Home News Cultura Con Figli Maestri una produzione cooperativa approda a Venezia74 per MigrArti

Con Figli Maestri una produzione cooperativa approda a Venezia74 per MigrArti

Vincitore del Bando Migrarti del Mibact e prodotto dalla CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio, in collaborazione con l’Associazione CIAO onlus (Associazione della scuola di italiano per stranieri Effathà), Figli Maestri, il documentario di Simone Bucri, sarà proiettato mercoledì 6 settembre alle ore 11.30 e giovedì 7 alle 9.15 all’interno della rassegna di cortometraggi MigrArti, seconda edizione del bando voluto dal MiBact divenuto evento collaterale della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Le proiezioni saranno entrambe ospitate alla Sala del Palazzo del Casinò. La premiazione avverrà invece venerdì 8 presso la Sala Taverna dell’Hotel Excelsior alle ore 15.30.

Figli Maestri è solo il nuovo tassello della produzione cinematografica della CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio, che dura da quasi quarant’anni e che si è spesso rivolta alla cooperazione stessa, alla sua storia e ai suoi valori. In fase di completamento è ad esempio la Pentalogia della Bonifica Ostiense, il risultato di un’indagine storica e antropologica avviata negli anni Ottanta incentrata sulla costituzione della prima cooperativa bracciantile d’Europa, l’AGOBR, fondata a Ravenna nel 1884 e sulla bonifica del territorio litoraneo di Roma da essa realizzato. La ricerca ha generato quattro film documentari, un libro e ben due poli museali.

La ricerca avviata da Paolo Isaja e Maria Pia Melandri, e dagli altri soci della Cooperativa, è proseguita nel tempo, interessando altre aree geografiche e altri settori del lavoro cooperativo (vedi qui), mettendo in moto anche altri processi come quello della realizzazione di un archivio video dedicato alla Memoria e ai valori Cooperativi (MEMOCOOP, in corso di lavorazione).

Oltre a concorrere per il premio del miglior film tra i selezionati nella sezione cinema di MigrArti, Figli Maestri è anche stato inserito nel concorso di Rai Cinema, che vede in palio un contratto di messa in onda sulle reti Rai. Al pari degli altri film selezionati, Figli Maestri sarà visibile (e votabile con un click) sulla piattaforma digitale www.raicinemachannel.it dall’8 al 30 settembre.

FIGLI MAESTRI

con: Mahmud Uddin, Chiara Peng, Zixi Peng, Moin Uddin
regia: Simone Bucri
fotografia: Massimiliano De Cicco
scritto da: Simone Bucri, Massimiliano De Cicco e Lorenzo Iervolino
montaggio: Kerim Bolimar
musiche: Nicoletta Nardi e Franco Pietropaoli
prodotto da: Paolo Isaja e Maria Pia Melandri
produzione: CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio e C.I.A.O. onlus

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Acilia, periferia sud di Roma. Mahmud si sposta per il quartiere a bordo della sua bicicletta, è una giornata di primavera, il sole brilla sull’asfalto di via di Macchia Saponara. Mahmud ha ventuno anni, lavora in un salone di bellezza e ha finalmente deciso di accettare la proposta di suo padre: sposare una ragazza del loro paese, il Bangladesh.

Chiara ha quindici anni, pelle color porcellana e occhi allungati che suggeriscono le sue origini orientali. Si muove nello stesso minuscolo spicchio di mondo di Mahmud, ma non sembra doversi recare da nessuna parte.

Pare abitare l’ambiente circostante come un’aliena appena sbarcata su uno strano pianeta. Attorno a lei, come l’avvicinarsi roco di un temporale, la voce di sua madre Zixi racconta una storia, la loro storia: quella di una donna che ha vissuto il trauma di non essere stata desiderata, e quella di una bambina, a sua volta rifiutata, che le ha poi salvato la vita.

