Home News Cultura Al via il piano di lavoro del Coordinamento: progetti integrati territoriali tra pubblico e privato per rendere la cultura fattore di sviluppo economico e sociale e promuovere un’offerta turistica qualificata e sostenibile

Al via il piano di lavoro del Coordinamento: progetti integrati territoriali tra pubblico e privato per rendere la cultura fattore di sviluppo economico e sociale e promuovere un’offerta turistica qualificata e sostenibile

coord riunione 22 settembre 2015Dopo la riunione nazionale del 22 settembre, prende forma il piano di   lavoro del Coordinamento per i prossimi mesi. Le priorità sono individuate nei vari comparti, ma il primo elemento che si intende sottolineare e promuovere con nuova forza comunicativa e con nuovi strumenti comuni è quello del valore complessivo della cooperazione culturale nell’intero Paese al servizio di quell’indispensabile nuovo sviluppo dei territori che veda nel Patrimonio Culturale, nella produzione di cultura e nella capacità di renderla un elemento di nuova attrattività e sviluppo turistico un investimento fondamentale per il Paese.

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La cooperazione rappresenta già oggi un interlocutore di rilievo in questo processo
: una realtà articolata e presente nei diversi territori, fortemente legata all’interesse collettivo e allo sviluppo dei territori, attenta a dare risposte organizzate a nuovi bisogni di lavoro professionale e di crescita imprenditoriale in quegli ambiti nei quali serve capacità di costruire progetti integrati di sistemi territoriali, in cui si tratta di promuovere complessivamente l’offerta culturale, ambientali, produttiva nell’artigianato come nell’enogastronomia di eccellenza dei territori dando ad essi nuovo valore anche dal punto di vista turistico.

In primo luogo, infatti, la cooperazione culturale rappresenta un modello evoluto e di successo di rapporto tra pubblico e privato nella valorizzazione dei beni culturali e, di questo, forse, non vi è ancora sufficiente consapevolezza da parte del Mibact: è certamente anche un nostro ritardo di comunicazione e di capacità di valorizzare lo straordinario lavoro compiuto in Piemonte, in Liguria, nel Lazio, in Campania, in Sicilia…e la proposta di un incontro con il Ministro Franceschini, fissato a metà ottobre e l’organizzazione di un convegno nazionale come Alleanza delle Cooperative su questo tema rappresentano la volontà di riprendere il posto che le cooperative meritano nei processi di ridefinizione in atto del ruolo pubblico e di quello privato. Si tratta anche, da subito e in queste occasioni, di evidenziare e contrastare le conseguenze sul settore dei Bandi Consip relativi ai Beni Culturali; infine è forte la richieste ad Anci e Mibact di poter essere interlocutori primari di un confronto sulla valorizzazione del Patrimonio culturale diffuso. Vi sono poi progetti di rete, importanti e nazionali, presentati all’Expo e in fase di avvio e sperimentazione, in primis, da parte di Coopculture con il Progetto di “Rete Cultura” e da DOC Servizi per quanto concerne lo spettacolo e le manifestazioni culturali dal vivo, che rappresentano anche un’opportunità di dare risposte innovative e tecnologicamente evolute a nuovi bisogni di aggregazione sia dal punto di vista della domanda, sia da quello dell’offerta di prodotti e servizi culturali o connessi alla cultura e al conseguente possibile sviluppo turistico.

Per quanto attiene allo spettacolo, si è deciso di avviare una riflessione critica sui risultati delle recenti assegnazioni del Fondo Unico per lo Spettacolo e sulla grave situazione che si è determinata in ambito musicale con l’azzeramento del contributo pubblico per molte e importanti realtà di promozione e formazione musicale: si deve agire per chiedere un ripensamento attento e partecipato con le categorie economiche dei criteri adottati per correggerne le storture inaccettabili, che, hanno, per altro, compromesso o penalizzato fortemente, ad oggi, molte realtà importanti cooperative e Associazioni del panorama della produzione culturale nello spettacolo, nella danza, nel teatro e, come detto, in particolare, nella musica.

Il Convegno “Musica Viva, un Patto per la musica Live nelle città del futuro”, promosso dal Comune di Milano, il prossimo 23-24 ottobre 2015, a Palazzo Reale, ci vedrà partecipi e protagonisti, insieme ad Agis e al sindacato nel discutere e presentare elaborazioni e proposte di modifiche normative o di iniziative connesse ai temi della dignità e del valore del lavoro nel settore dello spettacolo dal vivo e alla necessità di promuovere politiche condivise che ne tutelino e ne riconoscano l’impatto economico e sociale. D’altra parte è proprio dal CCNL per le imprese cooperative dello spettacolo siglato lo scorso anno che vengono le Indicazioni più forti per la cooperazione.

