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AgCult | Spettacolo, l’andamento del settore nella Relazione Fus 2019

Il documento esamina la ripartizione dei contributi nei diversi settori di attività oltre a dare elementi conoscitivi sull’offerta e la domanda dello spettacolo nel Paese

La Direzione generale Spettacolo e la Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero per i Beni culturali hanno pubblicato la Relazione sull’utilizzazione del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) e sull’andamento complessivo dello spettacolo relativa all’anno 2019. 

La relazione si articola in otto capitoli e due appendici. Dopo aver esaminato l’intervento in favore dell’intero settore dello spettacolo, vengono presi in esame singolarmente gli interventi in favore delle attività di spettacolo per le quali è prevista l’erogazione dei contributi a valere sul FUS. Per ogni attività di spettacolo, si espone la normativa di riferimento e successivamente l’analisi quantitativa dell’intervento statale. Infine, la relazione si conclude con l’analisi degli elementi conoscitivi relativi all’attività di spettacolo in Italia. 

Nell’Appendice A, si trova il contributo “La necessità di disporre di informazione statistica territoriale inerente al settore culturale” e il progetto PanoramaSpettacolo, ideato dalla Dg Cinema e Audiovisivo e dalla Dg Spettacolo e sviluppato dall’Osservatorio dello Spettacolo del Mibact per produrre informazione statistica territoriale che sia di supporto alle attività di definizione, monitoraggio e valutazione delle politiche e degli interventi nel settore culturale. Nell’Appendice B, per ogni attività di spettacolo, si trova l’elenco dei contributi assegnati a valere sul FUS per il 2019.

IL VALORE DEL FUS

Nelle prime tabelle riportate dalla relazione, viene effettuata una panoramica sul valore che il FUS ha acquisito dal 1985 al 2019. 
Lo stanziamento a prezzi correnti, nel 1985, è stato pari a circa 363,48 milioni di euro, raggiungendo il valore più alto nel 2001 quando supera i 530 milioni di euro (circa 530,92 milioni di euro), dal 2003 al 2006 è diminuito di anno in anno, da circa 506,63 milioni di euro del 2003 a circa 377,30 milioni di euro del 2006, negli anni 2014, 2015 e 2016 è stato di poco maggiore di 406 milioni di euro, e nell’ultimo anno è pari a circa 345,97 milioni di euro (+0,59% rispetto al 2018 e -4,82% rispetto al 1985).

Considerando il valore reale delle risorse stanziate, nel 2017 si è registrato il valore più basso, circa 133,22 milioni di euro, e il valore del 2019 è stato pari a circa 135,99 milioni di euro (+0,11% rispetto al 2018 e -62,59% rispetto al 1985). Il valore reale è diminuito di anno in anno dal 2008 al 2013, da circa 201,65 milioni di euro del 2008 a circa 157,01 milioni di euro del 2013, negli anni 2014, 2015 e 2016 è stato di poco maggiore di 160 milioni di euro, e negli ultimi tre anni è risultato minore di 140 milioni di euro. Dal 2017, con l’entrata in vigore della Legge Cinema (n. 220/2016) e la conseguente istituzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, le risorse destinate alle attività cinematografiche sono state scorporate dal FUS.

Rispetto al 2018, lo stanziamento complessivo è aumentato di 2.025.057,75 euro (+0,59%) e l’importo stanziato è rimasto invariato per il settore “Fondazioni lirico – sinfoniche”, mentre è aumentato per tutti gli altri settori. Le variazioni più rilevanti dell’importo stanziato si sono registrate per il settore “Attività circensi e di spettacolo viaggiante” e per il settore “Progetti multidisciplinari, Progetti speciali, Azioni di sistema”, rispettivamente +9,39% e +7,62%. L’importo stanziato per il settore “Under 35” è aumentato del 3,54%, mentre l’importo stanziato per il settore “Attività di danza” del 3,19%.

