Home News Cultura AgCult | Spettacolo, 100 autori: favorevoli a riorganizzazione legislativa del settore

AgCult | Spettacolo, 100 autori: favorevoli a riorganizzazione legislativa del settore

“Anche gli autori devono avere accesso ad ammortizzatori sociali quali la copertura in caso di maternità e la disoccupazione”

“La nostra associazione è decisamente favorevole ad una riorganizzazione legislativa del settore e condivide, dal punto di vista giuridico, la conclusione che anche gli autori debbano avere accesso ad ammortizzatori sociali quali la copertura in caso di maternità e la disoccupazione. Pertanto stabilire con la maggior precisione possibile l’impegno lavorativo-professionale dell’Autore da esprimersi in giornate lavorative non consecutive, risulta un elemento necessario per costruire e tutelare il futuro trattamento previdenziale e pensionistico dell’Autore”. Questa una delle richieste avanzate da Concetta Gulino (100 Autori) nel corso dell’audizione in commissione Cultura della Camera in merito all’indagine conoscitiva in materia di lavoro e previdenza nel settore spettacolo. motivi. 

“Il settore culturale/autoriale – spiega – è caratterizzato da una situazione chiamata, in inglese, multiple job holding. Con questa espressione si indica la gestione, da parte della stessa persona, di più occupazioni. Questa condizione è molto frequente fra gli sceneggiatori e i registi italiani e europei che proprio per far fronte ad una saltuarietà e “precarietà” dell’attività autoriale, molto spesso la affiancano ad attività didattiche, al fine di poter contare su una configurazione di reddito più regolare e continuativa”. 

“L’intermittenza e la saltuarietà sono divenute denominatori comuni e la loro prevalenza come modello dell’occupazione culturale è stata osservata anche in ambito europeo. I livelli retributivi medi ascrivibili al settore sono, poi, valutati molto spesso senza una corretta parametrazione tra compensi e periodo temporale. In altri termini, compensi che in termini meramente “numerici” possono apparire anche come molto elevati – se solo vengono parametrati al periodo temporale necessario affinché quel dato lavoro sia ultimato e dia quindi diritto a percepire il saldo – saranno ridotti ad un compenso medio per lavoro/ora/uomo a dir poco allarmante. Il Rapporto FERA 2019 evidenzia come in Europa un autore guadagni in media 0,70 Euro l’ora”. 

La Gulino evidenzia che “molto sta cambiando nel mercato dell’audiovisivo ed è naturale che un’aumentata richiesta di contenuti con un maggiore valore sia sul piano qualitativo che quantitativo, richiedono cambiamenti nelle condizioni di lavoro di tutte le componenti della filiera, a cominciare dagli autori. 100autori vuole sottolineare che in questo nuovo contesto, registi e sceneggiatori portano sulle spalle una responsabilità culturale che oggi è cruciale per il futuro e per l’economia del paese. Rimanere fuori da un mercato globalizzato rappresenterebbe una perdita economico finanziaria enorme per noi. E siamo felici di constatare che il legislatore, che voi abbiate correttamente preso atto della necessità di una profonda analisi sull’attuale assetto economico e tecnologico”. 

“Negli ultimi anni, con lo sviluppo esponenziale dell’economia digitale, il settore audiovisivo è stato oggetto di enormi cambiamenti, non ultimo l’ingresso di nuovi “player” (le piattaforme Netflix, Amazon, Disney), che necessitano di un corretto impianto normativo giuslavoristico idoneo ad una realtà in rapidissima evoluzione, L’aumento dei canali di offerta dei prodotti ha generato un parallelo aumento della domanda di opere audiovisive e in un mercato che si vorrebbe “virtuoso”, il miglioramento della qualità del lavoro autoriale potrebbe e dovrebbe portare ad un’importante implementazione delle politiche di promozione e valorizzazione del prodotto audiovisivo italiano, conseguendo l’auspicato risultato che l’ingresso di tali nuovi player non si traduca necessariamente in un aumento di prodotto audiovisivo estero, ma in un innalzamento sia qualitativo che quantitativo della produzione nazionale”. 

“Altro aspetto di fondamentale interesse è il riequilibrio del trattamento riservato agli autori rispetto a tutte le altre professioni dello spettacolo. L’ambito negoziale all’interno del quale operano professionalmente gli autori è caratterizzato – salvo poche eccezioni rappresentate dagli autori di chiarissima fama – da uno scarsissimo potere contrattuale dei singoli lavoratori”.

(Fonte: AgCult.it)