Home News Cultura Da cooperatore a sindaco più felice d’Europa. Salvatore Adduce ci racconta come Matera, la sua “grande bellezza”, è diventata Capitale Europea della Cultura 2019

Da cooperatore a sindaco più felice d’Europa. Salvatore Adduce ci racconta come Matera, la sua “grande bellezza”, è diventata Capitale Europea della Cultura 2019

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Dopo la grande festa per la designazione a Capitale europea della Cultura 2019, a Matera è tempo di programmare.

Si parte dal dossier “Open future” presentato alla Commissione Ue e dalla FondazioneBasilicata-Matera 2019” a cui saranno trasferite le competenze del Comitato che ha lavorato in questi anni. Previsti diversi interventi di miglioramento della città, già dai prossimi mesi.

Oggi, Salvatore Adduce primo cittadino di Matera, è il sindaco più felice d’Europa. Dirigente cooperativo, è stato presidente regionale della Lega delle Cooperative della Basilicata dal 1990 al 1995; parlamentare nel 2001 e nel 2006, in rappresentanza della coalizione di centrosinistra; il 12 aprile 2010 diventa Sindaco della città di Matera.

 

A lui, Legacoop Cultura ha chiesto di raccontare in che modo ha raggiunto questo straordinario traguardo.

 

1. “Non siamo avversari, siamo cooperatori”, è la frase che lei, Sindaco, ha detto agli altri sindaci per stemperare la tensione, prima della proclamazione della Capitale europea della Cultura. Dalla sua affermazione, quindi, si intuisce che Lei tenga ancora molto a definirsi un “cooperatore”. E’ così?

 

adduce-mt-2019-ridottoAssolutamente si. Sono stato per 15 anni dirigente della Lega delle Cooperative della Basilicata e presidente per 5 anni.
E’ stata una stagione molto importante della mia vita che mi ha dato tantissimo, sia in termini professionali che umani.
In questi anni ho avuto la possibilità di vivere dentro il mondo della cooperazione promuovendo la nascita di diverse imprese, in diversi comparti economici.
Un mondo straordinario nel quale giorno per giorno dirigenti e cooperatori si nutrono reciprocamente delle singole esperienze per crescere insieme e costruire un futuro migliore. La cooperazione resta uno dei principi da seguire in ogni ambito. Ed è su questa strada che si è mossa la candidatura di Matera a capitale europea della cultura. E non è un caso che sulla mia carta d’identità, alla voce professione, ci sia ancora la parola “cooperatore”.

 

 

2. Che significato ha per Salvatore Adduce essere il sindaco di Matera, la città italiana designata a ricoprire l’ambito ruolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019?

 

01_materaE’ per me un grande onore essere il sindaco della capitale europea della cultura per il 2019. Ma quello che più mi dà soddisfazione è il fatto di aver preso in carico una grande responsabilità ricevuta dal sindaco che mi ha preceduto (Emilio Nicola Buccico, centrodestra) e di averla portata a termine con un grande lavoro di squadra che ha visto la politica svolgere la sua funzione di indirizzo e il management svolgere il suo ruolo in piena autonomia.

Abbiamo chiamato un direttore, Paolo Verri, di assolute capacità manageriali e attraverso un avviso pubblico, un direttore artistico molto giovane come Joseph Grima, con una consolidata esperienza a livello internazionale.

 

3. Lo abbiamo visto, visibilmente commosso, stringersi con la sua delegazione, subito dopo l’annuncio del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Si è commosso immaginando che cosa?

 

matera_matera_ansa_24Mi sono commosso immaginando quei tantissimi cittadini lucani che in questi anni hanno voluto partecipare direttamente al cammino di questa candidatura.

Quegli stessi cittadini che hanno percorso a piedi tutta la Basilicata per accogliere la giuria il giorno della visita a Matera, quelle stesse famiglie, bambini, anziani che il pomeriggio del 17 ottobre hanno atteso con pazienza e fiducia in piazza, a Matera, l’esito finale festeggiando con bandierine e tante lacrime. Ecco, ho pianto, mi sono commosso come si sono commossi i tanti miei concittadini consapevoli del grande lavoro svolto e delle tante opportunità che oggi si aprono per tutti.

 

4. Ora che il sogno si è avverato, comincia la vera partita: quella che dovrà fare di Matera un punto di riferimento forte della Cultura Europea. Come cambierà, la sua città, sul piano delle infrastrutture e mobilità. Siete pronti ad accogliere al meglio le migliaia di persone che arriveranno nei prossimi anni?

 

treno-nuovo-a-villa-longoMatera è già un importante punto di riferimento per il turismo culturale e meta, ogni anno, di migliaia di persone. E’ la testimonianza più importante che Matera è già collegata con il resto del mondo in termini infrastrutturali.

Abbiamo un importantissimo aeroporto, quello di Bari, a 40 minuti da Matera e siamo fra le prime città in Italia con l’aeroporto più vicino. A Bari abbiamo un grande hub ferroviario a 60 chilometri da Matera e sono già aperti i cantieri, pienamente in funzione, per il raddoppio della strada che collega i due capoluoghi. Ci consentirà di arrivare a Bari in 30 minuti. Dal punto di vista ferroviario abbiamo le Fal, Ferrovie appulo lucane, che attualmente per percorrere 60 chilometri, da Matera a Bari, ci impiegano un’ora e 40 minuti. Mentre a 20 chilometri da Matera abbiamo una stazione delle Ferrovie dello Stato, a Ferrandina. Questo è lo scenario attuale.

Nelle prossime settimane faremo alcune piccole cose fra le quali, ad esempio, aumentare le corse dei bus navetta da aeroporto di Bari a Matera e ridurre il numero di fermate delle Fal in modo da arrivare da Bari a Matera in 60 minuti. E se non abbiamo una stazione Fs sotto casa non importa.

 

5. E come cambierà la Città dei Sassi, in termini di opportunità culturali?

 

Screenshot-2014-10-07-15.58.03Nel dossier abbiamo costruito un grande programma culturale che mette al centro i cittadini. Nelle prossime settimane, pubblicheremo i primi bandi per dare l’opportunità ai cittadini di formarsi su diversi temi come la tecnologia digitale e il management culturale.

Vogliamo formare l’abitante culturale offrendogli una “Cassetta degli attrezzi” perché possa contribuire direttamente alla realizzazione del programma del 2019.

 

 

6. ll Suo messaggio, Sindaco, per le cinque bellissime città italiane rimaste escluse.

 

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L’ho già detto in precedenti occasioni e lo ribadisco ora. Si tenessero pronte perché lavoreranno insieme a noi per cambiare il Paese, attraverso la forza dirompente della cultura.

 

Intervista realizzata da Maria Luisa Roscioli per Legacoop Cultura

 

Leggi il Dossier Candidatura di Matera 2019

 

Matera e la sua “grande bellezza”….

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