Per valutare la distribuzione territoriale del contributo assegnato, il numero di assegnazioni e l’importo sono stati ripartiti per regione. I soggetti della Lombardia hanno ricevuto l’importo maggiore: 105 contributi e 55.087.144,41 euro. I soggetti del Lazio, invece, il numero più alto di contributi: 158 contributi e 49.845.563,30 euro. Nessun contributo è stato assegnato a soggetti della Valle d’Aosta. Più di 90 contributi sono stati destinati ai soggetti dell’Emilia-Romagna (103) e a quelli della Toscana (95), mentre meno di 10 contributi sono andati ai soggetti della Calabria (8) e a quelli del Molise (2). Un importo maggiore di 30 milioni di euro è stato assegnato ai beneficiari del Veneto (36.365.822,55 euro), a quelli della Toscana (30.766.312,56 euro) e a quelli dell’Emilia-Romagna (30.296.611,71 euro), mentre meno di 100 mila euro sono andati ai beneficiari del Molise (98.806,00 euro). I beneficiari di Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana hanno ricevuto complessivamente il 49,86% del totale assegnato per attività di spettacolo dal vivo. 

Rispetto al 2018, il contributo assegnato è diminuito per i soggetti della Calabria, per quelli della Campania, per quelli del Lazio, per quelli del Molise, per quelli del Piemonte, per quelli della Sardegna, per quelli della Sicilia, per quelli del Trentino-Alto Adige e per quelli del Veneto, mentre è aumentato per i soggetti delle altre regioni. Le variazioni positive più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per i soggetti della Basilicata (+43,26%), per quelli dell’Abruzzo (+6,33) e per quelli della Toscana (+6,04%), mentre le variazioni negative più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per i soggetti del Molise (-38,37% ) e per quelli della Sardegna (-10,14%). Le variazioni più rilevanti del numero di contributi assegnati si sono registrate per i soggetti della Basilicata (44 contributi in più), per quelli della Campania (9 contributi in meno) e per quelli dell’Emilia-Romagna (9 contributi in meno). 

LE FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE

La Relazione, partendo da un’analisi dello stanziamento dei contributi a favore delle Fondazioni lirico-sinfoniche nel corso del 2019, esamina l’andamento dello stanziamento nel periodo 2006-2019. Si specifica che lo stanziamento a favore delle Fondazioni, determinato in base all’aliquota del 52,685394%, è pari a 182.274.000 euro e che coincide con quello del 2018. 

Lo stanziamento a prezzi correnti assume nel 2008 il valore più alto del periodo, circa 213,09 milioni di euro, negli anni dal 2009 al 2013 aumenta di anno in anno, da circa 188,58 milioni di euro del 2009 a circa 193,39 milioni di euro del 2013, e negli ultimi anni è di poco maggiore di 180 milioni di euro (nel 2019 e nel 2018 è pari a 182,27 milioni di euro, +0,001% rispetto al 2017 e +1,04% rispetto al 2006). Considerando il valore reale delle risorse stanziate, il valore del 2019 è pari a circa 154,39 milioni di euro (-0,51% rispetto al 2018 e -14,44% rispetto al 2006), ed è il valore più basso del periodo.

Nell’analisi della ripartizione del contributo tra le 14 fondazioni, la Fondazione Teatro alla Scala di Milano ha ricevuto il contributo più alto (29.346.114 euro). Alla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma Capitale sono andati 18.430.835,30 euro, e un contributo maggiore di 15 milioni di euro è andato sia alla Fondazione Teatro La Fenice di Venezia che alla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, rispettivamente 15.529.090,59 euro e 15.140.056,05 euro. La Fondazione Teatro Lirico di Cagliari ha ricevuto il contributo più basso (8.531.535,42 euro) e hanno ricevuto importi minori di 10 milioni di euro anche la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e la Fondazione Arena di Verona. Rispetto al 2018, il contributo assegnato è diminuito per la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, per la Fondazione Teatro Regio di Torino, per la Fondazione Arena di Verona, per la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e per la Fondazione Teatro di San Carlo in Napoli. È aumentato invece per le altre Fondazioni lirico – sinfoniche. Rispetto al 2018, le variazioni negative più rilevanti del contributo assegnato si registrano per la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e per la Fondazione Teatro Regio di Torino, rispettivamente -13,814% e -9,347%, mentre le variazioni positive più rilevanti del contributo assegnato si registrano per la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, rispettivamente +7,716% e +7,703%.

