Home News Cultura AgCult | Mibact, Franceschini: sfida è far diventare politiche della cultura centrali nelle scelte strategiche del paese

AgCult | Mibact, Franceschini: sfida è far diventare politiche della cultura centrali nelle scelte strategiche del paese

“Dire che il Mibact è il ministero economico più importante del paese non è una forzatura, penso che sia una verità”

“Una delle grandi sfide è far diventare le politiche della cultura centrali nelle scelte strategiche del paese, del Parlamento e dei governi. Non è un discorso retorico, sicuramente il patrimonio culturale materiale e immateriale, del passato e del presente, è una delle grandi peculiarità, uno dei punti forza del paese e una delle grandi opportunità di investimento e valorizzazione”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, in audizione di fronte alle commissione riunite Cultura di Camera e Senato.

“Dire che il Mibact è il ministero economico più importante del paese non è una forzatura, penso che sia una verità. Penso che sia importante convincere i decisori politici a tutti i livelli che investire in cultura significa fare un grande investimento su ciò che ci rende più competitivi, inimitabili e unici, a sostegno delle nostre esportazioni e delle nostra credibilità internazionale”.

Questa audizione a commissioni riunite, ha aggiunto, “è un passaggio non solo formale e dovuto ma momento molto utile per ascoltare le osservazioni e i suggerimenti dei gruppi parlamentari all’inizio di un percorso di governo”.

NESSUNA CONTRORIFORMA DELLA CONTRORIFORMA

“Non farò nessuna controriforma della controriforma, come sono state chiamate le iniziative del mio predecessore Alberto Bonisoli, che ringrazio per il lavoro che ha fatto in modo positivo, naturalmente con differenze di vedute. La ragione è che non c’è stata una controriforma della riforma dei beni culturali. Ci sono stati dei correttivi, alcuni che condivido alcuni meno, ma i cardini della riforma sono rimasti. Sono state introdotte delle modifiche e io ho ritenuto in maniera cautelativa di fermare quei decreti di agosto per capire cosa confermare e cosa correggere”.

PATRIMONIO SOPRINTENDENZE VA TUTELATO, VALORIZZATO E DIFESO

“Il patrimonio delle soprintendenze va tutelato, valorizzato e difeso, perché ha consentito di difendere gran parte del nostro territorio in anni in cui questa difesa non era scontata. Le soprintendenze uniche, che hanno semplificato la vita di molti cittadini, è un lavoro che va confermato e difeso, semmai si potrebbe lavorare per renderle territorialmente più piccole”, ha aggiunto. 

SOSTENERE ARCHIVI E BIBLIOTECHE, PATRIMONIO STRAORDINARIO CHE NON HA PARAGONI AL MONDO

“Vanno sostenute tutte quelle parti del ministero di importanza straordinaria ma che sono sempre state considerate una sorta di ‘figli di un Dio minore’ – archivi, biblioteche, istituti storici – un patrimonio enorme che ha un valore non solo storico ma anche commerciale. Un patrimonio che non è paragonabile al mondo, che va difeso e messo in rete”.

TURISMO

Franceschini ricorda quindi che “il turismo è tornato con la cultura, era andato con l’agricoltura – e non commento – ma in Italia hai due strade: o fai un ministero autonomo, ma va costruito, o lo tieni insieme al veicolo che rende il nostro turismo in tutti i settori più competitivo”

NECESSARIO RAFFORZARE IL RUOLO DELLA DIPLOMAZIA CULTURALE

“Necessario rafforzare il ruolo della diplomazia culturale: se investiamo in questo campo rafforziamo tutta la nostra diplomazia, tutte le nostre relazioni internazionali. Pochi paesi al mondo hanno dietro questa forza enorme che è la nostra storia, il nostro patrimonio e la nostra creatività”.

INVESTIRE IN IMPRESE CULTURALI E CREATIVE È UN DOVERE

“E’ necessario occuparsi del presente e del futuro: investimenti quindi in arte e architettura contemporanea, ma anche investimenti in industrie culturali e creative e questo sarà in uno dei collegati alla nota di aggiornamenti al Def”. “Ci sono paesi che non avendo un patrimonio storico-artistico paragonabile il nostro hanno investito però in imprese culturali e creative, e hanno fatto diventare questo settore un veicolo di crescita economica enorme e anche di attrazione turistica. Investire in questo è un dovere che dobbiamo alle nuove generazioni. Ci sono settori interi, come la fotografia, che non hanno mai avuto una struttura all’interno del ministero”.

URGENZA MINISTERO È QUELLA DEL PERSONALE, COPRIRE CARENZE ORGANICO

“Un’urgenza del ministero è quella del personale. Il ministero aveva già un’età molto avanzata, è stato fatto un concorso di 1000 persone nella scorsa legislatura ed è stato avviato un concorso importante in questa legislatura al quale hanno partecipato oltre 200mila persone per 1052 posti. Ma il turn over è talmente veloce, qui c’è un problema fondamentale. Abbiamo cercato prima di mettere a posto la macchina, ora ci vuole chi la guida e chi fa la manutenzione. Ci sono 4000 carenze in organico e se non c’è una corsa a coprire i posti presto questo numero aumenterà. E’ un’urgenza”.

INVESTIRE IN SICUREZZA

Per quanto riguarda le emergenze e le sfide che attendono il Collegio Romano, spiega Franceschini, “c’è un tema vero, per cui serviranno risorse – e in parte ci sono grazie all’azione positiva del mio predecessore – investire moltissimo in sicurezza per tutto quello che riguarda i beni culturali e i luoghi della cultura fruibili al pubblico. Bisogna cominciare, è un lavoro lungo che va assolutamente cominciato. Secondo tema è intervenire sulla capacità di spesa. Nella scorsa legislatura è stato fatto un investimento molto forte sul patrimonio culturale, circa 4 mld di fondi Cipe e fondi nuovi in legge di bilancio. La verifica che ho fatto, e che Bonisoli aveva già verificato l’anno precedente, è che non c’è capacità di spesa”.

(Fonte: AgCult.it)