Home Ritratto Il Centro di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale: un patrimonio unico, una risorsa per tutti

Il Centro di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale: un patrimonio unico, una risorsa per tutti

Schermata-2016-05-11-alle-01.05.28Il Centro di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale di Bologna è un’esperienza unica in Italia per quanto riguarda la raccolta di materiali storici ed economici sulla cooperazione.

Il Direttore Elena Romagnoli ci racconta la storia, le numerose attività svolte e i progetti più importanti realizzati o in programmazione del Centro.

Perché è nato il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale?

Elena RomagnoliIl Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale nasce nel 1988, per volontà dell’allora Federcoop di Bologna oggi Legacoop Bologna e di un primo nucleo di cooperative, con il compito di affermare e diffondere i valori e i principi della cooperazione, attraverso la conservazione delle fonti documentarie prodotte in oltre un secolo di storia, da tutta la cooperazione italiana, nella sua interezza, senza cioè distinzione di appartenenza alla diverse centrali di rappresentanza, facendo del Centro uno strumento di sistema idoneo a rappresentare la costituenda Alleanza Cooperativa Italiana.
Nel corso del tempo l’Associazione ha ampliato la sua base associativa contando oggi sul sostegno di oltre 50 cooperative ed ha esteso la sua sfera d’intervento all’intero territorio nazionale, in conformità con quanto indicato dal Protocollo d’Intesa siglato nel 2002 con Legacoop, a firma di Enea Mazzoli ed Ivano Barberini.

Quali sono le principali attività sviluppate dal Centro?

Il Centro cura la raccolta e la catalogazione sistematica del materiale documentario relativo alla cooperazione e all’economia sociale, lo tutela, affinché queste fonti cooperative non vadano disperse e siano rese disponibili alla lettura ed allo studio.
La Biblioteca, arricchita anche dalla preziosa acquisizione del materiale bibliografico proveniente dalla Biblioteca Legacoop Nazionale, conta all’oggi oltre 26.000 volumi, riviste, materiale audiovisivo e multimediale, manifesti, opuscoli e brochure relative alle attività svolte dalle cooperative.
Il Catalogo del materiale posseduto e la Bibliografia Italiana sulla cooperazione, congiuntamente a numerosi documenti multimediali, sono consultabili on-line sul sito www.cooperazione.net.
Mi preme infine evidenziare che Legacoop è l’unica associazione di imprese italiana che ha investito in modo sistematico e permanente sulle politiche di tutela, conservazione e ordinamento delle fonti archivistiche delle imprese associate. Il Centro si colloca così, nel panorama archivistico nazionale, come l’unico ente che opera, in modo permanente al censimento, la raccolta e la conservazione degli archivi di impresa cooperativa, agendo in questa attività in relazione diretta con gli enti cooperativi produttori di documentazione.

Su quali linee strategiche si svolge l’attività del Centro di Documentazione?

Conoscere i fatti, interpretarli, rielaborarli, avere la capacità di evolvere le proprie teorie e dottrine, queste azioni non possono eludere la conoscenza della propria memoria storica. Partendo da questa consapevolezza l’attività del Centro si è concentrata in questi anni nell’opera di “ricostruzionedella memoria cooperativa, attraverso il recupero delle fonti documentarie del settore. Oltre 300 archivi storici di cooperative, volumi, periodici, fotografie, manifesti, cd-rom, bandiere e medaglie tutto il materiale raccolto in questi anni è stato ordinato, catalogato e reso disponibile alla consultazione.

Dove vengono cercati, reperiti, trovati i materiali storici?

La nostra prima fonte di ricerca è stata l’individuazione degli enti e delle cooperative che conservano archivi storici, per promuoverne la tutela e conservazione. E’ nata da questa esigenza la realizzazione del Network degli archivi cooperativi. Il censimento, realizzato con il patrocinio dell’Università di Bologna, contiene la mappatura dei luoghi presso i quali sono conservate fonti documentarie sul movimento cooperativo italiano aderente a tutte le Centrali di rappresentanza.
Il Centro quale custode ufficiale della memoria cooperativa è un’esperienza unica in Italia, infatti nel corso del tempo, sono state raccolte e rese disponibili ricche collezioni di materiale bibliografico e archivistico e non mancano testimonianze come corrispondenza, libri sociali e altri atti prodotti da fine ottocento ai giorni nostri, nonché il prezioso archivio fotografico nazionale dell’Editrice Cooperativa che conta oltre 30.000 stampe.