LE ATTIVITÀ TEATRALI

Per quanto riguarda le attività teatrali, la Relazione evidenzia come lo stanziamento, determinato in base all’aliquota del 21,148779%, è stato pari a 73.167.764,19 euro. Rispetto al 2018, l’importo stanziato per le attività teatrali è aumentato di 234.271,66 euro (+0,32%). L’analisi fa riferimento, anche in questo caso, al periodo 2006-2019. Lo stanziamento a prezzi correnti ha assunto il valore più alto del periodo nel 2008, circa 74,26 milioni di euro, il valore più basso del periodo nel 2010, 60 milioni di euro, nel 2011 e nel 2012 è stato pari a circa 66 milioni di euro, e dal 2013 al 2019 è aumentato di anno in anno, da circa 62,41 milioni di euro del 2013 a circa 73,17 milioni di euro del 2019 (+0,32% rispetto al 2018 e + 16,39% rispetto al 2006). Considerando il valore reale delle risorse stanziate per le attività teatrali, nel 2013 si può osservare il valore più basso del periodo, circa 54,27 milioni di euro, e il valore dell’ultimo anno è pari a circa 61,95 milioni di euro (-0,19% rispetto al 2018 e -1,44% rispetto al 2006).

La Relazione evidenzia come lo stanziamento del FUS per il 2019, pari a 345.966.856 euro, è stato ripartito sulla base delle aliquote percentuali previste, e 900 mila euro sono stati dedicati agli Under 35. 341.676,91 euro dei 900 mila euro sono stati destinati alle Imprese di produzione teatrale – Under 35. Una quota dello stanziamento per le attività teatrali, 3 milioni di euro dei 73.167.764,19 euro, è stata destinata a Circuiti regionali multidisciplinari, Organismi di programmazione multidisciplinari e Festival multidisciplinari, a integrazione degli stanziamenti per i Progetti multidisciplinari. 

Il 26,20% dell’importo totale è stato assegnato a Teatri di Rilevante Interesse Culturale, il 17,20% a Teatri Nazionali, il 16,61% a Centri di produzione teatrale, il 13,69% a Imprese di produzione teatrale, l’11,23% a Imprese di produzione di teatro di innovazione, il 6,75% alla Fondazione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Gli altri sottosettori hanno ricevuto percentuali inferiori al 2%. Per l’anno 2019 sono assegnati 305 contributi per attività teatrali. Il contributo medio risulta essere stato maggiore di 2 milioni di euro per il sotto-settore Teatri Nazionali (2.021.666 euro), maggiore di 900 mila euro anche per il sotto-settore Teatri di rilevante interesse culturale (923.621,75 euro), mentre minore di 10 mila euro per il sotto-settore Tournée all’estero (4.164 euro). I 10 contributi più alti hanno rappresentato il 29,98% del totale assegnato per il 2019 per attività teatrali, e sono stati 24 i contributi inferiori a 10 mila euro. 

Rispetto al 2018, è minore il numero delle assegnazioni (2 in meno) ed è maggiore l’importo assegnato (+0,39%). Il contributo assegnato è diminuito per il sotto-settore Imprese di produzione teatrale e per il sotto-settore Organismi di programmazione, mentre è aumentato per tutti gli altri sotto-settori. Le variazioni positive più rilevanti del contributo assegnato si registrano per il sotto-settore Tournée all’estero e per il sotto-settore Promozione – Progetti di formazione del pubblico, rispettivamente + 22,61% e + 4,48%, mentre la variazione negativa più rilevante si registra per il sotto-settore Organismi di programmazione (-8,88%). Le variazioni più rilevanti del numero di contributi assegnati si registrano per il sotto-settore Tournée all’estero (3 contributi in più), per il sotto-settore Imprese di produzione teatrale (2 contributi in meno) e per il sotto-settore Imprese di produzione di teatro di innovazione (2 contributi in meno). 

