Teatro Vascello: continuano le letture in streaming di “La vita istruzioni per l’uso” di George Perec
Il Teatro Vascello di Roma e la sua compagnia La Fabbrica dell’Attore, in una sorta di resilienza a oltranza dettata dallo stato attuale in cui versa l’Italia e il mondo intero a causa della pandemia di Covid 19, decidono di realizzare una serie di letture a puntate del romanzo “La vita istruzioni per l’uso” di George Perec, un romanzo che continua ad essere letto, in diretta streaming, da Manuela Kustermann e Alkis Zanis venerdì 5 febbraio 2021 alle ore 21 e da Cristina Borgogni, Manuela Kustermann e Alkis Zanis sabato 6 febbraio alle ore 19.
Visione gratuita previa prenotazione:
promozioneteatrovascello@gmail.com
oppure direttamente su Piattaforma ZOOM:
https://zoom.us/j/8371827431
LA VITA ISTRUZIONI PER L’USO
Letture a puntate del romanzo di Georges Perec
leggono
Cristina Borgogni, Manuela Kustermann e Alkis Zanis
luci e regia video
Paride Donatelli
assistente luci e streaming
Giuseppe Incurvati
direttore di scena
Danilo Rosati
un progetto a cura di
Manuela Kustermann
“La vita istruzioni per l’uso” di Georges Perec è un meccanismo ingegnoso e che ha divertito migliaia di lettori in tutto il mondo.
Il libro è ambientato in un vecchio palazzo parigino di dieci piani situato in una strada inventata al quale Perec dà forma e contenuto infondendogli vita in 500 pagine che contengono 700 storie che si svolgono in 100 anni.
Un iper romanzo adorato da Calvino, un ritratto maniacale di interni ed arredi, che si svolgono in 8 piani più il pianoterra e le cantine con molti appartamenti di varie grandezze con numerose stanze.
Un caseggiato rettangolare, un quadrato allungato di 10 caselle per lato, per un totale di 100 caselle come su una scacchiera.
La narrazione di Perec procede come la pedina del cavallo negli scacchi, di stanza in stanza ( ogni stanza una casella) senza mai tornare nella stessa camera, (si può tornare nello stesso appartamento, solo se questo ha più stanze).
Ciascuna camera-casella rappresenta un capitolo, ma i capitoli sono 99 più un preambolo e un epilogo e non 100 come si potrebbe pensare, il perché si scoprirà solo alla fine del libro.
Il libro di Perec oltre ad essere concepito come una scacchiera è soprattutto immaginato come un puzzle; il libro infatti è composto da moltissimi frammenti, tanti capitoli e racconti che assumono senso solo se combinati tra loro.
Come dice Perec: un pezzo del puzzle se preso da solo non può restituire un’idea dell’insieme che andrà a costituire l’elemento non preesiste all’insieme, non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l’insieme, ma l’insieme a determinare l’elemento.
E’ curioso notare che il termine francese per definire il singolo pezzo di un puzzle: piéce è lo stesso per indicare la stanza di un appartamento.
Ogni appartamento ha una sua storia, un suo insieme che si definisce attraverso una serie di collegamenti reciproci e non, nel tempo e nello spazio.
Ciascun elemento può far scaturire un’infinità di storie, una continua proliferazione di racconti, come in una scatola cinese, una storia ne contiene un’altra che a sua volta ne racchiude un’altra e cosi via. Un libro potenzialmente infinito, un genere letterario per cui Calvino coniò la definizione Iper romanzo.
Un libro che è anche un dizionario, un enciclopedia, pieno di eventi, racconti, personaggi, luoghi, ricordi, un mondo letterario in cui possa rispecchiarsi il mondo reale.
Perec cerca di fermare il tempo descrivendo la vita minuziosamente e elencando le cose nel loro dettaglio più infinitesimale, ma in realtà il libro copre solo una giornata, il 23 giugno del 1975 poco prima delle 8 di sera.
Un capolavoro assoluto scritto in 9 anni da un geniale ebreo polacco nato il 7 Marzo 1936 e morto il 3 Marzo 1982.
Note biografiche di Georges Perec
Info: www.teatrovascello.it