AgCult | Mibact, misure straordinarie per tax credit distribuzione ed esercizio cinematografico
Le azioni sono state adottate per fronteggiare le ricadute negative sul settore derivanti dall’emergenza epidemiologica
É stato pubblicato, nei giorni scorsi, il decreto ministeriale n. 545 del 27 novembre 2020 che riguarda misure adottate dal Ministero per i Beni culturali per fronteggiare le ricadute negative sul settore della distribuzione cinematografica nazionale derivanti dall’emergenza epidemiologica Covid 19.
Il decreto, in particolare, incide sul credito d’imposta per la distribuzione nazionale di opere cinematografiche di nazionalità italiana e sul credito d’imposta previsto per il settore dell’esercizio cinematografico. L’atto, infine, modifica le disposizioni contenute nel decreto interministeriale 15 marzo 2018, recante “Disposizioni applicative dei crediti d’imposta nel settore cinematografico e audiovisivo di cui agli articoli 16, 17, comma 1, 18, 19 e 20 della legge 14 novembre 2016, n. 220”, riguardo al massimo contributo previsto per i produttori non indipendenti e alle imprese cinematografiche e audiovisive non europee.
INTERVENTI NEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA NAZIONALE
Si prevede, innanzitutto, che il credito d’imposta per la distribuzione nazionale di opere cinematografiche di nazionalità italiana, la cui prima diffusione in sala cinematografica è avvenuta dal 3 febbraio al 31 dicembre 2020, sia calcolato applicando al costo eleggibile una serie di aliquote. In particolare, si fa riferimento ad una aliquota del 50% del costo eleggibile di distribuzione nazionale, in caso di prima uscita in sala compresa tra il 3 febbraio 2020 e il 26 febbraio 2020; dell’80% del costo eleggibile di distribuzione nazionale, in caso di prima uscita in sala compresa tra il 27 febbraio 2020 e il 5 marzo 2020 e fra il 15 giugno 2020 e il 25 ottobre 2020; del 60% del costo eleggibile di distribuzione nazionale, in caso di prima uscita compresa tra il 26 ottobre e il 31 dicembre 2020. Il limite massimo di credito d’imposta spettante per opera è pari a un milione di euro.
Nel caso in cui fossero stati sostenuti e pagati costi eleggibili in relazione a uscite in sala programmate per il periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 15 giugno 2020 e per il periodo compreso tra il 22 ottobre 2020 e il 5 novembre 2020 poi annullate a causa dell’emergenza, tali costi vengono riconosciuti con aliquota specifica pari al 90% in aggiunta al credito d’imposta richiesto.
Queste disposizioni non si applicano per le opere cinematografiche che hanno usufruito della deroga all’obbligo di diffusione al pubblico in sala cinematografica per l’ammissione ai benefici previsti dalla Legge Cinema.
…E NEL SETTORE DELL’ESERCIZIO CINEMATOGRAFICO
Nell’ambito del settore dell’esercizio cinematografico, il decreto ministeriale adotta diverse misure. Innanzitutto, per favorire la cedibilità del credito d’imposta, le sale cinematografiche che hanno presentato domanda di contributo fino al 31 dicembre 2020, non dovranno impegnarsi a programmare per tre anni dalla data di richiesta del beneficio una percentuale di
film di nazionalità italiana o di altro Paese dell’Unione europea almeno pari al 35% o al 25% ( a seconda della quantità di schermi presenti nella sala) dell’intera programmazione effettuata nella struttura per la quale viene richiesto il credito d’imposta.
Per le richieste relative ai contributi per l’attrazione di investimenti da parte di imprese esterne al settore
cinematografico e audiovisivo, presentate nel corso dell’anno 2020, non vale la disposizione secondo cui, se l’esercente di un multisala con otto o più schermi programma, in una qualunque giornata, il medesimo film, di qualsiasi nazionalità, per più del 30% degli spettacoli giornalieri,
non può fruire del credito d’imposta in relazione agli introiti derivanti dalla bigliettazione della medesima giornata, e sugli introiti da bigliettazione del periodo intercorrente fra i quindici giorni precedenti e i quindici giorni successivi.
Infine, l’aliquota relativa al credito d’imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica è fissata nella misura fissa del 15% degli introiti, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, derivante dalla programmazione di film effettuata nel periodo intercorrente fra il 24 febbraio 2020 e il 30 novembre 2020. Questa aliquota è incrementata al 20% per le piccole e medie imprese.
IL CREDITO DI IMPOSTA PER PRODUTTORI NON INDIPENDENTI E IMPRESE NON EUROPEE
Infine, si effettua una modifica allo stesso decreto interministeriale 15 marzo 2018 .
Ai produttori non indipendenti e alle imprese cinematografiche e audiovisive non europee, spetta un credito d’imposta in misura pari al 15% del costo eleggibile di produzione, di opere cinematografiche riconosciute di nazionalità italiana, non più fino a 3 milioni di euro per ciascuna impresa cinematografica o per ciascun gruppo di imprese. Tale cifra viene infatti alzata a 5 milioni di euro.
(Fonte: AgCult.it)