Home News Cultura #ITALIALIVE, l’industria degli eventi chiede misure immediate. A rischio 570mila posti di lavoro

#ITALIALIVE, l’industria degli eventi chiede misure immediate. A rischio 570mila posti di lavoro

C’è un’industria in Italia che non si vede, ma che realizza tutto ciò che vediamo “dal vivo”, si legge sul sito www.eventsliveindustry.it  creato per lanciare l’iniziativa con l’hashtag #Italialive, sostenuta, tra gli altri, da Alleanza Cooperative Italiane Cultura, Turismo, Comunicazione che mette insieme 10 tra le più importanti associazioni rappresentative della event industry.

“Servono azioni concrete per ripartire e costruire insieme la Fase 2”, sottolinea Italialive che ha stilato un manifesto e inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e al ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

“Senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori”. Questo il grido d’allarme che arriva da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti in ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

La richiesta: misure a supporto di un comparto “invisibile” che sta perdendo oltre il 50% di fatturato, e cioè quello dei grandi eventi, facendone arrivare le istanze fino alle istituzioni e al governo.

Si tratta della lunga e complessa filiera che sta dietro gli eventi live, indoor e outdoor: ne fanno parte le agenzie che coordinano i clienti e l’organizzazione, chi gestisce le location, gli artisti e i service tecnici, gli allestitori, gli scenografi, i registi, i catering e migliaia di altre figure che contribuiscono all’architettura finale di un evento.

Con l’emergenza Covid-19, tutto questo mondo si è fermato, bloccando le attività di un comparto che, nella sua attività quotidiana, contribuisce alla produzione di quasi un 1 milione di piccoli e grandi eventi, generando 65,5 miliardi di euro con un impatto diretto sul PIL di 36,2 miliardi di euro/anno, attraverso 569 mila addetti. Secondo una ricerca di Oxford Economics l’Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore dei business event, e in cui va considerato anche l’impatto diretto che questo settore ha su quelli del turismo e della cultura in generale: ad esempio, il numero di notti acquistato in Hotel per evento equivale a circa il 40% del totale.

Con il fermo imposto dall’emergenza Coronavirus, dunque, è a rischio un sistema economico che conta avrà quasi 600mila persone: per questo motivo è nata Events&Live Industry, una realtà che mette insieme le più grandi associazioni del settore (Alleanza delle Cooperative Italiane, Admei, Aiic Italia, Anbc, Club degli Eventi, Convention Bureau Italia, Federcongressi & Eventi, Icca, Mpi Italia Chapter e Site Italy) unite dall’obiettivo di rappresentare l’industry presso il governo e le Istituzioni, avanzando richieste di interventi economici a tutela del settore e nell’ottica di una ripresa del Paese.

Il Manifesto #Italialive