LE ATTIVITÀ MUSICALI

Lo stanziamento a favore delle attività musicali, determinato in base all’aliquota del 18,039747%, è stato pari, per il 2019,  a 62.411.547,02 euro. Rispetto al 2018, l’importo stanziato per le attività musicali è aumentato di 221.822,26 euro (+0,36%). Dalla valutazione dell’andamento dello stanziamento a prezzi correnti tra il 2006 e il 2019, esso ha assunto il valore più alto del periodo nel 2008, circa 62,71 milioni di euro, il valore più basso del periodo nel 2009, circa 51,81 milioni di euro, è stato pari a circa 58,02 milioni di euro nel 2012, e dal 2013 al 2019 è aumentato di anno in anno, da circa 54,86 milioni di euro del 2013 a circa 62,41 milioni di euro del 2019 (+0,36% rispetto al 2018 e + 17,57% rispetto al 2006). Considerando il valore reale delle risorse stanziate per le attività musicali, il valore del 2013 è stato il più basso del periodo, e quello del 2019 è stato pari a circa 52,85 milioni di euro (- 0,15% rispetto al 2018 e -0,45% rispetto al 2006). 

Sono state 301 le domande di contributo presentate. Il 28,09% del totale assegnato è per Teatri di Tradizione, il 25,78% per Istituzioni concertistico-orchestrali, il 24,10% per Programmazione di attività concertistiche e corali, il 12,03% per Festival, il 2,37% per Complessi strumentali e complessi strumentali giovanili, il 2,32% per Promozione – Progetti di perfezionamento professionale, mentre per gli altri sotto-settori percentuali inferiori al 2%. Per l’anno 2019 sono assegnati 285 contributi per attività musicali. Il contributo medio è stato maggiore di 1 milione di euro il sotto-settore Istituzioni concertistico-orchestrali e minore di 50 mila euro per il sotto-settore Tournée all’estero, rispettivamente 1.299.730,92 euro e 34.542,17 euro. I 10 contributi più alti hanno rappresentato il 24,77% del totale assegnato per il 2019 per attività musicali, e sono stati 9 i contributi inferiori a 20 mila euro. 

Rispetto al 2018, è diminuito il numero delle assegnazioni (3 in meno) ed è aumentato l’importo assegnato (+0,67%). La variazione positiva più rilevante del contributo assegnato si registra per il sotto-settore Circuiti regionali (+4,17%), mentre le variazioni negative più rilevanti del contributo assegnato si registrano per il sotto-settore Promozione – Progetti di ricambio generazionale degli artisti e per il sottosettore Tournée all’estero, rispettivamente -17,80% e -17,10%. Le variazioni più rilevanti del numero di contributi assegnati si registrano per il sotto-settore Tournée all’estero e per il sotto-settore Promozione – Progetti di coesione e inclusione sociale, rispettivamente 3 contributi in meno e 2 contributi in più. 

LE ATTIVITÀ DI DANZA

Per le attività di danza, lo stanziamento, determinato in base all’aliquota del 3,522416%, è stato pari a 12.186.393,46 euro. Rispetto al 2018, l’importo è aumentato di 376.819,07 euro (+3,19%). L’andamento dello stanziamento per le attività di danza nel periodo 2006-2019 rileva un aumento dal 2006 al 2008, da circa 6,57 milioni di euro del 2006 a circa 9,59 milioni di euro del 2008. Dopo la diminuzione del 2009 (-11,52% rispetto all’anno precedente), l’importo aumenta di anno in anno, dal 2012 è maggiore di 10 milioni di euro, e nell’ultimo anno assume il valore più alto del periodo (12.186.393,46 euro, + 3,19% rispetto al 2018 e + 85,63% rispetto al 2006). Considerando il valore reale delle risorse stanziate per le attività di danza, il valore del 2019 è pari a circa 10,32 milioni di euro, ed è il valore più alto del periodo (+2,67% rispetto al 2018 e +57,18% rispetto al 2006). 

