al suo pubblico
Nell’occasione della chiusura della campagna di crowdfunding “Non ci resta che piangere” Officine della Cultura ha ringraziato i tanti donatori e presentato alcuni nuovi progetti che nasceranno nelle sale dell’Eden in questo 2023 appena iniziato
Il Cinema Eden di Arezzo è pronto alla sfida del 2023. Una sfida da giocare non più in solitudine, cinema d’essai sotto le mura della città, ultimo cinema nel centro storico di Arezzo, ma insieme ad un pubblico numeroso, fatto dai tanti appassionati e dai tanti affezionati, anche al di là delle mura cittadine, che hanno deciso di sostenerne lo sforzo amministrativo e il valore civico e culturale attraverso la campagna di crowdfunding “Non ci resta che piangere”.
La campagna, curata da Officine della Cultura all’interno del portale Produzionidalbasso.com, si è infatti chiusa martedì 28 febbraio con un risultato positivo che permette di guardare al futuro immediato con ottimismo. Ed è proprio di questo risultato che si è parlato ieri sera tra le sale dell’Eden, in un incontro aperto alla città per festeggiare insieme il traguardo raggiunto – la campagna di crowdfunding ha ottenuto € 44.627 a fronte di una richiesta iniziale di € 40.000 – e ringraziare, uno ad uno, i 422 sostenitori ben sapendo che in alcuni casi i numeri sono maggiori, come ad esempio in occasione delle serate a sostegno della campagna proposte dai circoli ARCI. Senza rinunciare al lancio di ulteriori sorprese, oltre alla programmazione, inattesa ma forse non troppo, del film originale che ha dato il via all’immaginario legato alla sfida del crowdfunding sotto il segno di #1fiorinoxeden: il “Non ci resta che piangere” firmato da Roberto Benigni e Massimo Troisi.
Massimo Ferri, Presidente di Officine della Cultura, così racconta i 145 giorni del crowdfunding: «Quando, nel 2015, abbiamo assunto la gestione del Cinema Eden sapevamo di entrare a far parte della storia di uno spazio artistico e culturale con un legame forte con la città. Lo sapevamo perché eravamo noi stessi, da pubblico, parte di quel legame, di quell’affetto. Ci è dunque sembrato semplice, anzi doveroso, il racconto in sala, senza troppi giri di parole, quasi come all’interno di una famiglia allargata, dei problemi economici del cinema. Ed è proprio quanto abbiamo confidato al team di Produzionidalbasso.com impostando la campagna. Ci aspettavamo un ascolto partecipe ma il pubblico dell’Eden, e non solo, ci ha dato molto di più: ha ribadito quel legame forte, intrecciandolo ancora di più con la propria storia, ricordando a tutti noi che, al di là dei fogli di calcolo, dei profitti e delle perdite, e parafrasando Shakespeare, “una collettività può farsi della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”».
«La storia del Cinema Eden è oggi nei commenti che molti donatori hanno scritto nella bacheca del progetto. Vi si legge il legame con il territorio, la memoria, la nostalgia, la necessità di una presenza per molti preziosa e questo ci allieta e ci invita allo stesso tempo a proseguire il nostro percorso con fiducia – dice Michele Squillace, una tra i volti che fanno parte della storia dell’Eden. – Importante e rilevante è stato però anche l’apporto di donatori non residenti ad Arezzo, addirittura senza alcun legame con la città, semplicemente per essersi riconosciuti nel nostro progetto, per l’adesione ad un’idea di cinema forse “antica” ma certo profondamente ancorata al bisogno di socialità degli essere umani. Invitiamo tutti loro a venirci a trovare, a sentirsi qui un po’ come a casa».
Tra gli interventi della serata si segnala anche quello in video di Angelo Rindone del portale produzionidalbasso.com, la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia dedicata al microfinanziamento dal basso: «Ci fa piacere come Produzioni dal Basso di essere stati parte di questa vostra avventura e la raccolta fondi che ha permesso di salvare il cinema Eden. Visto la crisi del cinema e in particolare delle sale del cinema e l’urgenza di prendersi cura di questi spazi, facciamo gli auguri per il futuro del Cinema Eden e dei tanti piccoli cinema di paese, di provincia, e di città che sono in difficoltà ma che possono invece reinventarsi come spazi di aggregazione, per generare impatto e per costruire delle iniziative per valorizzare i quartieri».
Al di là dell’ottimo risultato della campagna di crowdfunding il 2023 del Cinema Eden nasce anche all’insegna di un’importante convenzione tra Officine della Cultura e il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Arezzo. «La collaborazione tra il Convitto Nazionale di Arezzo e le Officine della Cultura – afferma il Dirigente Luciano Tagliaferri – è da tempo consolidata, grazie al Progetto Officine Social Movie dove i ragazzi del Liceo Artistico indirizzo cinema collaborano nell’ideazione, organizzazione e comunicazione. La volontà di sostenere economicamente in modo importante le attività del Cinema Eden, e l’utilizzo degli spazi per le attività didattiche, progetti, mostre, workshop organizzati dal Liceo Piero della Francesca, rientrano nella volontà comune tra le due realtà aretine per promuovere arte e cultura».
La convenzione vedrà dunque diventare ancora più saldo e strutturato il legame già solido tra l’Istituto e Officine della Cultura, nato in occasione dell’organizzazione del Festival Internazionale di Cortometraggi Officine Social Movie, quest’anno alla IV edizione, con un ampliamento delle attività formative e didattiche, vestendo le sale del Cinema Eden dei panni di una scuola di cinema con uno sguardo anche alle nuove forme del teatro contemporaneo e i suoi legami con il teatro digitale.
Le porte del Cinema Eden resteranno aperte, dunque, e arriveranno ad aprirsi anche in orario scolastico anche se già si pensa alla prossima primavera quando, negli spazi esterni del cinema, si potrà assistere alla composizione del murales con i nomi dei donatori che hanno scelto, con il proprio contributo, di entrare a far parte della storia dell’Eden. Una storia che tingerà i sogni di un grande schermo in città con i colori di tempere e matite.
Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org