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Qual è il ruolo del Centro di Documentazione nella promozione della cultura cooperativa?

La promozione e la diffusione della cultura cooperativa hanno costantemente indirizzato le attività del Centro ed è in questa ottica che nel 2000 abbiamo dato vita alla collana “Storia e studi cooperativi” promossa dal Centro e pubblicata in collaborazione con l’editore Il Mulino.
La collana ha voluto offrire alle cooperative e alle strutture territoriali Legacoop, l’opportunità di pubblicare studi e ricerche, all’interno di un progetto editoriale interamente dedicato alla cooperazione, favorendo altresì lo sviluppo in ambito accademico, di uno specifico indirizzo di ricerca e di elaborazione teorica sulla cooperazione. All’oggi, la collana ospita 38 pubblicazioni ed altre sono in corso di preparazione. L’iniziativa editoriale è stata ulteriormente arricchita nel 2007 con l’inaugurazione della collana “Esperienze ed Immagini Cooperative”, edita da Clueb, una raccolta di pubblicazioni a carattere divulgativo e a prevalente contenuto iconografico.
Il Centro, con la sua attività di tutela e conservazione favorisce il processo di trasmissione della memoria documentaria cooperativa, condizione indispensabile all’attività di ricerca sul sistema cooperativo italiano.

Quali sono i progetti più importanti realizzati o in programmazione del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale?

La parola chiave che è stata il fulcro delle nostre attività è sempre stata “innovazione”. Infatti nel corso di questi decenni abbiamo utilizzato i canali più avanzati della divulgazione, utilizzando il nostro sito web per consentire a quanti sono interessati ai temi cooperativi di reperire notizie, e documenti. Questo è stato il presupposto che ha ispirato la realizzazione dei nostri progetti: il Museo virtuale, il Catalogo bibliografico on line della biblioteca, la digitalizzazione della rivista la Cooperazione italiana, la realizzazione della Bibliografia italiana sulla cooperazione. Si è trattato dunque di creare, per la prima volta in Italia, un sito che raccogliesse in maniera storicamente corretta e scientificamente testata la ricca documentazione, i numerosi riferimenti e le informazioni relative alla cooperazione in Italia e nel mondo. Oltre al proseguimento della consueta attività istituzionale, è in fase di realizzazione un progetto che riguarda la digitalizzazione e la successiva catalogazione bibliografica del prezioso patrimonio fotografico dell’archivio redazionale dell’Editrice Cooperativa di Roma. Il patrimonio riguarda oltre 30.000 immagini databili dagli anni ‘50 del Novecento fino agli anni ’80. Si tratta di scatti relativi a scene di lavoro quotidiano e a momenti istituzionali come assemblee, congressi e inaugurazioni ripresi in cooperative di consumo, agricole, di abitazione operanti in Italia e nel mondo.

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Come vede il futuro del Centro di Documentazione che per definizione raccoglie materiali ed esperienze del passato?

Nella nostra attività poniamo una particolare attenzione alla formazione delle giovani generazioni. Già nel 1996, abbiamo collaborato, fornendo supporto alla didattica, all’azione congiunta di Università degli studi di Bologna, delle Centrali cooperative e dei Fondi mutualistici, che ha dato vita all’attuale Master di I livello in Economia della cooperazione. Abbiamo inoltre promosso in collaborazione con Legacoop Bologna e Confcooperative Bologna il progetto Copyright rivolto alle scuole medie inferiori e superiori per promuovere la pratica della cooperazione tra gli studenti e per coadiuvarli nel progettare un’impresa cooperativa. Il concorso, la cui prima edizione si è svolta nell’anno scolastico 2007-2008, coinvolge ogni anno alcune centinaia di studenti.

Come contribuire allo sviluppo del Centro?

Il Centro vive grazie al sostegno del movimento cooperativo. È possibile contribuire in due modi, attraverso l’adesione delle cooperative al Centro ed inviando libri, archivi, riviste, atti, fotografie, manifesti, relativi alle attività svolte dagli enti cooperativi o da materiali storici conservati meritoriamente da parte di privati. Ogni contributo sarà valorizzato per dare continuità a questa esperienza e per rendere il movimento cooperativo un protagonista sempre più importante della storia italiana.

Centro di Documentazione – come contribuire