Sono state 167 le domande di contributo. Il 48,75% del totale assegnato è andato agli Organismi di produzione della danza, il 18,45% ai Centri di produzione della danza, il 12,03% ai Festival, il 6,48% alle Rassegne, il 5,30% alla Promozione – Progetti di ricambio generazionale degli artisti, il 2,31% alla Fondazione La Biennale di Venezia, mentre per gli altri sotto-settori le percentuali sono state inferiori al 2%. Per l’anno 2019 sono stati assegnati 138 contributi per attività di danza.

Il contributo medio è stato maggiore di 400 mila euro per il sotto-settore Centri di produzione della danza (art. 26), mentre minore di 10 mila euro per il sotto-settore Tournée all’estero, rispettivamente 498.749,75 euro e 2.247,34 euro. I 10 contributi più alti hanno rappresentato il 36,41% del totale assegnato, sono stati 25 i contributi inferiori a 10 mila euro, e sono stati 8 i contributi inferiori a mille euro. Rispetto al 2018, è diminuito il numero delle assegnazioni (8 in meno) ed è maggiore l’importo assegnato (+3,65%). Le variazioni positive più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per il sotto-settore Festival (+5,85%), per il sottosettore Promozione – Progetti di ricambio generazionale degli artisti (+5,44%) e per il sotto-settore Promozione – Progetti di formazione del pubblico (+5,39%), mentre le variazioni negative più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per la Fondazione La Biennale di Venezia e per il sotto-settore Tournée all’estero, rispettivamente -10,71% e -10,46%. La variazione del numero di contributi assegnati si è registrata per il sotto-settore Tournée all’estero (8 contributi in meno).

LE ATTIVITÀ CIRCENSI E DELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE

Lo stanziamento a favore delle attività circensi e dello spettacolo viaggiante, determinato in base all’aliquota dell’1,589748%, è stato pari a 5.500.000 euro. 

Rispetto al 2018, l’importo stanziato per le attività circensi e di spettacolo viaggiante è aumentato di 472.277,43 euro (+9,39%). È sempre il 2008 l’anno nel quale si registra il valore più alto dello stanziamento (6,79 milioni di euro). Dal 2012 al 2015 è diminuito di anno in anno, da circa 6,37 milioni di euro del 2012 a circa 4,47 milioni di euro del 2015, il valore più basso del periodo, e dal 2015 al 2019 è cresciuto di anno in anno (5.500.000,00 euro nel 2019, + 9,39% rispetto al 2018 e -3,37% rispetto al 2006). Considerando il valore reale delle risorse stanziate per le attività circensi e di spettacolo viaggiante il valore del 2015 è stato il valore più basso del periodo, e il valore del 2019 è stato pari a circa 4,66 milioni di euro (+8,84% rispetto al 2018 e -18,18% rispetto al 2006).

Sono state 89 le domande di contributo presentate per il 2019. Il 29,24% del totale è stato assegnato per Imprese di circo e di circo contemporaneo in Italia, il 27,79% per Acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali, il 21,50% per Promozione – Progetti di perfezionamento professionale, il 5,57% per Imprese di produzione di circo contemporaneo e di innovazione, il 4,70% per Promozione – Progetti di formazione del pubblico, il 4,23% per Festival di circo non competitivi, mentre per gli altri sotto-settori percentuali inferiori al 3%. Per l’anno 2019 sono stati assegnati 73 contributi.

Il contributo medio è stato pari a 148.630,71 euro per il sotto-settore Promozione – Progetti di perfezionamento professionale e maggiore di 90 mila sia per il sotto-settore Festival di circo competitivi che per il sotto-settore Imprese di circo e di circo contemporaneo in Italia, rispettivamente 99.590,00 euro e 94.323,47 euro, mentre è stato minore di 25 mila euro sia per il sotto-settore Promozione – Progetti di ricambio generazionale degli artisti che per il sotto-settore Tournée all’estero, rispettivamente 20.532,00 euro e 15.698,38 euro. I 10 contributi più alti rappresentano il 41,51% del totale assegnato per il 2019 e sono 7 i contributi inferiori a 10 mila euro. Rispetto al 2018, è minore il numero delle assegnazioni (8 in meno) ed è maggiore l’importo assegnato (+5,66%). Le variazioni positive più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per il sotto-settore Tournée all’estero e per il sotto-settore Acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali, rispettivamente +125,45% e +29,07%, mentre le variazioni negative più rilevanti del contributo assegnato si sono registrate per il sotto-settore Festival di circo competitivi e per il sotto-settore Imprese di circo e di circo contemporaneo in Italia, rispettivamente -37,76% e -10,59%. Le variazioni più rilevanti del numero di contributi assegnati si sono registrate per il sotto-settore Acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali e per il sotto-settore Tournée all’estero, rispettivamente 9 contributi in meno e 4 contributi in più.