Sia Mahmud che Chiara, così come i loro genitori, vedono incontrare le proprie traiettorie nella scuola di italiano per stranieri Effathà, aperta a studenti di ogni età e provenienza, dove persino i figli possono trasformarsi in maestri. I due ragazzi sono infatti tra i docenti volontari, mentre mamma Zixi, e papà Mafil tra i tanti studenti.

Con il ritmo dell’incedere quotidiano, le due storie non raccontano la parte più esplicita, più visibile e ad oggi sovraesposta del fenomeno della migrazione, ovvero il viaggio, lo sbarco, l’approdo. Ma lo spettatore si trova già spostato in avanti, all’interno di dinamiche famigliari e relazionali consolidate, chiamato a condividere il mutamento o la presa di coscienza di situazioni prevalentemente personali, emotive, a confrontarsi con i protagonisti da pari a pari.

Simone Bucri
Roma, 1979. Filmmaker, ha curato la regia di documentari e video di carattere storico e antropologico. Tra questi Dove non si va andremo (2010) sulle vicende del Collettivo Angelo Mai, Pescatori di Ostia (2012) prodotto dalla CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio. Dal 2013 al 2016 ha lavorato come senior video expert in progetti dell’Unione Europea in Marocco, Libano, Georgia ed Etiopia, su tematiche come inclusione sociale, sviluppo turistico sostenibile e tutela ambientale. È attualmente responsabile dei programmi di raccolta della memoria in video dell’Ecomuseo del Litorale Romano.

La Cooperativa Ricerca sul Territorio inizia le proprie attività nel 1978, utilizzando sistematicamente il cinema diretto nel corso delle proprie ricerche sul territorio del Litorale romano e non solo. Il risultato in questi quasi quarant’anni è di notevole portata e conta la produzione di quasi trenta film documentari, la progettazione e la realizzazione dei due poli che compongono il sistema dell’Ecomuseo del Litorale Romano, la creazione di diversi archivi.

Paolo Isaja e Maria Pia Melandri, fondatori della Cooperativa, tornano a Venezia in qualità di produttori di questo documentario, dopo essere stati ospiti come autori dei film Iolanda e Rossellini (1995), incentrato sulla figura di Iolanda Benvenuti, vera montatrice del capolavoro neorealista Roma Città Aperta; Tornare a Orgosolo (1997), cronaca del ritorno del maestro Vittorio De Seta sui luoghi del suo celebre Banditi a Orgosolo (Leone d’Argento per l’opera prima nel 1961 a Venezia22); e per Isaja (assieme ad Antonello Proto) con La Cornacchia disse crai (1980), lungometraggio di cinema diretto girato a Tuscania con le ultime venti famiglie rimaste a vivere nella baraccopoli dopo il terremoto del 1971.

CIAO onlus – Effathà. Scuola d’italiano
CIAO onlus (Centro per l’Integrazione, l’Accoglienza e l’Orientamento) è un’associazione nata da Effathà, la Scuola di Italiano del “Centro di Formazione Giovanile Madonna di Loreto – Casa della Pace”, nata nel 1999 su iniziativa di tre giovani volontari con la spinta di Don Mario Torregrossa. Improvvisatisi insegnanti, in un momento in cui non esistevano ancora le scuole d’italiano per stranieri, né a livello di volontariato né tantomeno a livello istituzionale, i primi tre docenti furono seguiti da due spaesati studenti srilankesi.

Oggi, quasi venti anni dopo, Effathà conta oltre venti insegnanti volontari e circa 300 studenti di tutti i paesi del mondo che si susseguono durante il corso dell’anno scolastico. La Scuola d’Italiano non è semplicemente un luogo dove s’insegna la lingua ma soprattutto dove si creano relazioni tra studenti e maestri di culture, nazionalità, lingue e religioni diverse. L’associazione CIAO onlus ha lo scopo di dare alla scuola una struttura organizzativa più solida, offrire maggiori opportunità e servizi agli studenti, e relazionarsi con le istituzioni.

 

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