Nel piano di lavoro anche il cinema e la produzione di contenuti digitali multipiattaforma avranno nuovo vigore: sono allo studio ipotesi di lavoro sul Tax credit, sulla nascita di una rete di promozione e commercializzazione; di piattaforma per condividere e veicolare contenuti di produttori indipendenti, sull’avvio di nuove ipotesi di alta formazione tecnica e manageriale.

Per quanto concerne il turismo, l’obiettivo è quello, in primo luogo, di consolidare i progetti europei in corso potenziando e alimentando possibili collaborazioni e scambi di buone pratiche tra le nostre imprese e quelle estere; inoltre, è obbiettivo generale quello di fare della sostenibilità dello sviluppo turistico un elemento trainante e caratterizzante il modo in cui la cooperazione interpreta la gestione dei servizi turistici e il modello al quale tutto il settore turistico dovrebbe riferirsi per costruire un futuro equilibrato e durevole. La cooperazione esprime in questo settore grandi opportunità sia negli ambiti del turismo tradizionale, sia in quello più recente e in grande crescita del turismo culturale, esperienziale, sociale, scolastico……turismi animati da grande spinta valoriale ed etica che fa di queste realtà un elemento trainante anche per l’avvio di una nuova stagione di promozione di nuove imprese cooperative, in particolare, tra i giovani.

Nel settore editoriale e dell’informazione la cooperazione è interlocutore riconosciuto dell’iter parlamentare del disegno di legge delega per la riforma dell’editoria. Un disegno di legge presentato in questi giorni dal Pd e che ricalca coerentemente il lavoro fatto da tutte le associazioni nel confronto con il governo in questi mesi . Il nostro impegno è quello di seguire da vicino l’iter di questo disegno di legge, fino alla sua approvazione, avendo individuato integrazioni e proposte migliorative per l’intera filiera: importante come Legacoop e come Alleanza delle Cooperative indicare questo tema nella legge di stabilità 2016 affinché una riforma importante possa essere approvata ed avere valore in quanto dotata delle risorse necessarie nei prossimi tre anni. Diviene, quindi, assolutamente rilevante per la salvaguardia del pluralismo nel Paese il fatto che, mentre si avvia la discussione sul progetto di Riforma dell’editoria, si definiscano e si eroghino celermente i contributi riferiti al 2014, decisivi (siamo a settembre 2015!) per onorare quanto la legge in vigore oggi prevede per queste realtà giornalistiche cooperative. Proseguirà in questo quadro nei prossimi mesi la Campagna menogiornalimenoliberi, campagna che nei prossimi giorni formalizzerà, per altro, l’adesione alla raccolta di firme promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane contro le False Cooperative.

Un nuovo capitolo di lavoro sarà centrale nel 2016: il tema dell’editoria libraria indipendente e dei progetti per favorirne la distribuzione e la tenuta. Inoltre, la presenza nel settore delle librerie universitarie richiede una riflessione ed una nuova progettualità che possa contribuire a ridare prospettive e diversi strumenti per raccogliere e dare continuità allo straordinario lavoro di tanti anni di Celid.

Media Literacy come strumento di formazione alla comunicazione nelle scuole superiori: altro terreno su cui è forte l’esperienza maturata dalla cooperazione e sulla quale è rilevante far crescere la sensibilità delle Istituzioni scolastiche e delle amministrazioni locali e regionali.

Infine, una riflessione sulle modalità organizzative più opportune per contribuire a dare maggiore capacità di rappresentanza a questi comparti e per contribuire al meglio al più generale processo di costruzione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane per il primo gennaio 2017: in quel modello sta necessariamente un più forte coinvolgimento ed un più forte ruolo ad ogni livello di rappresentanza delle cooperative associate: un terreno di confronto da avviare rapidamente in sede Alleanza per accelerare nuovi modelli di governance che possano, per altro, rappresentare importanti processi di avvicinamento alla nascita di un unico riferimento organizzativo “Alleanza delle Cooperative culturali-beni culturali, comunicazione, turismo”.

Roberto Calari
Responsabile del Coordinamento Cultura, Beni Culturali, Turismo, Comunicazione di Legacoop Nazionale