PROGETTI MULTIDISCIPLINARI, RESIDENZE, PROGETTI SPECIALI E AZIONI DI SISTEMA

Lo stanziamento per Progetti multidisciplinari, Progetti speciali e Azioni di sistema, determinato in base all’aliquota del 2,589598%, è stato pari a 8.959.151,33 euro, mentre lo stanziamento per Under 35, determinato in base all’aliquota dello 0,260141%, è stato pari a 900 mila euro.

Sono state 37 le domande di contributo presentate per il 2019. Il 58,07% del totale assegnato è stato per Circuiti regionali multidisciplinari, il 41,44% per Festival multidisciplinari e lo 0,49% è per Organismi di programmazione multidisciplinare. Per l’anno 2019 sono assegnati 37 contributi per Progetti multidisciplinari.

L’importo più alto assegnato per il 2019 per Progetti multidisciplinari, pari a 1.157.918 euro, è per la Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura di Roma, per Festival multidisciplinari riconosciuti per legge come festival di assoluto prestigio. Ricevono importi maggiori di 750 mila euro anche la Fondazione Festival dei Due Mondi Onlus di Spoleto (902.081,00 euro per Festival multidisciplinari riconosciuti per legge come festival di assoluto prestigio), la Fondazione Toscana Spettacolo Onlus di Firenze (799.273 euro) e il Tetaro Pubblico Pugliese – Consorzio regionale per le Arti e la Cultura di Bari (757.330 euro).

L’importo più basso assegnato è pari a 19.834 euro ed è andato all’Associazione culturale Città di Ebla di Forlì (Festival multidisciplinari). I 10 contributi più alti rappresentano il 62,42% del totale assegnato per il 2019 per Progetti multidisciplinari, sono 14 i contributi inferiori a 100 mila euro, e sono 2 i contributi minori di 50 mila euro. Rispetto al 2018, è rimasto invariato il numero di assegnazioni, ed è maggiore l’importo assegnato (+3,11%). Il contributo assegnato è aumentato per tutti i sotto-settori: +7,55% per il sotto-settore Organismi di programmazione multidisciplinare, +3,54% per il sotto-settore Circuiti regionali multidisciplinari e + 2,45% per il sotto-settore Festival multidisciplinari.

Il contributo più alto assegnato per il 2019 per Progetti speciali, pari a 500 mila euro, va alla Fondazione Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” di Ravenna. Un contributo di 250 mila euro è assegnato sia per il progetto EUYO – European Union Youth Orchestra, al Comune di Ferrara, che per il progetto Chigimola Musica 2019, alla Fondazione Accademia Musicale Chigiana ONLUS di Siena e alla Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro” di Imola (BO). Ha ricevuto un contributo maggiore di 200 mila euro anche l’Artedanza S.R.L. di Milano (215 mila euro per il progetto Ondanceaccendiamo la danza). Il contributo più basso assegnato (Azioni di sistema) è stato pari a 3 mila euro ed è andato a tre soggetti. Rispetto al 2018, è aumentato il numero di contributi assegnati, 43 in più, ed è aumentato l’importo assegnato (+3,90%), per lo sviluppo di Progetti speciali.

LO SPETTACOLO IN ITALIA

Nell’ultima sezione della Relazione sul FUS 2019, si esaminano i dati relativi allo stato dell’arte dello spettacolo in Italia. Secondo i dati riportati, nel 2019, si sono tenuti 3.406.958 eventi di spettacolo, tra spettacoli lirici, spettacoli teatrali, spettacoli concertistici, spettacoli di balletto, spettacoli circensi e viaggianti e spettacoli cinematografici. Il numero di ingressi a questi eventi è stato pari a 132.624.438, con una spesa al botteghino di 1.161.831.736,90 euro. Rispetto al 2018, si sono tenuti 77.171 spettacoli in più (+2,32%), il numero di ingressi è aumentato di 13.545.847 (+11,38%) e la spesa al botteghino è aumentata di 116.908.841,73 euro (+11,19%). Il numero di spettacoli proposti nel 2019 è pari a 3.406.958. 

L’offerta è costituita per il 95,25% da spettacoli cinematografici, per il 3,08% da spettacoli teatrali, per lo 0,66% da spettacoli circensi e viaggianti, per lo 0,63% da spettacoli concertistici, per lo 0,26% da spettacoli di balletto e per lo 0,11% da spettacoli lirici. Il numero di ingressi agli spettacoli proposti nel 2019 è pari a 132.624.438. Il 78,74% degli ingressi riguarda spettacoli cinematografici, il 13,57% spettacoli teatrali, il 2,93% spettacoli concertistici, l’1,87% spettacoli lirici, l’1,67% spettacoli di balletto e l’1,23% spettacoli circensi e viaggianti.

Per partecipare agli eventi di spettacolo tenutisi nel 2019 il pubblico ha speso 1.161.831.736,90 euro. Il 57,48% dell’importo riguarda spettacoli cinematografici, il 23,26% spettacoli teatrali, il 9,67% spettacoli lirici, il 4,90% spettacoli concertistici, il 3,20% spettacoli di balletto e l’1,48% spettacoli circensi e viaggianti. 

Nel periodo considerato, il 2019 è l’anno nel quale si registra il più alto numero di spettacoli per l’attività di balletto e per l’attività cinematografica. Rispetto al 2018, il numero di spettacoli è aumentato per l’attività di balletto e per l’attività cinematografica, mentre è diminuito per l’attività lirica, per l’attività teatrale, per l’attività concertistica e per l’attività circense e di spettacolo viaggiante. La variazione positiva più rilevante del numero di spettacoli si registra per l’attività di balletto (+5,64%), mentre le variazioni negative più rilevanti del numero di spettacoli si registrano per l’attività teatrale (-2,86%) e per l’attività concertistica (-2,43%). Nel periodo considerato, il 2019 è l’anno nel quale si registra il più alto numero di ingressi per l’attività lirica e per l’attività di balletto. 

Rispetto al 2018, il numero di ingressi alle manifestazioni è aumentato per l’attività lirica, per l’attività teatrale, per l’attività di balletto, per l’attività circense e di spettacolo viaggiante e per l’attività cinematografica, mentre è diminuito per l’attività concertistica. Le variazioni positive più rilevanti del numero di ingressi si registrano per l’attività cinematografica (+13,90%), per l’attività di balletto (+9,20%) e per l’attività circense e di spettacolo viaggiante (+5,51%), mentre la variazione negativa del numero di ingressi è pari a -2,34%.

Il numero di spettacoli registrato nel 2018 è maggiore di quello registrato nel 2006 per l’attività lirica, per l’attività concertistica, per l’attività di balletto e per l’attività cinematografica, mentre è minore per l’attività teatrale e per l’attività circense e di spettacolo viaggiante. La variazione positiva più rilevante del numero di spettacoli si registra per l’attività cinematografica (+165,95%), mentre la variazione negativa più rilevante del numero di spettacoli si registra per l’attività circense e di spettacolo viaggiante (-51,63%). Il numero di ingressi registrato nel 2018 è maggiore di quello registrato nel 2006 per l’attività lirica, per l’attività teatrale, per l’attività concertistica, e per l’attività di balletto, mentre è minore per l’attività circense e di spettacolo viaggiante e per l’attività cinematografica. Le variazioni positive più rilevanti del numero di ingressi si registrano per l’attività di balletto (+21,24%) e per l’attività lirica (+17,82%), mentre la variazione negativa più rilevante del numero di ingressi si registra per l’attività circense e di spettacolo viaggiante (-16,81%).

Per l’attività lirica, il numero di spettacoli assume il valore più basso del periodo nel 2006 (2.748), è vicino a 3 mila negli anni dal 2007 al 2010, assume il valore più alto del periodo nel 2017 (3.758), ed è pari a 3.667 nel 2019 (-1,27% rispetto al 2018 e +33,44% rispetto al 2006). Il numero di ingressi è pari a 2.305.356 nel 2008, è di poco maggiore di 2 milioni negli anni dal 2010 al 2013, assume il valore più basso del periodo nel 2014 (1.902.577), e dal 2016 aumenta di anno in anno, da 2.192.308 del 2016 a 2.476.748 del 2019, il valore più alto del periodo (+3,39% rispetto al 2018 e +17,82% rispetto al 2006).

Per l’attività teatrale, il numero di spettacoli diminuisce di anno in anno dal 2007 al 2012, da circa 138,5 mila del 2007 a circa 104,3 mila del 2012, dal 2015 al 2018 è di nuovo maggiore di 105 mila, e nell’ultimo anno è pari a 104.906 (-2,86% rispetto al 2018 e -23,91% rispetto al 2006). Il numero di ingressi è nel 2007 pari a circa 18,8 milioni, il valore più alto del periodo, nel 2013 a circa 16,2 milioni, il valore più basso del periodo, e nell’ultimo anno è pari a 17.992.928 (+3,10% rispetto al 2018 e +5,09% rispetto al 2006).

Per l’attività concertistica, nel periodo considerato il numero di spettacoli assume il valore più basso nel 2009 (16.918), aumenta di anno in anno dal 2014 al 2018, da 19.138 del 2014 a 22.159 del 2018, il valore più alto del periodo, e nell’ultimo anno è pari a 21.621 (-2,43% rispetto al 2018 e +15,63% rispetto al 2006). Il numero di ingressi è maggiore di 4 milioni nel 2007 e nel 2008, assume il valore più basso del periodo nel 2014 (3.620.048), e nell’ultimo anno è pari a 3.880.434 (-2,34% rispetto al 2018 e +6,46% rispetto al 2006).

Per l’attività di balletto, il numero di spettacoli aumenta di anno in anno dal 2008 al 2013, da 6.690 del 2008 a 7.677 del 2013, dal 2015 è maggiore di 8 mila, e nell’ultimo anno assume il valore più alto del periodo (8.984, +5,64% rispetto al 2018 e +41,15% rispetto al 2006). Il numero di ingressi è pari a 2.148.832 nel 2007, negli anni dal 2009 al 2012 è di poco maggiore di 2 milioni, aumenta di anno in anno dal 2013 al 2017, da 1.976.280 del 2013 a 2.167.511 del 2017, e assume il valore più alto del periodo nell’ultimo anno (2.209.272, +9,20% rispetto al 2018 e +21,24% rispetto al 2006).

Per l’attività circense e di spettacolo viaggiante, il numero di spettacoli diminuisce di anno in anno dal 2006 al 2012, da 46.639 del 2006 a 21.273 del 2012, e negli anni dal 2012 al 2019 è di poco maggiore di 20 mila (22.558 nel 2019, -0,76% rispetto al 2018 e -51,63% rispetto al 2006). Il numero di ingressi assume il valore più alto del periodo nel 2006 (1.962.361) e il valore più basso del periodo nel 2007 (1.227.026), e nel 2019 è pari a 1.632.511 (+5,51% rispetto al 2018 e -16,81% rispetto al 2006).

Per l’attività cinematografica, il numero di spettacoli aumenta di anno in anno dal 2006 al 2016, da 1.220.229 del 2006 a 3.226.957 del 2016, e nell’ultimo anno assume il valore più alto del periodo (3.245.222, +2,54% rispetto al 2017 e +165,95% rispetto al 2006). Il numero di ingressi assume il valore più alto del periodo nel 2010 (120.582.757), nel 2018 assume il valore più basso del periodo (91.687.699), e nell’ultimo anno è pari a 104.432.545 (+13,90% rispetto al 2018 e -0,52% rispetto al 2006).

Relazione Fus 2019

(Fonte: AgCult.it)